30 dicembre 2025

Piero Gauli. Un grande artista del ‘900 finito in soffitta

Piero Gauli (1916 - 2012) è stato un pittore, scultore e scenografo, esponente del Gruppo Corrente. Artista con una lunga storia alle spalle (internato in campo di concentramento), importanti esposizioni e una sterminata produzione di indubbio valore. Tutto ciò non è stato tuttavia sufficiente ad assicurarne la fama dopo morto. Proviamo a capire le ragioni di questo ingiusto declino.

E’ diffusa la credenza che un artista dopo morto venga rivalutato. Tanto che molti si aspettano che le quotazioni del pittore, passato a miglior vita, schizzino alle stelle. Celebre il caso di Van Gogh, bistrattato da vivo e celebrato post mortem, per Piero Gauli è avvenuto esattamente il contrario

Basta andare su wikipedia per rendersi conto che abbiamo di fronte un artista con una grande storia alle spalle. Partecipazioni alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Equiparato a nomi del calibro di Treccani, Sassu, Birolli Migneco. Artisti con cui ha condiviso l’appartenenza al Gruppo Corrente operativo negli anni ’40 che fatto la storia dell’arte italiana del ‘900.

Un artista storico in tutti i sensi se consideriamo la sua esperienza di guerra in Russia nel 1941 dove sopravvisse miracolosamente e poi nel 1943 in un campo di concentramento in Polonia dove fu internato fino al 1945.

Una carriera lunghissima la sua che dagli esordi nel 1938 si è protratta fino alla sua morte a 95 anni nel 2012. 

Inconfondibile il suo stile espressionista, carico di energia e di colore, che richiama una pittura di stampo nordico e che reca tracce della sofferenza patita durante la prigionia in guerra. Opere testimoni di quel periodo, cariche di dolore e desolazione, sono in esposizione nel museo di Ramponio Verna, in provincia di Como, di cui lui è originario. Un museo che è visitabile nel mese di agosto, accanto alla casa in cui lui visse. Altre sue opere di carattere religioso sono esposte nel santuario di San Pancrazio sempre nel comune di Ramponio Verna.

Sterminata la sua produzione che conta oltre seimila opere sia pittoriche sia sculture, prodotte in settant’anni di carriera su un’ampia varietà di soggetti. Nature morte, ritratti, chiese e cattedrali, scorci urbani, personaggi di ogni genere. Senza dimenticare la sua esperienza come scenografo di spettacoli teatrali.

Insomma un artista a tutto tondo la cui versatilità e fertilità creativa è dimostrata da decine di pubblicazioni e cataloghi con recensioni di critici affermati. 

Ci sarebbero quindi tutte le premesse perché la fama e il valore di un artista del genere potessero consolidarsi nel tempo anche dopo la sua morte. Così non è stato. Basti vedere i valori delle sue recenti aggiudicazioni nelle case d’asta che non superano i 200 euro (per formati medio-piccoli) così pure le sue opere in vendita su ebay che non hanno prezzi molto più elevati. 

Mostre di questo artista da diversi anni non se ne vedono. L’ultima personale gliel’ho curata io personalmente nello spazio che gestisco a Dizzasco in un paese non distante da dove lui ha vissuto, nella Valle Intelvi in provincia di Como. E devo dire con un’affluenza di pubblico non molto elevata, a dimostrazione del fatto che di questo artista si sia smarrito l’interesse anche nella zona in cui ha vissuto e operato. 

Quello del disinteresse per l’arte è purtroppo un fatto che riguarda la maggior parte degli artisti, a parte quelli più famosi. Nello specifico Piero Gauli ha avuto pure la sfortuna di non avere una fondazione che lo tutelasse. 

Nel museo a lui intitolato a Ramponio Verna è esposta una copia del suo testamento. Come ci ha spiegato il curatore del museo, l’erede delle sue opere è stata nominata la sua seconda moglie Rosalba Giordano. Molto più giovane di lui, come si può vedere in una foto che la ritrae insieme a lui nel giorno del suo 95esimo compleanno.

Abbiamo trovato su Google un articolo in cui questa sua seconda moglie risulta Presidente di un «Gruppo di studi e documentazioni». Peccato che l’elevato numero di opere disponibili online a prezzi davvero bassi, inversamente proporzionale al numero di eventi a lui dedicati, faccia pensare ad una speculazione più che a una valorizzazione di questo artista

Questo per dire che nemmeno una documentata storicizzazione di un artista è garanzia sufficiente per garantirne la fama postuma.

Un peccato considerando anche la bellezza estetica di queste sue opere. Una soluzione per la sua rivalutazione potrebbe essere quella di acquisire le sue opere disponibili sul mercato per creare un catalogo ragionato, un museo che sia attivo tutto l’anno ed un ciclo di mostre ad alto livello. Il richiederebbe un investimento significativo, ma che nel tempo, portando ad una rivalutazione dell’artista, potrebbe dare i suoi frutti. Questo è un suggerimento che diamo a potenziali mecenati. Per il resto invitiamo ad ammirare le sue opere, comprarle (visto che hanno prezzi più che accessibili) e riflettere sulla storia di questo artista ingiustamente sottovalutato.

 Paolo Avanzi

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