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13 settembre 2012

L'anno della vittoria - Mario Rigoni Stern (Romanzo - 1985)

trilogia dell'altipiano


Si avvicinò al focolare, aprì la cenere e mise a nudo alcune braci, ravvivò il fuoco e si fermò immobile, in piedi, a guardare le fiamme e le faville che salivano su per la cappa nera. Silenziosamente incominciò a piangere, sentiva che con quel fuoco e con quelle lacrime finiva anche la sua giovinezza.
Il secondo capitolo della Trilogia dell'altipiano, che possiamo dividere in due parti, inizia con una veloce descrizione dell'ultimo bombardamento sui monti del '18, con un delizioso richiamo a Tönle, con il ricordo della fuga dei civili verso la pianura nel '16. Tönle, il cui richiamo lungo tutto il romanzo evoca tenerezza e affetto, è appena morto, ma il suo spirito rinasce in Matteo. È quest'ultimo, infatti, il protagonista della storia, un adolescente cresciuto in fretta, segnato dalla guerra, che ha lo stesso animo di Tönle, la sua stessa forza, la stessa passione per la vita. Di ritorno nel suo Altipiano, il giovane si misura con la distruzione che la stupidità umana ha prodotto, ma si confronta anche con la malattia e la morte che l'epidemia di spagnola porterà nella sua famiglia. La straziante pagina della morte di Orsola colpita dalla febbre, la sorella più piccola di Matteo, una nuova Cecilia di manzoniana memoria, è tra le più belle dell'intero romanzo. Straordinario nella sua fugacità anche il ricordo ovattato di Caterina, una bambina anch'essa rapita dalla febbre.

30 agosto 2012

Donna Mimma - Luigi Pirandello (Racconti - 1925)

novelle per un anno

E ve ne liberate, voi, almeno di quest'orribile ingombro materiale, andando a lasciare i vostri morti al camposanto. Sarà una pena, sarà un fastidio; ma poi vedete sciogliersi il mortorio, calare il feretro nella fossa; là, e addio. Finito.
Vi sembra poca fortuna?
 
Non pochi dei racconti di questa raccolta hanno le sembianze della favola, della storia con una morale di fondo. Morale amara però, con un retrogusto di pessimismo e relativismo che desola, che rattrista. L'invidia, il contrasto tra l'antico e il moderno, le astuzie della ragione che sbriciolano le maschere e le ipocrisie fissate da false certezze, l'assurdità che spesso riesce a vincere, sono i temi portanti che si possono cogliere. I personaggi sono tutti sofferenti, che si dolgono per i dolori dell'esistenza generati dall'invidia, dalla gelosia, dalla relatività dei punti di vista.

11 luglio 2012

Storia di Tönle - Mario Rigoni Stern (Romanzo - 1978)

Trilogia dell'altipiano

Ma Tönle Bintarn pascolava le sue pecore fuori da tutto ciò; sovente, nella sua solitudine, gli veniva da pensare a quanto gli aveva raccontato il carbonaio e a quanto gli aveva insegnato la vita; e forse riusciva a vedere le cose e i fatti che stavano accadendo in un vasto panorama storico - la solitudine, la montagna? - che ai più forse sfuggiva perché immersi dentro.
Primo capitolo della Trilogia dell'altipiano, è la storia di Tönle Bintarn, bracconiere e pastore, che, ferito una guardia regia, è costretto a fuggire tra le montagne dell'Altipiano di Asiago. Siamo dunque nel 1866, quando il Veneto fu coinvolto nel terzo conflitto d'indipendenza del Regno d'Italia. Le vicende si susseguono tra viaggi in cerca di lavoro, incontri nascosti con i familiari, gli anni che passano, la neve e il freddo che si fanno coprotagoniste, un'amnistia che arriva solo una quarantina d'anni dopo, una solitudine vissuta nell'anonimato. Gli eventi si accavallano, si addensano velocemente, novecentescamente; non c'è troppa meditazione sugli episodi, sono essi stessi che comandano il racconto. Tönle non disprezza la solitudine, ama il suo gregge (ed è spontaneo che venga in mente il pastore leopardiano), il distacco dalle necessità, e, seppur informato, non ha alcuna intenzione di essere coinvolto dai fatti che la storia umana ci consegna. Vuole essere solo uno spettatore. Però, per futili motivi, è considerato un traditore e la Grande Guerra lo coinvolgerà nella sua stupidità. Ormai anziano è catturato dagli austriaci, ma riesce a ottenere la libertà. Inizia allora il lungo viaggio del ritorno nella sua terra, nella sua casa. Una terra e una casa che troverà distrutte e che, nella rassegnazione, porteranno Tönle, una sera di Natale, a pensare alle tranquillità del passato, mentre la morte improvvisa lo coglie subitanea.

