Visualizzazione post con etichetta LETTERATURA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta LETTERATURA. Mostra tutti i post

28 febbraio 2022

Padrone e cane, l’inatteso Thomas Mann

Thomas Mann
 
Dopo aver letto I Buddenbrook mi sono ripromessa di continuare a leggere Thomas Mann, uno dei massimi esponenti della letteratura tedesca. Quel romanzo del 1901, il grande romanzo che lo consacra a livello europeo, mi ha infatti a tal punto sbalordita per ricchezza di linguaggio e profondità di riflessione da non poter pensare di chiudere lì il mio rapporto con lui. Ho deciso così, incuriosita ed affascinata, di cercare qualcosa di meno noto e ho trovato questa raccolti di racconti edita da Feltrinelli e in particolare la quarta edizione, del 2018, in cui è inserito anche Padrone e cane pubblicato per la prima volta nel 1919.

21 febbraio 2022

Le famose cortigiane del Secondo Impero: la Paiva (seconda parte)

Per questa femmina senza scrupoli e senza empatia, il 1871, paradossalmente, rappresentò l’anno dell’apoteosi. 

18 febbraio 2022

Le famose cortigiane del Secondo Impero: la Paiva (prima parte)

Ogni donna la sua fortuna ce l’ha fra le gambe
Honoré de Balzac

Esther Pauline Lachman, detta la Paìva fu una delle più famose cortigiane d’alto bordo di Parigi, particolarmente attiva nel periodo del Secondo Impero, sotto il regno dell’imperatore Napoleone III. Della sua vita non si hanno molte notizie, perché cercò sistematicamente di dissimulare le origini della sua famiglia, stendendo un velo di mistero sugli eventi di cui fu protagonista in gioventù, per una sorta di pudore o di vergogna. Si sa che era un’ebrea russa o polacca, di umili origini, nata a Mosca, nell’impero russo in cui, all’epoca, gli ebrei erano sottoposti a molte restrizioni e divieti, che rendevano la loro esistenza difficile e agra. 

17 gennaio 2022

Nella cava di Rosso Malpelo

Nel panorama verista della Sicilia di Verga, dal buio e avito ansimare della cava di rena, Rosso Malpelo, figlio di una terra intrisa di povertà e superstizioni, è stretto nella morsa di un’esistenza dominata dalla lotta per la sopravvivenza, nato per lo spasso di un destino meschino che lo ha fatto Malpelo. Ma - scopriremo leggendo - non è l’unico vinto della novella verghiana. Non c’è spazio per i deboli, né per le emozioni. La legge del più forte e l’urgenza del bisogno sono le sole realtà possibili.

8 dicembre 2021

Una scomoda creazione. Il difficile rapporto tra Arthur Conan Doyle e il suo Sherlock Holmes

Sherlock Holmes e Doctor Watson

Nel 1926, una vignetta dell’illustratore inglese Bernard Partridge ritraeva un uomo gigantesco seduto e incatenato ai piedi. Il suo viso, contratto in un’espressione incollerita, è circondato da sbruffi di vapore. Le mani, intrecciate con esasperazione, poggiano sulle ginocchia. Alla sua destra, più piccolo eppure in posizione dominante, sta un altro uomo – ossuto, serio, imperturbabile. In vita ha la catena che tiene in scacco il suo prigioniero. Il primo è Arthur Conan Doyle, il secondo Sherlock Holmes. Il soggiogato e il soggiogante. L’autore e la sua creazione. Comprendere come e perché si sia arrivati ad una rappresentazione tanto tagliente sarà lo scopo di questo articolo, che esaminerà in breve la vita e le opere di Doyle, con particolare attenzione al suo rapporto col personaggio di Sherlock Holmes. 

