9 settembre 2015

“Sperimentiamo”: orizzonti contemporanei nel tango argentino


Il panorama del tango contemporaneo è stato profondamente stravolto e modificato dai cosiddetti "maestri analisti", cioè Gustavo Naveira, Fabián Salas e Mariano "Chico" Frúmboli; all'indomani dell'efferata dittatura argentina, difatti, nuove istanze e volontà d'esplorare movimenti altri si innestarono all'interno dell'universo tanguero. Interessanti possibilità tecniche derivate dal passaggio di tante ballerine dalla danza classica al tango, la commistione con filosofie mutuate dalle arti contemporanee e la curiosità di nuovi interpreti e maestri, hanno portato alla nascita di un diverso modo d'intendere questo ballo argentino, il cosiddetto tango nuevo. Apparentemente in assoluta frattura con la tradizione, ma in realtà in percepibile relazione con essa, questo differente approccio al tango/danza vede un approfondito lavoro sull'asse corporeo e sui molteplici effetti che le sue variazioni possono comportare all'interno delle dinamiche del baile. La volontà di ampliare l'orizzonte tecnico comporta a sua volta la necessità di sviluppare un abrazo aperto, mediante il quale la coppia può lavorare ampiamente in libertà, eseguendo complesse figure, continui cambi di direzione e variazioni ritmiche. Per Naveira il nuevo è in realtà la più che ovvia evoluzione del tango, un logico sviluppo derivato da un approccio, da parte degli interpreti, maggiormente consapevole e studiato, e dunque meno istintivo; egli ha profondamente analizzato la struttura più intima della danza, individuandone l'intrinseco potenziale celato e mai del tutto esplorato.



Il maestro che forse ha maggiormente contribuito ad una vera e propria rivoluzione del tango/danza è Mariano "Chico" Frúmboli, il quale, oggi in coppia con la splendida Juana Sepúlveda, ha profondamente modificato e rinnovato l'immagine stessa del baile argentino.


Abrazo aperto, dinamiche ricche di colgadas* e volcadas** esasperate, soltadas in ogni dove, danzatori che si lasciano per poi ritrovarsi nell'evoluzione successiva, costante dialogo tra i corpi... Queste alcune delle innovazioni portate dai cosiddetti maestri analisti ed adesso studiate e praticate dai tangueros di tutto il mondo, a prescindere dal loro essere professionisti o meno. Eppure la tradizione non è stata olvidada ma si è anzi aperta a nuove istanze e possibilità tecnico-espressive che ne hanno notevolmente ampliato il vocabolario; di grande importanza risulta essere l'incontro con la danza contemporanea e con la contact improvisation, discipline che hanno enfatizzato l'asse della comunicazione più profonda, cioè di quella costante connessione che deve legare i due partner affinché si possa realmente parlare di "Tango" e non di mero esercizio fisico. Corpi che dialogano generando una sorta di "discorso" in grado di enfatizzare la necessità e la bellezza dell'ascolto reciproco. All'interno del panorama odierno del tango/danza, oltre al diffondersi del cosiddetto e già citato nuevo, è interessante notare come alcune coppie abbiano scelto di ritornare ad un tango dell'abrazo o, comunque, di giocare con un costante alternarsi tra abbraccio serrado e abierto. L'esempio forse più noto, che ha fatto della ritmica il proprio punto di forza, è quello costituito da Noelia Hurtado e Carlitos Espinoza, un giovane mix di sensualità felina ed ineguagliabile musicalità. E' una coppia in grado di rappresentare pienamente un affascinante e ben riuscito connubio tra innovazione e tradizione.


Oggigiorno all'interno delle milongas di tutto il mondo si può notare una vera e propria mescolanza di stili, di idee, di volontà interpretative assai differenti; ma questo miscelarsi non implica un giudizio "giusto o sbagliato" poiché il tango, danza ibrida e meticcia per sua stessa ed intrinseca natura, è stato sempre avulso dal lirico concetto di "purezza" proprio di altri generi, come ad esempio il balletto classico. Nel rispetto della tecnica, della pista, degli altri ballerini e, chiaramente, della cultura-tango in senso lato, i tangueros possono, e debbono, vivere e sentire questa danza in maniera squisitamente personale, come uno strumento in grado di porli in relazione con il loro io più profondo: un agire che possa portare ad una maggiore conoscenza di se stessi e del proprio sentire corporeo. Le potenzialità di questa danza, la sua capacità di creare un mondo altro ove rifugiarsi per poi ritrovare una nuova ed insperata forza, il suo creare una comunità che non conosce lingua né frontiera né età, la rendono unica ed universalmente amata. A prescindere dagli stereotipi a cui assai spesso è associato, il tango offre realmente un'esperienza più profonda; se non vissuto superficialmente può condurre difatti ad una vera conoscenza di se stessi, e non solamente corporea o biomeccanica. Nel mio modesto percorso d'insegnamento ho avuto modo di appurare quanto le persone riescano a cambiare, intimamente, in seguito ad un loro approccio all'universo tanguero. Le donne spesso riscoprono una nuova femminilità, acquisiscono una rinnovata sicurezza ed apprendono quella complessa ritualità nel vestirsi e nel curarsi; le persone più insicure, timide, solitarie, imparano un linguaggio che fa dell'immediatezza fisica il suo punto di forza, creando un contatto in grado di trascendere la verbalità e dunque la difficoltà a relazionarsi mediante la parola. Il tango crea una vera e propria comunità; ci si conosce e ci si accoglie, sempre, proprio perché uniti da quest'incredibile e trasversale passione.
  
* Per colgada si intende un fuori asse a forma di "triangolo rovesciato" creato dai corpi dei danzatori.
** Anche la volcada è un movimento costituito da un fuori asse; questa volta, però, i partner assumono una posizione triangolare, mantenendo in contatto solamente la parte superiore del corpo.


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