Gino Severini non è solo un pittore italiano nel novecento a cavallo tra cubismo, futurismo e nuove avanguardie; egli è un testimone del suo tempo, un artista che prova a comprendere la sua epoca descrivendo l’arte e gli artisti attraverso la pittura e la scrittura. Ne La vita di un pittore racconta le sue vicende artistiche ma anche i suoi incontri con personalità come Balla, Boccioni, Marinetti, Picasso, Modigliani e Apollinaire. Un ritratto lucido e obiettivo quello di Severini, artista umile quanto basta per poterne esaltare le sue doti di equilibrato osservatore.
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19 marzo 2011
23 maggio 2010
La Video art di Bill Viola
Oggi viviamo in un’ epoca in cui l’importanza e il riconoscimento di un’artista deriva sempre più spesso dal giudizio esclusivo di un ristretto gruppo di esperti.
C’è un’artista invece che con i suoi video e le sue installazioni riesce a coinvolgere un ampio pubblico: Bill Viola. Newyorkese classe ’51, artista unico e geniale, esponente della visual art, lavora con il pubblico e non contro di esso, la sua arte è per tutti, per l’uomo comune più che per gli intenditori.
La video arte si afferma nel contesto artistico degli ultimi anni ’60, in una fase di slancio creativo e sperimentale; ed è proprio in questi anni che Bill Viola inizia la sua carriera artistica affiancando i padri fondatori della visual art: Bruce Nauman e Nam June Paik.
C’è un’artista invece che con i suoi video e le sue installazioni riesce a coinvolgere un ampio pubblico: Bill Viola. Newyorkese classe ’51, artista unico e geniale, esponente della visual art, lavora con il pubblico e non contro di esso, la sua arte è per tutti, per l’uomo comune più che per gli intenditori.
La video arte si afferma nel contesto artistico degli ultimi anni ’60, in una fase di slancio creativo e sperimentale; ed è proprio in questi anni che Bill Viola inizia la sua carriera artistica affiancando i padri fondatori della visual art: Bruce Nauman e Nam June Paik.
31 marzo 2010
La Morte: quattro quadri a confronto
Il tema della morte è stato utilizzato nell’arte per rappresentare, sotto forme diverse, il trapasso verso un’altra dimensione ma anche per diffondere messaggi sociali, religiosi o politici. Dalla tipica iconografia medievale del memento mori, l’interpretazione di questo soggetto è mutato radicalmente assieme alla società e ai costumi, attraverso una pittura fatta di stilemi ora realistici, ora romantici, ora astratti...
8 gennaio 2010
L’arte (proto)pop di Walter Sickert
Walter Sickert, foto di George Beresford |
«Tutto è rappresentazione. Se reciti bene inganni gli altri, se reciti male inganni te stesso».
Sarebbe piaciuta a Walter Sickert questa frase che Zhang Yimou mette in bocca ad una sua attrice in Lanterne rosse - se avesse potuto udirla, cinquant'anni dopo la sua morte.
5 settembre 2009
L’arte della follia: Filippo Bentivegna
Negli anni Cinquanta un pittore svedese scelse Sciacca per soggiornare assieme alla moglie in Sicilia. Trovando il paesaggio incantevole preparò tele e pennelli per immortalare i volti contadini e i paesaggi bruciati dal sole. Lavorò alacremente, finché soddisfatto dei risultati decise di organizzare una mostra personale in un ex albergo del paese; l’iniziativa rese il pittore piuttosto famoso, tanto da attirare l’attenzione di artisti e uomini di cultura saccensi. Dopo aver stretto amicizia con essi ebbe modo di parlare delle tradizioni siciliane, della leggendaria Isola Ferdinandea, ma anche di un saccense ritenuto da tutti un folle: un folle che ossessivamente scolpiva teste in pietra…
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