8 febbraio 2018

Un archetipo eterno

Pisside skyphoide pittore di Lipari

Poco tempo fa sono stato a Lipari a visitare il Museo archeologico eoliano, che a dispetto del fatto che si trovi su un'isola e quindi possiede una cerchia di visitatori limitata, espone dei reperti di assoluto valore. A parte l'interessante sezione dedicata alla preistoria delle Eolie, in diverse sale sono esposti dei reperti di epoca greca ritrovati nelle varie Eolie. Tra le tante ceramiche di pregio, testimonianza di un passato dell'arcipelago non marginale come oggi, sono stato colpito da questa Pisside skyphoide.


Questa anfora, dipinta con buona mano dal Pittore di Lipari rappresenta la dea Afrodite seduta con in braccio il piccolo Eros e due figure femminili legate forse alla cerchia afrodisiaca. La ragione per cui Afrodite ha in braccio il piccolo Eros è legata a una dei tanti miti che considerano Afrodite come madre di Eros, anche se vi sono altre versioni che considerano Eros una divinità primordiale. Ma a parte ciò, è la rappresentazione stessa ad avermi colpito. Quello sguardo amorevole di madre nei confronti del piccolo dio, nonché quello di Erso proteso verso l'alto come a desiderarla... Ebbene questa immagine mi ricorda molto una delle tante madonne rinascimentali. L'iconografia è simile, anche nella posa e nella gestualità.
Chiaramente non c'è alcun collegamento diretto a questa mia percezione in quanto il salto temporale prima della venuta di Cristo è di alcuni secoli. Ma forse l'unica cosa che lega passato e futuro è l'archetipo di questa immagine. Archetipo che collega la gestualità della figura materna col figlio, anche se stiamo parlando pur sempre di una divinità. Ma aggiungiamo, non è pur vero che l'iconografia delle Madonne con Bambino mostra due figure impregnate di divinità? 

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