20 marzo 2023

Letteratura a misura di bambino

Piccolo blu e Piccolo giallo, Il mostro dei colori, Alice nel paese delle Meraviglie, Pinocchio, e si potrebbe continuare per un po’ a elencare i classici e le opere moderne che hanno fatto e fanno tuttora da sfondo alle giornate dei più piccoli e dei ragazzi e che costituiscono un bagaglio culturale di incredibile valore per la forma mentis dei primi anni di crescita.

Letteratura per l’infanzia: cos’è e quante ce ne sono?

La lettura di storie rivolte ad un pubblico di piccoli lettori è il primo passo per la creazione di un terreno fertile per la costruzione dell’immaginario del bambino che, sin dall’antichità, costruisce il proprio concetto di società basandosi sulle storie che ha sentito e che di generazione in generazione si sono tramandate, prima nell’ambiente familiare, poi in ambito scolastico. Queste costituiscono, insieme a quelle create ed inventate appositamente per i più piccoli, la letteratura per l’infanzia.
Si tratta di opere che nel loro insieme costituiscono la letteratura per l’infanzia che raggruppa al suo interno la letteratura per l’infanzia, per i giovani, la c. d. young adult per voler precisare con questa locuzione il target di riferimento; in Italia con questa espressione si intende il corpus letterario destinato alla fascia di età prescolare e scolare, mentre i libri rivolti ad un pubblico adolescenziale sono noti come letteratura giovanile. Certo è che la letteratura per l’infanzia intesa in senso ampio e generico raccoglie all’interno della sua definizione tutta una serie di generi che ne fanno un sistema culturale e letterario complesso: dal libro illustrato alla poesia, dal romanzo di avventura alla narrativa fantasy, dal romanzo realistico al romanzo storico, dalla favola alla fiaba; inoltre il confine tra la letteratura rivolta alle fasce d’età scolari e quella per adulti è vago e impreciso ed è legato alla sensibilità soggettiva e del periodo storico: ad esempio romanzi concepiti per gli adulti sono diventati con il tempo dei classici della letteratura per l’infanzia e viceversa: è il caso della saga di Harry Potter, di Alice nel paese delle Meraviglie e de Il Piccolo Principe per citarne solo alcuni.

Dal racconto orale a una nuova visione del bambino

Le origini della letteratura per l’infanzia sono connesse indissolubilmente alla narrativa popolare, mitica, divulgativa e didascalica sotto forma di racconto orale tramandato appunto a voce di generazione in generazione. Una vera e propria letteratura dell’infanzia, e intenzionalmente prodotta per l’infanzia, nasce in Europa in età Illuministica quando le nuove idee rivoluzionarie nel modo di guardare all’uomo si concentrano quindi sul bambino, contestualmente alla nascita della pedagogia; il bambino iniziò ad essere visto non più semplicemente come futuro adulto, ma come entità autonoma e in quanto tale l’attenzione nei suoi confronti aumentò soprattutto dal punto di vista qualitativo. L’inizio dell’istruzione obbligatoria, lo sviluppo tecnologico che permise la produzione libraria di massa e la conseguente diffusione dei libri per l’infanzia ad un pubblico sempre più vasto la letteratura dell’infanzia ebbe l’importantissimo ruolo di combattere l’analfabetismo nelle famiglie, non solo per i più piccoli. Le tematiche trattate avevano lo scopo, si di insegnare raccontando, ma anche di stimolare la creatività e la fantasia secondo una metodologia interattiva che per la prima volta teneva in considerazione il bambino ponendolo in una posizione di rilievo insieme alla mutata consapevolezza del ruolo della famiglia nel suo sviluppo.
Tutte le opere per l’infanzia, dalla favola tradizionale alla modernissima storia illustrata dotata di inserti pop-up, hanno come scopo quello di essere interattivi, quindi di consentire tagliando, incollando, aprendo pagine nascoste, la crescita morale e psichica del lettore al centro della narrazione attraverso l’attivazione dei c. d. neuroni specchio che si attivano proprio quando si compie un’azione.