18 novembre 2021

Giovanni Pascoli e i suoi “doppi”: l'epilogo del pater-puer

Primo dicembre 1907: “Il Marzocco” pubblica il Diario autunnale. Il ticchettio del tempo incombe, come la fine ansiosa di un’estate, sul poeta prostrato dalla vita e dall’alcol, unico antidoto alla tristezza di un’anima triste. Come le caotiche facce di un cubo di Rubik, gli anni si confondono lungo una cortina di vaghezza e di ricordi, sempre sotto l’incontrastato dominio della figura paterna, immobile, attonita sotto il cielo stellato e piangente di San Lorenzo. È tornato, per l’ultima volta, lungo i sentieri della memoria. È a casa. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1907, Giovannino vuole levarsi il capriccio. Decide di passare la notte nella vecchia tenuta dei Torlonia, lì dove tutto ebbe inizio, l’incipit della fine, adesso che troppe cose sono successe. Il puer, che in quei luoghi ha smesso di essere bambino, indugia sulla porta e, nell’indefinibile incalzare dell’oscurità, tra immobilità e reazione, rivede il suo nido. 

13 novembre 2021

Il nostro meglio

Perché sei rimasto? Che cosa ancora ti trattiene?
E potevo dirgli la cosa assurda? Potevo dirgli:
ritrovare uno solo di quei giorni intatto com’era.
Ritrovare […] me stesso al punto di partenza,
e rimettere tutto a posto da quel punto.
Raffaele La Capria, Ferito a morte

Amoresano e Maria Rosaria sono seduti sul letto, nella stanza di lei, e l’unica luce proviene dallo schermo del computer che proietta un film. Il protagonista del film dice che, per diventare disperati come lui, basta trascorrere un’infanzia felice, e all’improvviso nella stanza di Maria Rosaria l’atmosfera cambia, si fa cupa, pesante. Non se lo dicono, perché non ce n’è alcun bisogno, ma Amoresano e Maria Rosaria sanno che si sta parlando di loro, della loro vita, della lacerante impossibilità di essere felici nel presente. 

9 novembre 2021

Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro: tra folklore e identità nazionale

Kazuo Ishiguro

Il gigante sepolto (The Buried Giant) è un romanzo di Kazuo Ishiguro del 2015, considerato dalla critica uno dei romanzi più emblematici del genere fantasy nel quale l’autore ci propone alcune reinterpretazioni tratte delle leggende medievali appartenenti al folklore anglosassone. Come vedremo, in questo articolo si vuole dimostrare con quale finalità (e in che modo) è stato revisionato il passato storico di una nazione.

12 ottobre 2021

Scrittrici giapponesi a confronto Banana Yoshimoto e Mieko Kawakami

 

 

La prima non ha bisogno di presentazioni, famosa in Italia da almeno un trentennio, da quando Feltrinelli ha pubblicato per la prima volta Kitchen, nel 1991.
La seconda diventa famosa ora: il suo libro Seni e Uova, pubblicato in Italia da Edizioni E/O nel 2020, sta avendo molto successo, e tutto fa presagire che tutto ciò che scriverà uscirà anche in Italia, in futuro.

26 settembre 2021

Giovanni Pascoli e i suoi "doppi": passeggiando nel giardino della digitale purpurea (seconda parte)

È il tempo del crepuscolo. Tempo indefinito che obbedisce riverente solo alla legge della vaghezza. E di vaghezza si colorano i ricordi, come di un’alba di perla, come in una vecchia soffitta che imprigiona un vecchio album di famiglia, fatto di malinconia, polvere e sospiri. Il giardino è lì, che attende. Lui lo guarda con inevitabile sospetto: sa, per un irrazionale presagio, che la bellezza delle sue creature cela un segreto, divenuto impronunciabile, se non a patto di essere narrato attraverso il linguaggio pascoliano. 

15 settembre 2021

Giovanni Pascoli e i suoi "doppi": passeggiando nel giardino della digitale purpurea (prima parte)

Quante volte si guardò nello specchio, fissando gli occhi su quel particolare del proprio volto ormai adulto: il taglio degli occhi, la palpebra leggermente abbassata, il naso lungo, la fronte alta, i baffi, un vezzo di famiglia… cercando un segno evidente della somiglianza con il padre, eredità preziosa, dono geloso.

