10 settembre 2018

Dalla Sicilia alla Grecia, un viaggio archeologico: da Corinto a Argo/2

tomba circolare A Micene
La tomba circolare A a Micene

Corinto

Non avrei mai preso in considerazione una sosta a Corinto se non a causa del legame storico con la mia città, essendone la madrepatria. Questa sottovalutazione tuttavia mi avrebbe allontanato da un luogo che è invece fondamentale per la storia della Grecia e dell’Occidente. 
È interessante notare come vi siano delle somiglianze morfologiche tra le due città, perché l’antica Corinto è posta tra due sponde di mare e possiede pertanto due porti, inoltre è costituita da una rocca e dalla restante parte al centro dell’istmo di Corinto.

4 settembre 2018

Il Conte di Montecristo - Alexandre Dumas

Alexandre Dumas

Anch’io, come è accaduto a ogni uomo una volta nella vita, sono stato trasportato da Satana sulla montagna più alta della terra; da lassù mi mostrò il mondo intero e, come aveva detto a Cristo, mi disse: «Allora, figlio degli uomini, che cosa vuoi per adorarmi?». Riflettei a lungo, perché da molto tempo il mio cuore era divorato da una terribile ambizione; poi gli risposi: «Ascolta, ho sempre sentito parlare della Provvidenza, ma non l’ho mai vista né ho mai visto qualcosa che le somigli, il che mi fa pensare che non esista. Voglio essere la Provvidenza perché so che al mondo non c’è niente di più bello, di più grande e di più sublime che ricompensare e punire». Ma Satana abbassò la testa e sospirò: «Ti sbagli – disse – la Provvidenza esiste; ma non la vedi perché, essendo figlia di Dio, è invisibile come suo padre. Non hai visto niente che le somigli perché agisce in segreto e per vie oscure; tutto quello che posso fare per te è di farti diventare uno degli emissari della Provvidenza». Il patto fu concluso: «Forse ci perderò la mia anima, ma non importa – aggiunse Montecristo – quel patto lo rifarei».

1 settembre 2018

Dalla Sicilia alla Grecia, un viaggio archeologico: Atene ed Eleusi/1


Quando sono giunto presso l’area archeologica di Sparta ho sentito un fremito. Non so bene spiegare per quale ragione, ma quell’area somigliante più a un parco senza visitatori, ombreggiato da ulivi e interrotto dai pochi reperti affioranti mi riempiva di gioia. Ero sulla mitica acropoli dei Lacedemoni e da qui si potevano scorgere le cime ancora innevate del Monte Taigeto. Fu in quel momento che mi resi conto di respirare la forza evocativa di una storia che coinvolge una parte cospicua del nostro modo di pensare e di essere.

Provenendo dall’“isola plurale” di Sicilia, come amava definirla Bufalino, ma soprattutto da una città come Siracusa che esprime grecità in ogni dove. L’itinerario dei luoghi della grecità, costruito secondo l’esigenza di toccare con mano laddove la civiltà occidentale ebbe inizio, ha richiesto la volontà di ricercare alcune specificità nascoste nel mare vasto della storia greca antica. Di quei luoghi visti spesso in un documentario o citati in un libro o in un passo chiarificatore di Tucidide, ne ho tratto un mio reportage. Mi si perdoneranno i rimandi al luogo natìo con ingenui e spesso ripetuti campanilismi, chiedendo al lettore di seguirmi nei vari articoli in cui ho suddiviso questa lunga (ma necessaria) esposizione.

7 agosto 2018

Il dibattito sulle domeniche gratuite nei musei italiani

uffizi

La proposta di togliere la domenica gratuita nei musei italiani suggerita dal nuovo Ministro Bonisoli ha aperto un interessante dibattito. Il Ministro infatti ha affermato: “Le domeniche gratuite vanno superate: erano una gran bella cosa per promuovere i musei all’inizio ma adesso ci sono delle opportunità per fare di più e meglio”. E ancora “si potrà differenziare (la gratuità) per giorni della settimana, per stagioni, per tipologia, per fascia d’orario e quant’altro e soprattutto adattare le regole a quelle che sono le singole specificità dei luoghi. Perché Milano non è Pompei. La gratuità, che è importante, resterà e anzi realmente sarà pure aumentata”.

25 luglio 2018

Ululatori, stropicciatori, ronzatori: l’orchestra futurista di Luigi Russolo

Intonarumori

Il 21 aprile del 1914 l’orchestra degli Intonarumori debutta al Teatro Dal Verme di Milano, inaugurando una nuova stagione nella musica contemporanea. Diciotto scatole meccaniche – ululatori, rombatori, crepitatori, stropicciatori, scoppiatori, ronzatori, gorgogliatori e sibillatori – riproducono vortici di suoni simulando i rumori dell’ambiente moderno. Il bizzarro organico lascia di stucco il pubblico e indigna pesantemente gli orecchi dei “passatisti” al punto da provocare risse di pugni e schiaffi.