4 dicembre 2018

Il «questionario Proust» ad Andrea G. Pinketts

Andrea G. Pinketts

Dove le piacerebbe vivere?
Mi piace vivere a Milano, ma dovendo scegliere direi Marsiglia.

Il suo ideale di felicità terrena?
Una ninfomane che gestisca una bottiglieria.


Per quali errori ha più indulgenza?
L'ignoranza, quella ereditata non coltivata.


Qual è il suo personaggio storico preferito?
Napoleone.


I suoi pittori preferiti?
Magritte e Bosch.


I suoi musicisti preferiti?
Di musica classica Bach, ma anche Rossini che trovo divertente; di contemporanea Franco Califano e Francesco Baccini, che devo citare perché è un mio amico.


I suoi registi cinematografici preferiti?
Howard Hawks, Claude Chabrol.


Quale qualità predilige in un uomo?
La lealtà.


Quale qualità predilige in una donna?
La lealtà.


Quale sport pratica?
Un tempo facevo boxe, ora non la pratico a meno che non capiti di fare qualche scazzottata in un bar.


Sarebbe capace di uccidere qualcuno?
C'è una frase di John Wayne che dice: «non ho mai ucciso nessuno che non lo meritasse», si credo che ne sarei capace, ma non a sangue freddo.


Chi le sarebbe piaciuto essere?
Fernanda Pivano.


Qual è il tratto distintivo del suo carattere?
Una determinata inquietudine.


Che cosa apprezza di più nei suoi amici?
La bizzarria.


Qual è il suo principale difetto?
Non so, forse quello di non ricordami mai i miei difetti.


Qual è la prima cosa che la colpisce in una donna?
Dipende se la vedo davanti o dietro: davanti gli occhi, dietro il sedere.


Quali scrittori preferisce?
Da bambino Mark Twain, oggi Céline.


Quali poeti?
I maledetti in generale, ma anche Lorca o Majakovskij.


Quali sono gli scrittori italiani più sopravvalutati?
Quasi tutti, ma dovendo scegliere forse Faletti. Anche Moravia è stato sopravvalutato.


Quali sono gli scrittori italiani più sottovalutati?
Pitigrilli.


Quali sono gli scrittori stranieri più sopravvalutati?
Tutta la genia del giallo svedese.


Quali sono chi scrittori stranieri più sottovalutati?
Uno su tutti John Kennedy Toole.


Quali sono i cinque libri della sua vita?
Da bambino Le avventure di Tom Sawyer di Twain e I misteri della jungla nera di Salgari, da grande Il grande sonno di Chandler, Viaggio al termine della notte di Céline e Romanzo da tre soldi di Bercht.


Quali sono i suoi eroi nella vita reale?
Nella vita reale il mio eroe sono io.


Che cosa, più di tutto, detesta?
Il conformismo ipocrita.


Di che morte vorrebbe morire?
Come si usava dire nei western vorrei morire con gli stivali, cioè in piedi e non da malato, dunque con una bella pallottola.






Andrea G. Pinketts è nato a Milano nel 1961. Dopo vari racconti premiati al Mystfest (edizioni: '84, '89 e '90) ed un'intensa e fruttuosa attività di giornalismo investigativo (ha contribuito all'arresto di 106 persone a Cattolica, si è infiltrato nella setta dei Bambini di Satana) nel 1992 ha pubblicato il suo primo romanzo, Lazzaro, vieni fuori. In seguito ha pubblicato, tra gli altri, Il vizio dell'agnello, Il senso della frase, Il conto dell'ultima cena (esplicitamente citato in un film di Chabrol), L'assenza dell'assenzio e Fuggevole turchese. L'ultimo libro pubblicato è La favola di Bernadette che non ha visto la Madonna.


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