Nel 1966, dopo l’uscita di Rubber Soul, i Beatles registrarono Revolver, acclamato dalla critica come il loro lavoro più maturo e collocato al terzo posto nella classifica dei 500 migliori album di sempre stilata dalla rivista Rolling Stone nel 2003
7 giugno 2022
2 febbraio 2022
«Io se fossi Dio» ovvero lo spietato giudizio universale di Giorgio Gaber
Nel 1980 il cantautore Giorgio Gaber scrisse uno dei suoi singoli più controversi ed acidi; un cupo J’accuse pieno di livore e di disgusto scagliato con forza verso la corrotta società italiana degli anni Settanta

6 gennaio 2022
4 novembre 2021
Quattro chiacchiere con Mauro Masè in attesa dell’uscita del nuovo singolo
La prima cosa che ti colpisce quando ti imbatti in Mauro Masè è la sua innegabile somiglianza a Battisti, ma conoscendolo meglio, attraverso questa breve intervista, è emerso un personaggio molto più ampio e profondo, un cantautore che, partendo da un grande personaggi è riuscito a crearsi una sua fetta di pubblico non indifferente, e a esprimere anche una sua grande personalità.


6 ottobre 2021
Prendi il tuo dolore ed elevalo ad arte: Neil Young
Piccola rubrica per ricordare quanto sia necessario il caos per partorire una stella danzante
Nel 1973 venne pubblicato Time Fades Away, album del cantautore canadese Neil Young. Seguirono, l’anno successivo, On The Beach e, nel 1975, Tonight’s The Night. I tre album sono tre capitoli della “trilogia del dolore”. In essi Neil Young sfogò tutta la propria sofferenza, permettendole di esprimersi senza censure.


2 luglio 2021
«Quando mai»: l'alba del giovane cantautore FAZIO
È stato reso pubblico sulle maggiori piattaforme di musica il singolo Quando mai scritto, arrangiato e suonato dall’esordiente cantautore FAZIO, nome d’arte di Fabio Durso


17 maggio 2021
Giovanna Carone "Dolcissime radici". L'incontro dei mondi
Quando mi sono collegata al press kit di questo disco sono rimasta subito perduta nelle sfere della musica. Al di là del fatto che questo tipo di lavoro musicale incontra le mie corde in maniera particolarmente favorevole (la contaminazione dei generi), ritengo che questo CD sia un lavoro pregevole, che conta sulla voce di Giovanna Carone e sul lavoro del violinista Leo Gadaleta che ha curato gli arrangiamenti. Ma non solo, in quanto compaiono eccellenti musicisti, ed io ho particolarmente amato il clavicembalo suonato da Guido Morini.


19 aprile 2021
Le piccole città da Guccini ad Appino: due testi a confronto
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«Piccola città, bastardo posto» è l’epiteto che Francesco Guccini dedica a Modena, teatro della sua adolescenza e di scene che riporta alla memoria sempre rivestite di una malinconia amara. Chiunque abbia avuto l’occasione di sentir parlare il cantautore avrà notato il disprezzo con cui è solito rievocare l’atmosfera della fiera di San Geminiano, patrono della suddetta città, il freddo e quella convivialità fatta di tombole e calzoni corti a cui lui stesso non riusciva ad adattarsi. Il fatto che la canzone Piccola città sia stata scritta nel lieto periodo “bolognese” di Guccini dà alle sue parole un impatto ancor più tagliente, rendendo questo brano un’apostrofe dell’autore a un passato che rinnega.


31 marzo 2021
Don Raffaè e quel caffè amaro e difficile da digerire
Don Raffaè è un’amara critica compiuta dal cantautore Fabrizio De André contro una realtà inquietante, nella quale non si esita a scendere a compromessi con il male.


28 novembre 2020
Intervista a Anthony Phillips per l'uscita di Missing Links I-IV
La carriera di Anthony Phillips è talmente vasta e la sua musica talmente ricca, acclamata e talvolta “imprevedibile” che non si finisce mai di riscoprire suoi album ed opere. Esattamente ciò che accade con questa nuova re-release, Missing Links I-IV (release 27-11-2020 su etichetta Esoteric Recordings), un cofanetto unico e per certi versi raro. Composto da ben 4 cd, più 1 bonus cd, Missing Links I-IV, questo box set ripropone in versione remasterizzata e rimixata alcuni degli episodi musicali più interessanti, composti ed elaborati dal mirabile chitarrista britannico, già membro fondatore dei mitici Genesis. Si parte con Finger Painting, originariamente pubblicato nel 1989, quindi Sky Road del 1994, Time & Tide del 1997, Pathways & Promenades del 2009 più Extra Missing Links per un tripudio di musica senza tempo. Abbiamo intervistato Anthony Phillips per parlare più estesamente di questo nuovo cofanetto che si appresta a riscuotere grandi consensi in tutto il mondo...