9 settembre 2021

La decodificazione di Medea attraverso Corrado Alvaro

Corrado Alvaro

Corrado Alvaro scrive La lunga notte di Medea dopo la seconda guerra mondiale. Anche se il retroterra è quello del mito antico il risultato è una contemporaneizzazione del mito: la storia è sì ambientata a Corinto ma lo scenario potrebbe essere quello di qualsiasi altro luogo o periodo storico. 

23 agosto 2021

Molière e L’école des femmes: la plurisecolare battaglia femminista

Che cosa significava nascere donna nel XVII secolo? Chissà se qualcuno si è mai chiesto quali fossero i gusti di una donna, cosa le piacesse e cosa invece non preferisse affatto, a cosa pensasse quando era in silenzio e cosa sognasse di diventare da grande.   

8 agosto 2021

«I Promessi sposi»: guida all'Italia del XXI secolo

 

Promessi sposi

Leggere il capolavoro di Alessandro Manzoni per meglio comprendere il panorama nazionale contemporaneo

30 luglio 2021

L'insensatezza dell'uomo moderno

Roberto Maggi

Recensisco volentieri i tre racconti e le poesie di Roberto Maggi, perché mi danno l’opportunità di parlare dell’insensatezza dell’essere umano nella contemporaneità.

Ma prima di tutto, chi è Roberto Maggi? Viene definito poeta biologo. 

15 luglio 2021

La Monaca di Monza: nel nome del padre, nel segno del peccato

Se su la porta dell’Inferno è scritto: Lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate su la porta de’ monasteri ancora puossi scrivere il medesimo.

Vi siete mai chiesti cosa possa significare nascere in una famiglia aristocratica del XVII secolo? Cosa possa comportare essere una figlia femmina nell’imperativo di un universo patriarcale?
Avete mai immaginato cosa voglia dire sentire l’austero cigolio del portone di un monastero chiudersi eternamente alle nostre spalle?

12 luglio 2021

Intervista a Giuseppe Raudino

Giuseppe Raudino

In attesa del suo prossimo libro, ho intervistato Giuseppe Raudino, docente di comunicazione all’università di scienze applicate di Groninga (Paesi Bassi) e scrittore di romanzi. Nel 2019 sono usciti Mistero nel Mediterraneo (edito da Genesis Pulishing) e Stelle di un cielo diviso (edito da Polidoro).

16 giugno 2021

L'uomo nella gabbia di vetro

Adolf Eichmann

Il male, nel Terzo Reich, aveva perduto la proprietà che permette ai più di riconoscerlo per quello che è la proprietà della tentazione. Molti tedeschi e molti nazisti, probabilmente la stragrande maggioranza, dovettero esser tentati di non uccidere, non rubare, non mandare a morire i loro vicini di casa […]; e dovettero esser tentati di non trarre vantaggi da questi crimini e divenirne complici. Ma Dio sa quanto bene avessero imparato a resistere a queste tentazioni.

Lei è Hannah Arendt e il libro, celeberrimo e indiscutibilmente pregnante, è La banalità del male. Nel 1961, a Gerusalemme, davanti al Tribunale distrettuale, dopo essere stato catturato l’anno prima a Buenos Aires, Adolf Eichmann, “burocrate ligio e zelante”, organizzatore della cosiddetta “soluzione finale” della questione ebraica, viene sottoposto a processo. Deve rispondere di quindici imputazioni, relative a crimini commessi sotto il regime nazista e lui, difeso dall’avvocato di Colonia Robert Servatius, si dichiara “non colpevole nel senso dell’atto d’accusa”. 

12 giugno 2021

Il mito di Rifkin: tra Woody Allen e Albert Camus

Locandina

“Anche la lotta per la cima basta
a riempire il cuore di un uomo.
Bisogna immaginare Sisifo felice.”
Albert Camus, Il Mito di Sisifo
 

«Hai mai letto quella roba di Camus? Forse è lo sforzo che ti fa bene, no?» dice Cristoph Waltz a un certo punto, quando il film è quasi finito. E poi, dopo un po’, Wallace Shawn sorride, e probabilmente sorridono anche gli spettatori in sala.