16 giugno 2012

Critica della tolleranza - Herbert Marcuse (Saggio - 1967)

Critica della tolleranza

Ma la società non può esser priva di discriminazioni dove la pacificazione dell'esistenza, la libertà e la felicità stesse sono in pericolo: qui, alcune cose non possono venir dette, alcune idee non possono venire espresse, alcune politiche non possono esser proposte, alcuni comportamenti non possono esser permessi senza fare della tolleranza uno strumento per la continuazione della schiavitù.
La tolleranza: ormai da qualche secolo tema sempre attuale.

27 maggio 2012

La marchesa di O..., Michael Kohlhaas - Heinrich Wilhelm von Kleist (Racconti - 1808/1810)

La marchesa di O..., Michael Kohlhaas
Sulle rive della Havel, verso la metà del sedicesimo secolo, viveva un mercante di cavalli di nome Michael Kohlhaas, figlio di un maestro di scuola, uno degli uomini più giusti e insieme più terribili del suo tempo.
Iniziamo col dire che quest'ultima è stata una lettura lagnosa, quasi irritante direi. Del romantico tedesco, e in particolare del romanticismo tedesco in generale - filosofico e letterario -, non ho molta stima. La mia ammirazione nei loro riguardi è pressoché trascurabile. E questi racconti, di certo, non hanno contribuito ad aumentarla.

27 aprile 2012

Minima moralia - Theodor Wiesengrund Adorno (Saggio - 1951)

Minima moralia

La negazione della verità oggettiva attraverso il ricorso al soggetto include la negazione di quest'ultimo: non resta più nessuna misura per la misura di tutte le cose, che cade in balìa della contingenza e si trasforma in falsità. Ma tutto ciò rinvia al processo reale di vita della società.
Scritto tra il '44 e il '47 del secolo scorso, è un libro di pensieri e aforismi (153 per l'esattezza) sull'etica e sull'estetica. Già il sottotitolo, Meditazioni della vita offesa, ci annuncia il disagio dell'uomo che ha subito la guerra, che subisce la tecnologia e il brutto. Se vogliamo, possiamo pensare al libro come a un invito alla riflessione sull'impegno politico, più nello specifico al ruolo che l'arte potrebbe avere sull'etica: l'estetica al servizio, a guida della politica. Ma nel prendere sul serio l'assoluto, il bello, l'arte, occorre prima di ogni cosa riconoscere che Hegel si sbagliava (e ciò non è difficile) e ribaltarlo considerando il tutto come falsità. Quindi è la critica delle apparenze, il rovesciamento di tesi e antitesi per una sintesi nell'idea della falsità, che ci dà il fondamento di tutto. Ecco perché credo sia un libro, oggi contraddittoriamente dal forte sapore reazionario, sul dovrebbe essere. L'incipit di tutto dovrebbe essere l'individuo, ma la cultura di massa e il kitsch non permettono una piena realizzazione dell'uomo.

3 aprile 2012

La caduta nel tempo - Emil Michel Cioran (Saggio - 1964)

La caduta nel tempo - Emil Michel Cioran

Non esistere più per nessuno, vivere come se non si fosse mai vissuti, bandire l'evento, non avvalersi più di alcun momento né di alcun luogo, svincolarsi per sempre da ogni assoggettamento! Essere liberi significa emanciparsi dalla ricerca di un destino, rinunciare a far parte sia degli eletti sia dei reprobi; essere liberi significa esercitarsi a non essere niente.
Di fronte a un pensatore come Cioran possiamo solo inchinarci e al contempo godere amaramente. Sprofondato dentro se stesso, alla maniera di un mistico laico, il filosofo rumeno scopre un uomo innaturale, paradossale, illogico; un fallimento della creazione. Vittima di Dio e dopo della conoscenza, l'uomo è un insulto al senso. L'uomo viene sempre dopo, non è mai principio e principe. E se Dio invece lo è (principio e principe) è solo un sobillatore, un mostruoso tiranno che si diverte e si crogiola nella sua incapacità. Eppure è sempre l'uomo (in una ribaltata prospettiva pascaliana) che più conosce e più assume il carattere della singolarità e diventa la nota stonata, la dissonanza della natura, dell'universo. Grazie alla conoscenza coglie la vastità del cosmo e in essa riconosce la sua inutilità, l'assurdità del proprio essere esistente.

