12 giugno 2017

Nozioni sull'arte del costruire dal De Architectura di Vitruvio


Secondo un giudizio pressoché unanime, Il De Architectura è considerato un testo indispensabile per lo studio dell'edilizia romana. L'opera viene scritta negli anni in cui Roma si ricopriva di molte opere architettoniche, permettendo all'erudito Vitruvio di esaminare da vicino tecniche e metodi.

L'opera fiorisce durante il periodo augusteo (intorno al 15 a.C.) in onore della figura dell'imperatore. Composta in 10 libri si rivolge ad esperti architetti ed ingegneri, all'istruzione di chi si avvicina all'architettura e materie affini, e ad eruditi che vogliono approfondire questa disciplina.
La decisione di dedicare l'intero volume al tema dell'architettura, è spinta dalla constatazione che essa eccelle agli occhi dell'autore, rispetto alle altre discipline artistiche, e in un certo qual modo le contiene in se tutte.
Si tratta di una vera e propria scienza in quanto le nozioni da applicare sul campo non si limitano a idee per così dire che “circolano nell'aria” ma è indispensabile avere ben in mente le regole del costruire che abbracciano materie quali chimica, fisica ed ingegneria.
«I fondamenti di questa debbono essere veramente molti, perché di molte cose deve sapere il vero architetto : di alcune però basterà che ne conosca la teoria, ma di altre, che con particolarità concernono l'oggetto principale della fabbricazione, bisogna che ne sappia egualmente a fondo la teoria e la pratica.»*
Quello che Vitruvio concepisce per la sua epoca è strabiliante. Fin da subito si impadronisce e mette in pratica termini ancora oggi in pieno utilizzo.

Berardo Galiani ci informa che il testo vitruviano tratta tre specie di architetture: militareidraulica e civile. La prima specie, spesso legata all'architettura civile, comprende costruzioni come torri e ponti levatoi che spesso si servivano di metodologie riguardanti la meccanica. La seconda specie, anch'essa subordinata per lo più all'architettura civile tratta delle necessità di regolamentazione delle acque in edifici pubblici e privati. Infine la prediletta architettura civile, che occupa la maggior parte del trattato, espone processi teorici e pratici utili nell'arte del costruire.
La padronanza dei processi teorici è necessaria per un'esatta scelta dei materiali, una reale conoscenza delle misure e una buona distribuzione dei pesi. I processi pratici rendono materia l'idea concepita. Questo non presuppone l'esclusione di conoscenze tecniche ; la mente del costruttore deve comprendere alla perfezione l'idea del progetto a livello teorico per poi elaboralo e definirlo a livello pratico.
Nel corso della progettazione - dice - l'architetto si serve delle rappresentazioni grafiche di pianta, alzato e spaccato. Con il primo termine si fa riferimento ad un particolare disegno in cui vengono delineate le posizioni in scala di vani,muri, pilastri e scalinate. Analogamente con il secondo termine si intende un disegno che dà un'idea generale del prospetto esterno dell'edificio; il prospetto interno invece dato da quello che viene definito spaccato, permette tramite una sezione grafica del corpo di fabbrica, la visione interna.
Nel caso in cui le tre rappresentazioni non siano sufficienti nella realizzazione del prototipo si ricorre al modello. Per modello si intende la riproduzione dell'idea tramite la costruzione di un piccolo rilievo in carta che rispetta proporzionalmente il modello reale.
«La fabbrica dunque, che è l'eletto della fabbricazione, poggia la sua bontà sopra tre fondamenti, e sono Comodo, Fortezza, e Bellezza.»*
In molti libri queste tre formule vengono ricordate come firmitas, utilitas e venustas componenti indispensabili per la buona esecuzione del progetto.


La comodità (riferibile al primo termine) si esplica nella posizione, che deve essere conforme alla destinazione d'uso, nella buona qualità dei materiali e nel suo uso cosciente; nell'applicazione delle proporzioni su gli elementi che formano l'oggetto; nell'armonia dell'accostamento degli elementi; nell'esercizio delle disposizioni che determinano i pregi dell'esecuzione.
La resistenza (riferibile al secondo termine) dipende dalla scelta dei materiali e delle metodologie. Questo precetto implica uno studio e una valutazione preventiva dei materiali e delle tecniche costruttive che andranno a mettersi in pratica in fase di esecuzione. L'architetto si servirà di strumenti per controllare la qualità, la stabilità e l'effettiva applicazione delle regole nel processo edilizio.

La bellezza (riferibile al terzo termine) si manifesta negli elementi decorativi riscontrabili sulla superficie. Riflette nell'intonaco, nella pittura, nei marmi e negli stucchi. Si serve di simmetria ed eleganza. La simmetria è riscontrabile nella geometria e nella regolarità degli elementi. E' la reciproca corrispondenza delle parti in quantità. L'eleganza è riscontrabile nell'ordine nobile delle colonne, degli architravi, delle cornici e dei frontespizi.

*L'architettura di Marco Vitruvio Pollione tradotta e commentata dal marchese Berardo Galiani

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