Con questo concept album del 1971 il compositore Ray Davies continua la sua personale e feroce critica contro le nevrosi della nascente società di massa.
Nel 1971, reduci dall’inaspettato successo di Lola, album satirico contro la mentalità capitalista del mercato musicale, la band pubblicò Muswell Hillbillies che però non godé, almeno agli inizi, né del favore della critica né di quello del pubblico che non era poi tanto interessato a satiriche canzoni di denuncia della società inglese e contemporanea.
Il sound dell’album è abbastanza omogeneo: in prevalenza le canzoni risentono dell’influenza del country-blues (Skin and Bone, Complicated Life, Holloway Jail) e del music-hall di inizio Novecento (Holiday, Alcohol, Have a Cuppa Tea). Generi questi squisitamente d’oltreoceano, che però servirono a Ray per parlare di problemi tutti inglesi.
«I'm a paranoid schizoid product of the twentieth century», non sono che un prodotto paranoico e schizzato del Ventesimo secolo. Con tali parole si apre l’album, pronunciate da chi subisce tutte le influenze negative della società del secondo Novecento dominata dalle bombe e dalla burocrazia. Nonostante gli enormi passi avanti compiuti dal progresso scientifico e tecnologico, i Kinks non si sentono affatto al sicuro. Ecco perché, inevitabilmente, si arriva alla nevrosi e alla paranoia, gravi disturbi che fanno sentire minacciati e spiati, come raccontato nel cinico brano Acute Schizophrenia Paranoia Blues.
Di conseguenza, per sopravvivere alla follia che imperversa per le strade e le case, si presentano due strade: la vacanza e il bere. Entrambe queste soluzioni, però, si trasformano inevitabilmente in altre nevrosi.
And the sea's an open sewer,but I really couldn't care
anche se il mare è una fogna preferisco questo allo smog cittadino. Pur di scappare via dalle città e dal frenetico stile di vita, ci si accontenta anche di un posto squallido e abbandonato pur di fare una vacanza a tutti i costi.
Here's a story about a sinner,He used to be a winner who enjoyed a life of prominence and position,But the pressures at the office and his socialite engagements,And his selfish wife's fanatical ambition,It turned him to the booze.
questa è la storia di un peccatore che era solito essere un vincente e che godeva di una vita rilevante ma le pressioni in ufficio e i suoi impegni sociali e l’ambizione fanatica di sua moglie lo hanno reso un alcolizzato. Nel secondo brano citato Ray racconta di un uomo che si rifugia nell’alcool per sopravvivere agli obblighi del lavoro, alle aspettative sociali e all’ambizione della moglie, ma questo vizio lo conduce nel baratro del degrado e della solitudine. Le strade cittadine sono zeppe di alcolizzati che sfogano il proprio malessere interiore.
Una vita complicata se si aggiunge anche l’ossessione per l’aspetto fisico, come descritto, con amara ironia, nella canzone Skin and Bone: una donna di nome Annie nutre un’abitudine malsana, si riduce alla fame pur di perdere peso ed ottenere un fisico “perfetto”. Un altro aspetto critico della società di massa di inizio anni Settanta era il culto del corpo e dell’aspetto fisico, alimentato dalle pubblicità e dalle riviste; una mania per essere accettati e visti da un pubblico via via sempre più superficiale ed edonista. Tutto questo, purtroppo, generava altra scontentezza e follia.
In un mondo dominato da partiti politici, sempre più simili ad artisti da circo perché incapaci di gestire tutti i problemi sociali, come detto in Uncle Son, gli inglesi rispondono con l’indifferenza e l’accettazione passiva. Have a Cuppa Tea è un elogio, farcito di pasticcini e veleno, al culto del tè, una tradizione tutta inglese: basta sorseggiare del tè e tutto ritorna al proprio posto. Qui in Italia, invece, è sufficiente una tazzina di caffè pur di non pensare allo sfacelo!
C’è chi invece pensa a migrare verso paesi lontani, come in Oklahoma U.S.A. Canzone di una dolcezza disarmante poiché racconta di una donna che, dopo aver visto il celebre musical, vagheggia di trasferirsi in Oklahoma sperando in una vita migliore e più dignitosa. Anche in questi versi, però, si nasconde tutto il feroce sarcasmo di Ray perché questa città americana non ha niente di così attraente! Bisogna stare attenti alle finzioni dello spettacolo, secondo i Kinks, altrimenti non si riesce ad osservare obiettivamente la realtà e si rimane vittima della propria ingenuità.
Un altro grande male è la politica del risanamento di alcuni quartieri inglesi, come sottolineato nelle canzoni Muswell Hillbilly e Here Come the People in Grey. Questi progetti, nati per il miglioramento e la riqualificazione urbana, nella realtà dei fatti non fecero altro che smantellare tutte quelle realtà particolari che tanto erano a cuore ai Kinks; inoltre, l’abbattimento di aree reputate degradate non rappresentava affatto la soluzione migliore ai problemi che avrebbero continuato ad affliggere i più indigenti della società.
They're gonna try and make me change my way of living,But they'll never make me something that I'm not
stanno tentando di cambiare il mio stile di vita ma non mi trasformeranno in qualcosa che non sono. Tale politica per Ray Davis è parte di un più ampio progetto di standardizzazione e conformismo macchinato dalla società dei consumi: mettere tutti in case tutti uguali, farli pensare allo stesso modo, creare in loro dei bisogni uguali, abbattere qualsiasi particolarismo per trasformarli in zombi senza cervello e coscienza e, di conseguenza, renderli facilmente manovrabili. Ecco perché l’album termina con tali parole:
They can clear the slums as part of their solution,But they're never gonna kill my cockney pride
possono ripulire i quartieri pensando che sia una soluzione ma non uccideranno mai il mio orgoglio.
Con tali versi, di sapore così pasoliniano, i Kinks si batterono per preservare quelle realtà particolari che costituivano il passato storico inglese e che rischiavano di essere sommerse dal ripugnante conformismo della società di massa. Una tale politica ha caratterizzato, e caratterizza tuttora, la stragrande maggioranza dei paesi occidentali perché è molto più facile controllare una massa formata non da individui ma da una sola chiazza di uguale colore, incapace di pensare, nevrotica, insoddisfatta e pigra.
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