26 maggio 2013

Gli Angry birds del postmoderno


Accade che un giorno come tanti un essere umano si fermi e sieda in un dei tanti Mc Donald all'aperto. È proprio nel momento del dolce far niente che si osservano meglio le persone, lo sguardo cade sui bambini, i loro movimenti buffi o come i genitori mostrino verso di loro più o meno attenzioni.
Un giorno una famiglia aveva acquistato a testa un Mc Menu e per il più piccino il classico Happy Meal. Nulla di straordinario, se non fosse per l'occhio acuto di chi si ferma ad osservare, al Mc Donald, come in un anonimo fast-food simbolo del modernità occidentale, la gente perda ogni inibizione mostrando quella dark side che ognuno, alle prese con il cibo o altre voraci passioni materiali e fisiche, possiede o meglio ne viene posseduto. Dinanzi alla furia cannibale e al desiderio di addentare una carne di provenienza ignota ma dal sapore corposo, i genitori hanno dimenticato che un bambino piccolo non sa aprire la magica custodia dell'Happy Meal né è capace a posizionare il panino nel modo corretto. Dopo alcuni minuti il bambino chiama all'attenzione i genitori concentrati sul loro panino fumante.

Questa storia potrebbe apparire banale e senza significato, eppure richiama un certo cambiamento genetico che accompagna la figura dell'uomo rinnovato, passato attraverso gli anni del beat e del metal, reso indipendente dai "fiori" anni '60 di cui resta, però, sempre ancora il "figlio", nella crisi ideologica generale l'uomo della "non tradizione" occidentale gioca con le app si nutre in scatola e pensa come un computer. Il Mc Donald è il simbolo di un pezzo di storia umana e sociale che ha inizio intorno ai primi anni '90 e che delinea molti aspetti inquietanti. All'uomo "nuovo" occidentale piacciono i colori, non ama fare le guerre – lui, che non ne ha mai vissuta una – è perenne vittima dello spread e non crede nella politica, forse perché la politica ricorda la sua origine, in quello spazio aperto chiamato Agorà, una piazza costituita dal popolo perché la politica era affare di tutti. Oggi non più, quindi meglio fuggire nel profondo individualismo salvifico e dimenticare i bambini accanto a noi, nostri o non nostri. L'atto del nutrimento è sinonimo di sopravvivenza e come molti filosofi e Darwin ricordano, la vita naturale distrugge i pesci piccoli e avvantaggia i più forti.


Un processo simile è subito riconoscibile nel mondo animale come l'atto con il quale gli esseri viventi hanno la possibilità di rimanere in vita, procacciandosi il cibo vincendo nella lotta contro gli altri. Spostando lo sguardo sugli altri tavoli all'aperto di un Mc Donald qualunque, non passerà inosservato un altro atteggiamento, simile a quello umano ma che stavolta implica le usanze del regno animale. Piccoli uccellini innocenti, tanto quanto le famiglie con bambini, cinguettano saltellando gioiosi tra i tavoli del fast-food. Una scena da Walt Disney dove gli animaletti sono buoni, piccoli e indifesi e i pagliacci, stile Mc Donald, invece, sono relegati ai film horror stile IT. Ma il Mc Donald è una dura scuola di sopravvivenza e i teneri Angry Birds dai videogiochi alla realtà, appaiono un po' ingrassati e obesi rispetto all'immagine che una persona ne possa avere, si aggirano tra le briciole di panini sfatti e resti di patatine fritte. Uno volava con un pezzo così grosso che stanco del peso della refurtiva ha dovuto lasciare la presa. Poi il dramma. Due uccellini, si inseguono, si osservano e improvvisamente si azzuffano lì, davanti alle famiglie sconvolte che i loro bambini possano assistere a una scena horror dei loro amati volatili. Gli uccellini continuano a beccarsi, come in una scena di Wrestler, i bambini accorrono, gli adulti fotografano, molti impallidiscono. Il motivo della zuffa? Un pezzo di pane o un residuo di Nuggets. Resta il fatto che nei Mc Donald all'aperto è possibile smascherare i più infimi atteggiamenti umani e animali, che, a quanto pare, non sono poi così distanti. Pagliacci esclusi. 

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