14 marzo 2012

Un eroe del nostro tempo - Michaìl Jùr evič Lermontov (Romanzo - 1840)

Un eroe del nostro tempo - Michaìl Jùr evič Lermontov

A una prima occhiata il suo viso non rivelava più di ventitré anni, anche se dopo sarei stato pronto a dargliene trenta. Nel suo sorriso c'era qualcosa di infantile. La sua pelle aveva una certa morbidezza femminea; i capelli biondi, naturalmente ondulati, incorniciavano in modo assai pittoresco la fronte pallida e nobile su cui solo una lunga osservazione permetteva di notare le tracce di un reticolo di rughe che probabilmente diventavano molto più marcate nei momenti d'ira o d'inquietudine interiore.
L'ingegnosa e originale struttura del romanzo, che di volta in volta si tramuta in raccolta di racconti o in diario intimo, ha come protagonista Pečòrin, uno dei prototipi del romanzo moderno. Burattinaio, crudele, manipolatore psichico, sadico, stratega, Pečòrin è il seduttore che non riesce ad amare, l'uomo che non riesce a stabilire un'amicizia per la vita.

14 febbraio 2012

Il pornografo - Restif de la Bretonne (Saggio - 1769)

Il pornografo

Ripeto: l'attuazione di questo progetto presenterà qualche inconveniente. Ad esempio sembrerà legalizzare la prostituzione, che ora è solo tacitamente tollerata. Ma questo fatto inevitabile è davvero un inconveniente? E, qualora lo fosse, non è forse abbastanza compensato? Si opererà un bene effettivo e il male sarà, per così dire, solo teorico.
Non è vero che la verità attecchisce e trionfa nel tempo (e la mancanza non è della verità, ma dei limiti umani). Ad esempio, un certo moralismo, specie in Italia, ha ancora una prepotente voce in capitolo e riesce a manipolare con astuzia (ma senza la ragione della storia e dell'evidenza) le 'coscienze' di uomini e donne, elettori ed elettrici, che si affidano solo all'autorità di una tradizione più e più volte smentita. Una condizione, oggi, che diventa insopportabile soprattutto perché oramai ingiustificabile.

30 gennaio 2012

Gaspard de la Nuit - Aloysius Bertrand (Poema in prosa - 1836)

Gaspard de la Nuit - Aloysius Bertrand

Dodici maghi danzavano un girotondo sotto la grande campana di Saint-Jean. Uno dopo l'altro evocarono la tempesta, e rintanato nel mio letto contai spaventato dodici voci che in processione attraversarono le tenebre.
Ispiratosi evidentemente alla drammaticità di una certa pittura e al fantastico romantico di Hoffmann, tanto che il sottotitolo recita: «Fantasie alla maniera di Rembrandt e di Callot» - il primo a simboleggiare i chiaroscuri dell'interiorità, il secondo la forma dell'apparenza –, Bertrand ci anticipa alcune delle successive idee 'maledette', simboliste e surrealiste. Opera sperimentale, alchemica direi, in cui si incontrano e coagulano fantasie medioevali, pittura, musica, poesia, prosa, filosofia.

12 gennaio 2012

Memoriale del convento - José Saramago (Romanzo - 1982)

Memoriale del convento

Oltre alla conversazione delle donne, sono i sogni che trattengono il mondo nella sua orbita. Ma sono ancora i sogni che gli fanno una corona di lune, per questo il cielo è lo splendore che c'è dentro la testa degli uomini, a meno che non sia la testa degli uomini il vero e unico cielo.

18 dicembre 2011

Taccuino di un vecchio sporcaccione - Charles Bukowski (Racconti - 1969)

Taccuino di un vecchio sporcaccione


Quel che sto cercando di dirvi è che la ragione per cui la gente va alle corse è perché è in agonia, eggià, ed è così disperata che preferisce correre il rischio di prolungare l'agonia piuttosto che affrontare la sua condizione attuale. e i giovani non sono così scemi come si pensa. stan seduti in cima ai monti a studiare il moto vorticoso delle formiche.
Nati come pezzi per un giornale, Bukowski si sente libero di sfogare la sua rabbia. Una libertà che si trasfigura e si rivela nella sintassi: i periodi sono spesso lunghissimi e tantissimi, allo stesso modo i periodi nominali, dopo il punto non esiste la maiuscola e le frasi sono cariche di turpiloqui e imprecazioni. Lo conosciamo già questo scrittore. Ci ha deliziato con libri sorprendenti per indipendenza e riflessione; questo però un po' delude. Sfrontato, forse un po' troppo, un tocco di disorientante visionarietà, ci sono troppi fatti (molti nemmeno densi e ricchi) e poco spazio al pensiero. I racconti senza titolo, come per gli altri letti in passato, si concludono spesso con finali spiazzanti, persino poetici. Ma a differenza degli altri, nonostante le stesse tematiche, lo stesso genere di storie, sono più sporadici.

