15 novembre 2025

Principalmente modesta


Il cancello della villa si apriva cigolando al passaggio della Rolls-Royce nera, che proseguiva lungo il viale alberato fino a giungere nel meraviglioso giardino.
La contessa scese dall’auto e si diresse all’ingresso dove l’attendeva il maggiordomo a cui consegnò la pelliccia. La donna, ormai sessant’enne, conservava, nascosta tra le rughe, la bellezza di un tempo, quando gli uomini venivano rapiti da quella ragazza bionda, alta, longilinea, che faceva la ballerina di fila al varietà. Fu una sera d’autunno che, durante uno spettacolo, il conte la vide per la prima volta e perse la testa. La sera stessa la chiese in moglie. Lei non ebbe il coraggio di rifiutare, abbandonò la sua carriera di ballerina e si trasferì in campagna nella villa del conte. Si vedevano di rado, lui arredava ville di lusso in tutto il mondo e lei viveva serenamente circondata dagli affetti: l’adorato cane Fuffi e i suoi amatissimi gioielli, tra cui spiccava la preziosissima collana in zaffiri e diamanti, dono di un emiro conosciuto durante un viaggio a Dubai.
Aveva una figlia di nome Sofia che era scappata di casa all’età di vent’anni rinunciando a tutti i suoi privilegi per essere una donna libera.

11 novembre 2025

“Il tempo delle farfalle”. Quando la lotta parte dal basso

Le mariposas, simbolo di una lotta struggente contro un sistema che ad oggi non è ancora stato sradicato. Le sorelle Mirabal, tuttavia, sono riuscite con la loro storia a muovere lo spirito di un popolo, il popolo dominicano contro la dittatura Trujillana.

7 novembre 2025

Fragile è il tempo. L’arte come respiro nell’epoca dell’incertezza


Ogni epoca si misura con la propria fragilità. La nostra lo fa attraverso immagini, suoni e parole che cercano di dare un senso al disordine del presente. E’ in questo tentativo che l’arte ritrova la sua voce più autentica.

3 novembre 2025

L’intelligenza riflessa: ciò che l’AI rivela di noi

Viviamo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale non è più promessa o profezia, ma una presenza diffusa, quotidiana, intangibile come l’aria che respiriamo. La trattiamo come una tecnologia, ma la verità è che l’AI è ormai divenuta un ambiente cognitivo: ci abita, ci interpreta, ci restituisce continuamente ciò che siamo stati. L’errore più grande è continuare a pensarla come qualcosa fuori di noi, una mente altra che osserva e giudica. Ma l’intelligenza artificiale non ci guarda dall’esterno: ci riflette.

29 ottobre 2025

Il ladrone Tito e l’impiegato: dall’io al noi per recuperare una coscienza collettiva

Il testamento di Tito e Nella mia ora di libertà, due brani che chiudono due album capolavoro di Fabrizio De André, invitano ad uscire dall’individualismo per aprirsi alla comunità per combattere un sistema corrotto