18 giugno 2022

Edouard Manet e la "Musique aux Tuileries". La nascita dell’arte moderna (seconda parte)

Le Déjeuner sur l’herbe e l’Olympia costituiscono una preistoria nell’evoluzione stilistica e intellettuale dell’arte del secolo XIX, senza le quali il trapasso verso le nuove forme della figurazione non sarebbe stato possibile. Resta il fatto che esse rappresentano solamente le necessarie premesse di un ragionamento espressivo che si dovette sviluppare in un denouement (un risultato finale), ovvero nella straordinaria opera intitolata La Musique aux Tuileries.

15 giugno 2022

Edouard Manet e la "Musique aux Tuileries". La nascita dell’arte moderna (prima parte)


Viresque acquirit eundo
Eneide, IV, 175

J’ai toujours pensé que les premières places ne se donnent pas, qu’elles se prennnent.
Edouard Manet

Il lungo e travagliato percorso della pittura moderna inizia con Edouard Manet (1832 – 1883), il primo e affascinante interprete del rinnovamento sociale e culturale del XIX secolo, e si concretizza sostanzialmente in tre opere di quell’insolito artista parigino, borghese e reazionario ma spiritualmente aperto verso i nuovi destini dell’arte: Le dejeuner sur l’Herbe, Olympia, La musique aux Tuileries. Una trilogia, in rapida successione, che consacra l’autore alla gratitudine perenne dei posteri, databile al 1863.
La loro funzione documentaria è esplicita; l’artista coscientemente rifiuta l’idealizzazione e la lusinga degli occhi, compiacendosi di mettere a nudo gli aspetti quotidiani della realtà borghese, in cui le piccole liturgie del bon ton, i vizi privati, le pruderie e le pubbliche virtù spesso assumono una fisionomia contraddittoria, rivelando “tutta la spettrale commedia che si cela dietro il loro decoro”. Manet è un narratore obiettivo che osserva, con sguardo clinico, i fatti e li registra sulla tela senza clamori ma con incisiva fermezza. La sua dissacrazione procede lenta ma inesorabile sebbene non premeditata.

7 giugno 2022

«Revolver» il lato tetro (e maturo) dei Beatles

Revolver

Nel 1966, dopo l’uscita di Rubber Soul, i Beatles registrarono Revolver, acclamato dalla critica come il loro lavoro più maturo e collocato al terzo posto nella classifica dei 500 migliori album di sempre stilata dalla rivista Rolling Stone nel 2003

28 maggio 2022

Le contestazioni di Paweł Kuczyński l'artista dei paradossi


Paweł Kuczyński è un artista polacco che crea immagini surreali e ironiche con un intento fortemente critico nei confronti della società, della politica e della globalizzazione. Un'ironia amara che spinge al paradosso cercando di far penetrare meglio il messaggio.

22 maggio 2022

Le nuove strade della profezia. Dal Messico di Siqueiros alla Londra di Banksy


A wall is a very big weapon.
It is one of the natiest things
you can hit someone with
Bansky

Passeggiando per i vicoli di Brick Lane e Shoreditch, calpestando le loro strade ciottolate che sfociano in parchi o sottopassi lontani dall’occhio indiscreto di Dio, nel silenzio di un pale afternoon londinese, non possono non tornare in mente i versi finali della celebre canzone di Paul Simon e Art Garfunkel The Sound of Silence: «And the sign said the words of the prophets / are written on the subway walls and tenement halls / and whispered in the sounds of silence». Credo che tra questi versi e l’impatto visivo che queste opere trasmettono, ci sia un collegamento quasi automatico, un’associazione tra suono e immagine che mi lascia spiare tra le fronde di palazzi, strade e sottopassi, per ritrovarmi poi in un vero e proprio campo d’addestramento per futuri profeti che parlano non esattamente una nuova lingua ma esprimono un linguaggio e un’arte non ancora cristallizzata nel tempo, seppur con una notevole storia alle spalle.