«Forse il pubblico» pensava Adriano «sa che la sua presenza ècondizionata dalla sua capacità di battere le mani e di saper crearequell’atmosfera che è indispensabile non soltanto allo spettacolo (il quale senza applausi scoprirebbe forse la sua povera natura), ma
anche necessaria alle sue stesse illusioni. Il pubblico applaude se
stesso».Ennio Flaiano, Adriano
Se il caso di Avetrana fosse stato un romanzo forse la penna di Simenon avrebbe più di altri saputo tratteggiarne i chiaroscuri: la provincia sonnolenta, la famiglia, le sottili perversioni travestite da normalità. Ma quel che Simenon non avrebbe mai saputo rendere è leggere questi fatti con lo “sguardo” di Warhol. Si, perché ci vogliono un paio d’occhi come i suoi – quelli di Warhol – per capire, al di fuori della dinamica “omicidiaria”, i moventi drammaturgici del carnefice: che sia lo zio, la cugina o la TV.