6 dicembre 2011

Quando Teresa si arrabbiò con Dio - Alejandro Jodorowsky (Romanzo - 1992)


Quando Teresa si arrabbiò con Dio

Con lentezza, delicatezza e tenerezza, l'uomo entrò nella donna che andò aprendosi sempre più fino a perdere i limiti e a confondersi con la terra interna. Il seme scese verso il fondo del pianeta e cadde in un abisso oscuro dove danzavano le galassie. L'universo assorbì la pioggia di fuoco. Felicità era incinta. Ivan poteva scomparire.


Visionario (come i libri della Torah, più volte citati nel romanzo), lo scrittore cileno ci racconta, in un’eclettica quanto fantastica autobiografia, la saga della sua famiglia di origine ebraica. Dalla parte paterna racconta di un nonno pazzo e votato alla fede, di una nonna sorella di una ragazza nata nella fossa di un cimitero per sfuggire alla Morte innamorata e gelosa del padre, di quest'ultimo sempre circondato da un nugolo protettivo di api, di rapporti incestuosi, di sereni suicidi, del cognome ebraico cambiato nel polacco Jodorowsky, del viaggio in Cile. Dalla parte della madre, invece, i racconti genealogici sembrano meno fantasiosi ma pur sempre particolari. Viaggi della memoria nella Spagna del XV secolo, violenze carnali, castrazioni, leoni che sanno leggere i testi sacri, zoofilia, scarpe millenarie, scioperi operai…
E la storia, tra avventure e disavventure, tra realtà e fantasia, sembra avere un fine, uno scopo, una redenzione: la ricerca di una terra promessa, di un discendente che fosse in grado di raccontare la storia dei suoi avi.

15 novembre 2011

Essais - Michel de Montaigne (Saggi - 1595)

Saggi Montaigne


Dipingendomi per gli altri, mi sono dipinto con colori più netti che non fossero i miei primitivi. Non son tanto io che ho fatto il mio libro quanto il mio libro che ha fatto me, libro consustanziale al suo autore, di un'utilità personale, membro della mia vita; non avente per fine l'utilità di terzi ed estranei, come tutti gli altri libri. Ho forse perduto il mio tempo ad essermi reso conto di me tanto continuamente, tanto accuratamente? Di fatto, quelli che si ripassano solo mentalmente e oralmente, di tanto in tanto, non si esaminano né si penetrano così compiutamente come colui che fa di ciò il proprio studio, la propria opera e il proprio mestiere, che si impegna a un'annotazione costante, con tutta la sua fede, con tutta la sua forza.
Alcuni autori, alcune opere sono e resteranno immortali. Montaigne e la sua opera si trovano, senza alcun dubbio, nella schiera di quei classici che tutti dovrebbero conoscere; un classico che difficilmente smetterà di essere attuale. Siamo di fronte a un’opera capitale, a una delle espressioni più autentiche che la filosofia ha potuto concepire. Non è facile scrivere o prendere appunti in poco spazio su un'opera monumentale come questa. Due volumi di circa 800 pagine ciascuno, di saggi densissimi - parecchi sublimi - che discorrono dei temi più disparati: della vita e della morte, delle malformazioni fisiche e di quelle intellettuali e caratteriali, delle virtù e dei vizi… Dalle malattie personali di Montaigne, dalle sue esperienze di vita (dolorose o felici), dai suoi studi, scaturisce l'intimissima introspezione, il ragionamento chiaro e distinto che il francese ha trascritto per innalzare la filosofia su vette di assoluta freschezza e sublimità.

26 ottobre 2011

L'incredibile storia di un cranio - Giuseppe Bonaviri (Romanzo - 2006)

L'incredibile storia di un cranio

A guardarla, la luna pareva si stesse gonfiando nel suo interno fiato astrale. Porporina disse: «Jehova, facciamo di noi stessi una sola persona fuori da ogni tempo.» Quando i due amanti si unirono e il tempo si sfigurò in tanti punti-eventi, la luna assieme a loro fiottò.
Una Sicilia meravigliosa, magica come le parole usate per descriverla, la presenza costante di un vento sognante che aleggia sulle pagine soffuse d’un odore metafisico, un gruppo di scienziati geniali e malinconici; gli elementi base di un cocktail dal sapore incantato.

