16 febbraio 2010

Il «questionario Proust» a Maurizio Ferraris


Dove le piacerebbe vivere?
Dappertutto (letteralmente, mi piacerebbe essere ubiquo).

Il suo ideale di felicità terrena?
Un aperitivo dopo una giornata in cui ho lavorato bene.


Per quali errori ha più indulgenza?
A conti fatti, per i miei.


Qual è il suo personaggio storico preferito?
Napoleone nella campagna di Francia del 1814.


I suoi pittori preferiti?
Goya, Ensor e Francis Bacon.


I suoi registi cinematografici preferiti?
Kubrick, gli altri sono molto meno importanti per me.

I suoi scrittori preferiti?
Gadda, de Maistre (Joseph, non Xavier), Fitzgerald, Baudelaire, Flaubert, Hemingway... (e si potrebbe continuare).

Quale qualità predilige in un uomo?
Il coraggio.


Quale qualità predilige in una donna?
Il coraggio.


Quale sport pratica?
Nessuno.


Sarebbe capace di uccidere qualcuno?No.

Chi le sarebbe piaciuto essere?
Me stesso, con qualche correzione.


Qual è il tratto distintivo del suo carattere?
La tenacia.


Che cosa apprezza di più nei suoi amici?
L'intelligenza.


Qual è il suo principale difetto?
La suscettibilità.


Qual è la prima cosa che la colpisce in una donna?
Il fascino, se c'è.

Quali sono i suoi filosofi preferiti?
Platone, Agostino, Kant, Nietzsche, Derrida.


Quali sono i filosofi più sopravvalutati?
Wittgenstein e Heidegger.


Quali sono i filosofi più sottovalutati?
Cartesio gode di una pessima stampa, a torto.

Quali sono i cinque libri della sua vita?
La Recherche [À la recherche du temps perdu], Bouvard et Pécuchet, Guerra e pace, Tenera è la notte, La cognizione del dolore.

Quali sono i suoi eroi nella vita reale?
"Eroi" è una parola grossa, a una certa età. Ammiro moltissimo Umberto Eco.

Che cosa, più di tutto, detesta?

L'ignoranza.

Di che morte vorrebbe morire?
Come il padre di uno studioso americano di cinema che ho conosciuto di recente. Anche lui era appassionato di cinema, e una sera, con gli amici, parlava di un film del muto e si chiedeva come si chiamasse la diva. Mentre era concentrato per ricordarsi il nome è morto sul colpo.



Maurizio Ferraris è nato nel 1956. Insegna filosofia teoretica all'Università di Torino e presso lo stesso ateneo è direttore del LABONT (Laboratorio di Ontologia). Ha pubblicato numerosi libri in Italia e all'estero, dirige la «Rivista di Estetica» e condirige la rivista «Critique». Ha vinto svariati premi tra i quali il Premio Filosofico Castiglioncello (2005) ed il premio Viaggio a Siracusa (2008). Assieme a Piergiorgio Odifreddi, per il gruppo Editoriale L'Espresso, ha dato vita a Il caffè filosofico. La filosofia raccontata dai filosofi, una serie di 16 DVD nei quali svariati filosofi italiani hanno raccontato le principali personalità della filosofia occidentale. L'ultimo suo libro pubblicato è Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce.



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