18 settembre 2020
Maria e gli “ultimi”: libertà e abusi di potere nella Buona novella di Fabrizio De André
La storia
Siamo nel 1970 e il cantautore genovese pubblicò il suo quarto album in studio, La Buona Novella. Fonte di ispirazione fu la lettura di alcuni vangeli apocrifi, cioè scritti giudicati non ispirati da Dio da parte della Chiesa e quindi esclusi dal canone biblico.
La lettura di questi scritti – tra i quali Il protovangelo di Giacomo e il Vangelo arabo dell’infanzia – entusiasmarono Fabrizio De André, soprattutto per l’immagine che offrono di Gesù Cristo.


11 settembre 2020
Bufalo Bill: i “vinti” di Francesco De Gregori
Il quinto album in studio del cantautore romano è una fiabesca quanto straziante raccolta di microstorie che hanno per protagonisti i “vinti”.
La storia e lo stile
Siamo nel 1976, l’anno precedente De Gregori aveva pubblicato quel piccolo gioiello, massacrato ingiustamente da qualche critico, che è Rimmel. Bufalo Bill, anche titolo della canzone che apre l’album, nacque, stando a quanto dichiarato dallo stesso cantautore, come una specie di “punizione” per il grandissimo successo di vendite dell’album precedente; questa punizione si concretizzò attraverso l’uso di uno stile scarno e soprattutto essenziale
Sì, perché De Gregori raccoglie in questo album delle brevissime storie, raccontate senza dilungarsi in troppi, e forse inutili, particolari.
Bufalo Bill è una collana di microstorie che catturano, come in una fotografia, i determinati momenti e i momenti determinanti della vita dei vari protagonisti creati dalla fantasia di Francesco De Gregori.

31 agosto 2020
Dentro al pezzo: Under pressure
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Tratto da “The Times” |
La storia


31 marzo 2020
L’irriverenza dei Nakhash: intervista in occasione del nuovo singolo "Iconoclasta"


11 febbraio 2019
Intervista ai Lovecats


21 maggio 2018
"Sirene" il nuovo album di Aldo Granese: intervista al cantautore


8 gennaio 2018
Intervista a Matteo Sica


11 marzo 2015
Sorrow, tears and blood: Fela Kuti, l'Africa e l'Occidente


9 gennaio 2014
Tra sipario e punti di sospensione: …A Toys Orchestra


18 agosto 2012
L’italian Dandy ai tempi della crisi. Brunori Sas cantore di vite normali

I “Poveri cristi” di Brunori Sas ricordano quelli di Rino Gaetano, e con quest’ultimo il cantante calabrese ha molto in comune, sebbene Brunori appaia più edulcorato e meno pesante. Il cantautore “societario” Brunori Sas, come Rino Gaetano, è cantore dell’Italietta reale, ma Brunori canta il suo paese ai tempi dello spread, quello con le tasse da pagare e i suicidi, nelle canzoni di Brunori però non riusciti e quindi con finale a commedia. Con serietà ed ironia Brunori racconta del giovane Mario, che potrebbe essere ognuno di noi. Quando inizia la sua vita al contrario, Mario prova ad uccidersi e si ritrova in un letto d’ospedale a causa di un lampadario sulla testa, a seguito del solaio che crolla. La tragedia italiana è accompagnata e raccontata dalla inconfondibile chitarra Brunori con ironia ma non con scherno, una forma di clownerie composta da chi sa che, in un momento di crisi come questo, non può che registrare le peripezie goffe di storie al sapore di una commedia con lieto fine. Anche quando l’happy end sfuma proprio sul finire della canzone, come nella migliore tradizione dell’italiano disinvolto e medio, la tragedia non è la conclusione, la chiusura della speranza sul futuro, bensì è presa di coscienza tra il sornione e il sicuro incidere di chi non può che sperare che al di là della porta debba esserci il portone. Dietro la porta, nei testi del cantautore calabrese, c’è la vita vera fatta di Santi, Madonne e Padre Pio, di tradimenti, invalidi civili e dell’adolescenza passata, i cui ricordi segnano il passaggio nell’età adulta di ogni italiano ai tempi dello spread economico.