Favole e fiabe

In Italia, la produzione letteraria per l’infanzia iniziò intorno alla metà del 1600 quando vennero per la prima volta trascritti i racconti popolari ad opera di G. Basile in Lo cunto de li cunti. Da lì ebbe inizio una vasta produzione incentrata sulla necessità di trasferire valori ed insegnamenti attraverso la metafora, la narrazione e la trasposizione animalesca che ben si prestavano al messaggio didascalico nel genere noto con il nome di Favola. Accanto alle favole, che si caratterizzavano per essere racconti piuttosto brevi e in cui il messaggio da veicolare è immediatamente comprensibile, iniziarono a diffondersi con un grande successo presso il nuovo pubblico, le Fiabe, racconti lunghi e strutturati in cui la narrazione riveste un ruolo di spicco e in cui domina l’elemento magico.
La diffusione delle avanguardie ‘socialmente’ impegnate e la diffusione di sempre nuove professioni legate al mondo della letteratura per l’infanzia, come l’illustratore, apre la strada alla modernità e ponendo sempre in primo piano il ruolo del genitore nella crescita e nello sviluppo del bambino ne pone di conseguenza l’educazione e la crescita morale al centro della narrazione.

Le risorse moderne per la letteratura per l’infanzia

Il maggiore interesse dimostrato da parte del mondo accademico per questo fenomeno, specie per quanto concerne la sfera pedagogica e orientata all’insegnamento, ha favorito la nascita di biblioteche, dipartimenti e centri specializzati nello studio della letteratura per l’infanzia:

    • L’International Youth Library di Monaco in Germania

    • Il National Centre for Research in Children’s Literature di Londra

    • L’Homerton Research Centre for Children’s Literature di Cambridge

    • l’International Institute for Children’s Literature di Osaka in Giappone

    • il Centre national de la littérature pour la jeunesse di Parigi in Francia

    • l’Istituto svedese per libri per bambini di Stoccolma in Svezia

    • la Biblioteca Salaborsa Ragazzi di Bologna in Italia.

Digitale e tradizione a confronto

L’avvento e la diffusione di Internet, i vantaggi che conseguono dall’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito didattico e educativo, hanno segnato una svolta nelle modalità di percezione del fenomeno ‘letteratura per l’infanzia’. La letteratura di per sé, con le varie modalità con cui può presentarsi in rete, si configura come forma di espressione dell’uomo tecnologico: cybertesto, ipertesto, letteratura generativa, per approdare quindi al social media storytelling e alle wondering stories. Nonostante i libri digitali, gli e-book, gli e-pub, gli audiolibri, le trasposizioni di libri cartacei e tutti i prodotti in rete/digitali, oltre al rischio di creare dipendenza dal supporto, tolgano magia alla pratica della lettura ma anche e soprattutto ai momenti di condivisione adulto-bambino, è innegabile che abbiano apportato una rivoluzione nel modo di approcciarsi alla letteratura per l’infanzia.
Il libro cartaceo però non è stato abbandonato, anzi, al contrario, continua, nelle famiglie e nelle scuole, ad avere un posto di primo piano. Da una ricerca sul rapporto tra famiglie e libri digitali condotta da Nati per Leggere, il programma nazionale di promozione della lettura rivolto alle famiglie con bambini in età prescolare, promosso dall’Associazione Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e dal CSB Centro per la Salute del Bambino Onlus, emerge che solo il 30% dei genitori partecipanti alla ricerca usano abitualmente i libri digitali con i propri bambini, generalmente quando si è in viaggio, mentre più del 60% preferisce la lettura del libro di che resta quindi lo strumento preferito per scandire rituali e momenti rilevanti della vita familiare.

Ritmi di carta

Il ritmo lento del libro di carta, la possibilità di modulare voci e dialoghi creando un feeling particolare col genitore che legge, la capacità di non farsi distrarre dal supporto, sono tutti vantaggi del libro cartaceo. In ultimo, la magia che sprigiona dalle pagine dei libri per l’infanzia è innegabile e, nonostante le nuove tecnologie e le nuove modalità di modulare la letteratura per l’infanzia, certamente il libro cartaceo avrà ancora una vita molto lunga, così come le fiabe, le favole, le storie, magiche o meno, dai finali moraleggianti o più simpatici, continueranno ancora per molto ad arricchire l’immaginario del bambino.

Giuseppina Lasco

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