Avevo capito però che c’era qualcosa oltre la grammatica. La possibilità del ritmo e delle storie.
Il panorama letterario italiano negli ultimi anni è diventato stantìo. I libri che ormai quotidianamente (e già questo è significativo della loro qualità!) escono anche da grandi case editrici ricalcano vecchi tópos con forme spendibili nel mercato. Basti pensare a quanti gialli vengano pubblicizzati come grandi portatori di tematiche storiche o sociali. La verità è che la capacità di uno scrittore è ormai diventata relativa: ciò che conta è accontentare il pubblico letterario, sempre più borghese e alla ricerca di rassicurazioni, non di stimoli.