18 ottobre 2011

Il caro estinto - Evelyn Waugh (Romanzo - 1948)

il caro estinto
Il corpo sembrava molto più piccolo del vero, ora che, per così dire, era liberato dal tenace involucro della mobilità e dell'intelligenza. Ed il volto con gli occhi obliqui e spenti - il volto era proprio orribile; senza età come una tartaruga e così inumano; una caricatura oscena e sghignazzante nella sua stolida truccatura, di fronte alla quale la maschera diabolica che Dennis aveva visto appesa al cappio diventava un giocoso ornamento; qualcosa che uno zio avrebbe potuto mettersi sul viso per la festa di Natale.
Può una storia semplice, non propriamente geniale, carica di pregiudizi e stereotipi mettere il lettore in condizione di pensare a uno dei tempi più grandi dell’esistenza, come la morte, e al ruolo che può giocare il grado di civiltà di una nazione sui costumi di un popolo? Waugh evidentemente ci riesce.

7 ottobre 2011

Saggi sulla religione - John Stuart Mill (Saggi - 1874)

saggi sulla religione

L'esistenza di Dio non può infatti venir dimostrata dai miracoli, se non si riconosce già un Dio; ciò che ha l'apparenza di miracolo può sempre venir posto a carico di un'ipotesi più probabile che non l'interferenza di un Essere, della cui effettiva esistenza tale miracolo sia supposto costituire l'unica prova.
Le riflessioni milliane sulla religione sono ancora oggi attuali, specialmente se pensiamo al dibattito contemporaneo sulla bioetica. L’atteggiamento pacato, illuminista, tollerante, quasi stranito – l’atteggiamento di chi non possiede certezze - dovrebbe essere da esempio per tutti quegli attori che in questi anni dibattono accanitamente sui temi religiosi e sulla libertà di scegliere il proprio stile di vita. Certo, non tutti sono dubbiosi, e non tutti possono esserlo… Ma cerchiamo di capire le conclusioni che il pensiero milliano ha originato.

20 settembre 2011

Tre croci - Federigo Tozzi (Romanzo - 1920)

tre croci

Egli entrò in camera, e ci si chiuse. Sentì che per lui vivere era doventata una cosa del tutto involontaria. Non gli importava più di niente, e le voci di quelli che parlavano nella stanza accanto gli sembrava che si fermassero a una specie d'ostacolo; che non le lasciava passare oltre. Egli, a un certo momento, si voltò perfino per vedere se quell'ostacolo era visibile!
Ambientato in una Siena che si staglia sullo sfondo con le sue case decadute, metafora se vogliamo di una crisi esistenziale, e non solo, sentita fortissima nei primi decenni del secolo scorso, il romanzo di Tozzi fonde il tema sociale con l’analisi psicologica.

15 settembre 2011

Le intercenali - Leon Battista Alberti (Saggio - 1436?)

le intercenali

Ma io vi chiedo solo questo, fate in modo che possa continuare i miei studi letterari, che possa godere di buoni amici e possa tollerare parenti meno crudeli o per lo meno fate in modo che non debba elemosinare continuamente un pezzo di pane.
È, in verità, un pensiero non recente, ma l'idea che si possa fare filosofia, letteratura, pedagogia in poche pagine, addirittura per frammenti o per briciole, è un’idea che mi solletica e mi spinge alla riflessione. Soprattutto oggi, in un’età in cui ormai c’è troppo da leggere e il nuovo ha poco o nulla che possa paragonarsi con le grandi correnti unitarie del passato (il mio giudizio qui è sia assiologico sia di fatto, e non solo la postmodernità dovrebbe secondo me assecondare questo modello…). Con questa raccolta di brevi scritti, Leon Battista Alberti si rende moderno, gustoso per chi dai libri cerca immediatezza, profondità e al contempo bellezza.

3 settembre 2011

Utz - Bruce Chatwin (Romanzo - 1988)

utz

La tirannia allestisce da sé la propria camera riverberante: uno spazio vuoto i cui segnali confusi vagano qua e là a casaccio; dove un mormorio o un accenno qualsiasi creano panico, così che alla fine è probabile che l'apparato della repressione svanisca non a causa di una guerra o di una rivoluzione, ma di un soffio, o della voce delle foglie cadenti...
Ispirato a una storia vera, l’ultimo romanzo di Chatwin ha un sapore esistenzialista. Angoscia, inquietudine, abbandono, rifugio, illusione, fusione sembrano le categorie su cui si fonda l’intera storia.