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8 maggio 2012

Film Rosso. La chiamata dell'altro

Film Rosso

Ma ecco sui rami, maturi, profondi,
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senz’essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.
Nazim Hikmet

Una modella sensibile e piena di vita, un vecchio giudice in pensione rinchiuso nel guscio inacidito della sua solitudine e un giovane magistrato, amareggiato e deluso da una storia d’amore. Sono questi i personaggi principali di Film Rosso, opera cinematografica che, oltre a chiudere la saga della trilogia, è anche l’ultimo lavoro di Krzystof Kieslowski. Film Rosso racconta di una fratellanza, intesa come un’apertura pensabile verso l’altro, colorato dalla viva speranza che «comunicare sia possibile».


7 febbraio 2012

Film Bianco. Osmosi tra la sessualità e l'essere

 


Come figlio di Poros e di Penia, Eros ebbe questa sorte: essere sempre povero, e tutt’altro che delicato e bello, come i più credono, anzi duro, squallido, scaltro, senza tetto, dormire sdraiato a terra e allo scoperto, davanti le porte di una casa o sulle strade; e avendo in sé la natura della madre lo accompagna sempre il bisogno. Per parte del padre, d’altronde è insidiatore dei belli e dei buoni, è coraggioso, temerario, formidabile cacciatore, attento a preparare insidie, avido di sapere, escogitatore di tranelli, teso alla ricerca per una vita intera, incantatore pericoloso, mago e sofista. […] Quello che acquista continuamente gli sfugge di mano, sicché Amore non è mai né assolutamente povero né assolutamente ricco. 
Platone

Per un brevissimo momento, in Film Blu, quando Julie è alla ricerca dell’amante del marito in tribunale, entra in un’aula giudiziaria in cui un uomo, che non parla francese, invoca disperatamente “uguaglianza”. Film Bianco, secondo film della trilogia dedicata ai valori della Repubblica francese di Krzystof Kieslowski, è la storia di quell’uomo, Karol Karol, un parrucchiere polacco alle prese con una causa di divorzio.


20 gennaio 2012

Indagine su un artista al di sopra di ogni sospetto

L’arte non è più altro, ormai, che un’idea prostituita nella sua realizzazione.
Jean Baudrillard

È […] assurdo dire che l’arte contemporanea è inesistente e che tutto ciò non porta a nulla, perché è proprio questa la sua funzione vitale: quella di illustrare la nostra inutilità e la nostra assurdità.
Jean Baudrillard

Un tranquillo posto di campagna

Certo, con gli artisti, quelli veri, fare paragoni è impossibile, ognuno è un mondo a sé; ma quando mi capita di rivedere uno degli undici film che hanno onorato la breve carriera di Elio Petri, non posso fare a meno pensare a lui: Stanley Kubrick.

Kubrick e Petri non hanno niente in comune, tranne una cosa: hanno ostinatamente sperimentato. Tutta la vita. Ogni film un genere diverso, ogni film uno stile registico differente. Dall’esordio con il giallo/noir L’assassino, al drammatico (tra Neorealismo e Nouvelle vague) I giorni contati; dalla commedia, con Il maestro di Vigevano, alla fantascienza, con La decima vittima, fino al film apertamente politico, il suo più noto e probabilmente migliore, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Petri è stato un artista eclettico, un generoso contaminatore di linguaggi. Eppure, a una attenta analisi dei suoi film, non sfugge la chiave di lettura di tutta la sua opera: la società, il popolo.

3 gennaio 2012

Film Blu. La stoffa dell'essere


Ma dietro l’esistente che cade da un presente all’altro, senza passato, senza avvenire, dietro questi suoni che si decompongono, si squamano, e scivolano verso la morte, la memoria resta la stessa, giovane e ferma come un testimone spietato.
Jean Paul Sartre 

Film Blu parla della libertà, delle imperfezioni della libertà umana. Fino a che punto siamo veramente liberi?
Questa domanda è il filo di Arianna del regista Krzystof Kieslowski, con il quale intesse il primo film della sua trilogia dedicata ai valori della Rivoluzione Francese: Libertà (Film Blu), Uguaglianza (Film Bianco), Fratellanza (Film Rosso). 

15 ottobre 2010

L’esperienza mistica di Godard: dalla fenomenologia alla vita

Due o tre cose che so di lei
Copertina del film di Godard Due o tre cose che so di lei

La parola che non ha più degno riscontro nella società dell’immagine, la parola che perde la sua funzione descrittiva in favore della preminenza visiva, immediata delle sigle che appaiono sui palazzi di una Parigi in piena crisi socio-culturale silenziosa, espressione della catastrofe mondiale – maggiormente europea – del nichilismo è ciò che Jean-Luc Godard, a distanza di tempo, ha saputo evidenziare nelle sue fattezze originarie.

21 settembre 2010

Andrea G. Pinketts ricorda Claude Chabrol

La vita è un cortometraggio. Hai voglia di fare un kolossal ma non basta la pellicola.
Andrea G. Pinketts, Nonostante Clizia

Claude Chabrol


Rien ne va plus. Fine dei giochi. Il maestro è morto. 

Claude Chabrol si è spento il 12 settembre, a 80 anni. Per ricordarlo abbiamo intervistato Andrea G. Pinketts, autore che condivideva col regista francese stima, amicizia e interessi.