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9 gennaio 2014

Tra sipario e punti di sospensione: …A Toys Orchestra


A Toys Orchestra

Al periodo che precede le salite sui palchi di successo e le canzoni cantate dal pubblico parola per parola, ogni gruppo passa attraverso la sua storia. Prove nei garage, chitarre usate, il passaparola tra conoscenti e come fan parenti e amici della stessa città. Il sipario alle spalle del gruppo segna non solo una linea di demarcazione tra il palco e la tecnica, ma è simbolicamente quella linea di confine tra la storia che si sta compiendo e i retroscena di un percorso personale e formativo che ogni artista porta con sé. Si sono cantate le valigie di attori, sorrisi di pagliacci e poi c´è una storia più moderna, quella di chi canta Letter to Myself trasformando un momento intimistico in una ballata condivisa con il pubblico, parola per parola, mentre il sipario intesse la loro storia. Dietro le quinte quattro ragazzi del Cilento, sul palco quattro membri di un gruppo ...A Toys Orchestra.

18 agosto 2012

L’italian Dandy ai tempi della crisi. Brunori Sas cantore di vite normali

Brunori Sas
I “Poveri cristi” di Brunori Sas ricordano quelli di Rino Gaetano, e con quest’ultimo il cantante calabrese ha molto in comune, sebbene Brunori appaia più edulcorato e meno pesante. Il cantautore “societario” Brunori Sas, come Rino Gaetano, è cantore dell’Italietta reale, ma Brunori canta il suo paese ai tempi dello spread, quello con le tasse da pagare e i suicidi, nelle canzoni di Brunori però non riusciti e quindi con finale a commedia. Con serietà ed ironia Brunori racconta del giovane Mario, che potrebbe essere ognuno di noi. Quando inizia la sua vita al contrario, Mario prova ad uccidersi e si ritrova in un letto d’ospedale a causa di un lampadario sulla testa, a seguito del solaio che crolla. La tragedia italiana è accompagnata e raccontata dalla inconfondibile chitarra Brunori con ironia ma non con scherno, una forma di clownerie composta da chi sa che, in un momento di crisi come questo, non può che registrare le peripezie goffe di storie al sapore di una commedia con lieto fine. Anche quando l’happy end sfuma proprio sul finire della canzone, come nella migliore tradizione dell’italiano disinvolto e medio, la tragedia non è la conclusione, la chiusura della speranza sul futuro, bensì è presa di coscienza tra il sornione e il sicuro incidere di chi non può che sperare che al di là della porta debba esserci il portone. Dietro la porta, nei testi del cantautore calabrese, c’è la vita vera fatta di Santi, Madonne e Padre Pio, di tradimenti, invalidi civili e dell’adolescenza passata, i cui ricordi segnano il passaggio nell’età adulta di ogni italiano ai tempi dello spread economico.



31 gennaio 2011

Morte a 33 giri. Quando la musica si tinge di rosso


Dead e Euronymous
Dead e Euronymous

Il mondo della musica rock nelle sue diverse sfaccettature ha avuto sempre a che fare con la follia, con il classico stereotipo “genio e sregolatezza”, con le droghe, l’alcool e stili di vita sul filo del rasoio. Giocare con la morte sembra sia stato l’imperativo di molte rockstar, morte per overdose, per una sbornia di troppo, per essere state soffocate dal proprio stesso vomito oppure suicidatesi o uccise da un fan impazzito.

8 gennaio 2011

Astro-Black Infinity: la musica di Sun Ra, una breve introduzione


(Dal sito hadesrecords.com)

Sto dipingendo un quadro di cose che conosco e che ho provato e che il mondo non ha la possibilità di vedere, il quadro di un altro piano di esistenza, in un certo senso, qualcosa che è così lontano che sembrerebbe non esistere. Sto dipingendo un quadro di tutto ciò, un mondo fatto di felicità che la gente ha cercato o detto di volere, ma che non sono stati in grado di raggiungere.(Sun Ra)

A più di diciassette anni dalla sua morte, lo spirito della musica di Sun Ra è a tutt’oggi riferimento per sperimentatori di ogni schiatta, indipendentemente dai generi e dalle filiazioni. Già nei primi anni novanta la sua musica era stata riproposta da un fan d’eccezione come Thurston Moore dei Sonic Youth, chissà cosa accadrebbe oggi che Brian Chippendale dei Lightning Bolt ne è un fanatico collezionista.

26 maggio 2010

Luigi Tenco. Il cantautorato di un angelo caduto

Luigi Tenco

Abbiamo avuto in Italia un artista che ha rappresentato lo squarcio tra il passato e il futuro musicale, la cui morte tragica proietta ancora oggi delle ombre non del tutto fugate. Questi è il cantautore Luigi Tenco, che col suo grido d’addio lasciò tutti sconvolti e più tristi, producendo un graffio nelle coscienze e disagi nel teatrino della canzonetta. A tutt’oggi ci si sente profondamente inadeguati rispetto al gesto di Tenco. Un colpo di pistola che, nel 1967 a Sanremo, a soli 29 anni, ce lo portò via; lasciando come testimonio un biglietto scritto di suo pugno che diceva: «Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.»

29 marzo 2010

Luca Prodan, l’italiano che ha cambiato il rock argentino


In Argentina ci si rende subito conto come la cultura italiana degli immigrati abbia lasciato un segno evidente, quasi un “marchio di fabbrica” nei costumi della gente. Si mangia pizza e pasta, si beve Fernet Branca e si produce ottimo vino rosso. Girando per le strade di Buenos Aires, in un contesto architettonico decisamente europeo, i ristoranti hanno il sapore delle nostre vecchie trattorie e non è difficile trovare un buon caffè espresso. Tutto questo si sapeva già, ma forse non è a tutti noto che il gruppo che ha cambiato il volto del rock argentino è nato dalla mente di un italiano: Luca Prodan. Forse l’ultimo vero e folle rocker che la nostra perbenista penisola abbia prodotto.

27 agosto 2009

Cantare la voce: Demetrio Stratos a trent’anni dalla sua scomparsa

Demetrio Stratos

Trent’anni fa, il 13 giugno del 1979, si spegneva in una clinica a New York, a soli 34 anni, l’artista rock sperimentale Efstratios Demetriou, italianizzato Demetrio Stratos. Il mondo musicale lo commemorò con una mobilitazione collettiva imponente, più di 60.000 spettatori e un centinaio di musicisti del panorama italiano riuniti in un mega-concerto programmato per il 14 dello stesso mese all’Arena di Milano, allo scopo di raccogliere fondi per la sua malattia. Ma la notizia inaspettata della sua scomparsa, si abbatteva come un fulmine lasciando il pubblico interdetto e commosso, un vuoto non più colmato per destrezza vocale, originalità delle performance, profondità nella ricerca musicale.