19 settembre 2023

L’amore che unisce, l’amore che divide

Nella vasta opera della storia umana, l'amore è stato dipinto in un caleidoscopio di sfumature, dalla passione brevemente ardente ai legami solidi e duraturi. In effetti, dall'antica Grecia alla letteratura moderna, il concetto d’adorazione è stato esplorato in modi infiniti. Tuttavia, l’amore nella letteratura è sofferenza, struggimento, una freccia scoccata nonostante tutto, a cui non ci si può sottrarre. Com’è che questa visione si sposa perfettamente con il quotidiano che viviamo? 

Ci troviamo a riflettere, dunque, su quanto questo sentimento sia diventato più complesso di quanto sembri superficialmente e su come non sempre possa essere identificato come la cura per i mali del mondo.
Per comprendere e superare questi scogli, il nostro viaggio ha inizio da luoghi lontani, raccontati dai miti greci, dove l'amore era personificato dalla divinità Eros.
Il dio conosciuto anche con il nome di Cupido, con il suo arco e le sue frecce, induceva l'amore nei cuori degli uomini e degli dèi. Questo sentimento, sebbene spesso appassionato, poteva anche portare a disastri epici, come dimostrato dalla leggenda di Amore e Psiche dello scrittore latino Apuleio nelle sue Metamorfosi. La metafora per eccellenza dell’eterna battaglia tra razionalità e istinto, tra cuore e cervello, tra bene e male, nella vita dei mortali e non solo. L'amore può essere un'arma a doppio taglio, capace di scatenare desideri incontrollabili e causare sofferenze profonde.
L’avventura prosegue e ci spostiamo nella letteratura neoclassica, incontriamo personaggi che riflettono questa complessità. Un esempio lampante quello della scrittrice Jane Austen.
Le sue storie raccontano di un amore tormentato e di una promessa di ritorno. L'amore qui è un sentimento in evoluzione, fatto di speranza e dolore, ma anche di impegno incondizionato.


Uno dei romanzi più celebri che esplora l’altro lato della medaglia, quello oscuro dell'amore è Anna Karenina di Lev Tolstoj. Qui, l'amore travolgente di Anna per il Conte Vronskij la porta su una via di autodistruzione, mettendo in discussione la sua posizione nella società e il suo equilibrio emotivo. L'amore, nella sua forma più intensa, può portare alla rovina.
L’amore è, già qui, da subito, intrinsecamente collegato alla sofferenza. Catherine o Anna non possono vivere senza l’amore di Heathcliff o del bellissimo Conte poiché non sono niente senza di loro, e la splendida Saffo non può rassegnarsi al non amore, perché questo le causerebbe un’infelicità perenne.
Ma, al di là dei miti, della storia e della letteratura, nell'attuale complessità della vita, l'amore è spesso una questione di compromessi e sfide.
Le esigenze, giustamente, sono cambiate e adesso tutti noi pretendiamo delle risposte precise e inclusive.
Le nuove relazioni si scontrano con le aspettative culturali, le pressioni sociali e le sfide quotidiane. Il cuore può essere un rifugio, ma anche un campo di battaglia.
È fondamentale riconoscere che l'amore non è la panacea per tutti i mali del mondo. Non può risolvere tutti i problemi, non può guarire tutte le ferite, e non sempre è eterno.
Oggi siamo certamente più consapevoli di cosa cercare, di cosa ci fa bene e di cosa ci provoca le farfalle nello stomaco in una relazione, di cosa è distruttivo e di cosa non lo è, almeno in teoria. Ma, nei fatti, non è che riusciamo sempre a scansarci, quando la fatidica freccia viene scoccata.
  

Roland Barthes, in Frammenti di un discorso amoroso, sviscera con accuratezza le difficoltà che tutti noi prima o poi riscontriamo nella vita che, come presupposto, contiene anche l’amore. Dice: 

Non sarà invece che resto sospeso alla domanda (di cui aspetto instancabilmente dal volto dell’altro la risposta): che cosa valgo io?

Ci sentiamo dipendenti da un altro individuo poiché l’altro riflette noi stessi e noi abbiamo bisogno di specchiarci in qualcuno per riconoscerci; e inoltre abbiamo bisogno di sapere che possiamo essere utili durante l’arco dell’esistenza.
La sofferenza romantica è affascinante e lo rimarrà sempre. La drammaticità dell’amore resterà sugli schermi e nelle pagine dei libri che verranno.
Nella nostra era moderna, l'amore può essere una forza che unisce o la spada che divide, ma rimane un elemento indispensabile ed essenziale delle vite umane. Come scriveva Jane Austen:

Non posso più ascoltare tacendo. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Voi mi trafiggete l'anima. Io sono tra l'agonia e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che questo prezioso sentimento è svanito per sempre. Vi offro di nuovo il mio cuore, […]. Penso e faccio progetti solo per voi. Non ve ne siete accorta? Possibile che non indoviniate i miei desideri? Non avrei atteso neanche questi dieci giorni se avessi conosciuto i vostri sentimenti. Devo andare senza conoscere il mio destino ma tornerò qui o vi seguirò non appena possibile. Una parola, uno sguardo saranno sufficienti a farmi entrare in casa di vostro padre questa sera o mai più.

La giusta consapevolezza, però, sta proprio nel ricordarsi che il romanticismo non è sempre amore e che le parole incise su delle pagine ingiallite non possono racchiudere la verità di una relazione che perdura per anni. 

Come scrive Scott Spencer, un famoso scrittore contemporaneo, in Un amore senza fine

A me importava poco il male che potevamo farci. Non esisteva dolore che potesse paragonarsi al vuoto della separazione, nessun tormento poteva somigliare all’irrealtà del non essere insieme. 

L’amore è un sentimento così intenso che può farci commettere errori e gesti folli, ma è anche ciò che ci fa sentire veramente vivi. Conoscere il confine tra sogno e realtà è la chiave per affrontare con saggezza questa forza eterna. Pertanto, il segreto risiederà forse tra le parole del famoso poeta Franco Arminio: “Non abbiamo che la poesia per aprire gli occhi”. 

Alessia Presterà 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Alessia per questa riflessione sull'amore, per un momento avevo pensato che non fosse più possibile....

Anonimo ha detto...

Ciao Alessia! È bello sapere che c’è ancora qualcuno che pensa all’amore… penso che sia il sentimento più forte che ci sia, nonostante sia difficile e struggente come dici tu, ma alla fine mostra di valerne la pena!
Spero di leggere altri tuoi articoli in futuro, perché questo è veramente ottimo!
Ciao, alla prossima

Anonimo ha detto...

Che bell'articolo! In poche righe sei riuscita a esplorare l'infinito mondo dell'amore con una semplicità disarmante. Non conoscevo la citazione di Scott Spencer ma ne sono molto affine, grazie per avermela fatta scoprire!