11 febbraio 2019

Intervista ai Lovecats

Lovecats

Drizzate le orecchie amanti dei “suoni alternativi e frizzanti” il 4 febbraio 2019 è uscito il primo EP dei Lovecats. Per chi non li conoscesse la band avviata nel 2016, nasce dalle aspirazioni comuni di tre amici: Piero vocals/guitars, Alessandro bass/backing vocals e Stefano drums/backing vocals.  


Tutto ha inizio nel corso di alcune jam session dove i ragazzi, grazie alle loro performance, scoprono di essere perfettamente in sintonia tra di loro, ed iniziano a scrivere qualche pezzo. Visti i buoni risultati danno avvio al nuovo progetto che prende il nome Lovecats dal titolo di una canzone dei The Cure. «È stata la prima cover che abbiamo suonato. Dopo averla provata (una sola volta) abbiamo deciso che Lovecats sarebbe stato il nome della nostra band.»

In un paio d'anni, mettendo insieme idee e creatività, riescono a scrivere circa una ventina di pezzi, di cui 5 entrano a far parte dell’omonimo EP. I brani vengono composti da 3 teste e 6 mani; ognuno di loro, portando in sala prova riff e/o melodie, dando inizio al progetto musicale. 

La scelta del genere avviene in maniera naturale. «Abbiamo iniziato a suonare quello che ci piaceva e preso spunto da qualche artista quale Jack White, Qotsa, Motorpsycho.»

Lovecats

Vi definite una band che gioca su tre generi musicali: indie, rock e pop. Come riuscite ad integrare musicalmente i generi e come li comunicate attraverso i testi? 
Scrivere i brani insieme ti permette di fondere idee, timbri e strutture, che provengono dal bagaglio personale di ognuno di noi, ad un livello inconsapevole. Dunque possiamo dirti che non ci poniamo troppo il problema e affidiamo il tutto alla composizione. I testi parlano prevalentemente del vissuto personale di Piero, il cantante, ma allo stesso tempo cercano di essere i più musicali possibili, una sorta di appendice della musica che componiamo. 

Ognuno di voi è entrato nella band con un “bagaglio di vita” personale. C’è qualche esperienza in particolare che ha influenzato la decisione di dar vita ai Lovecats?     
La voglia di suonare e sperimentare su alcuni spunti che condividevamo e condividiamo tutt’ora, ed anche semplicemente la voglia di passare del tempo insieme: siamo davvero molto legati.

La vita in sala prove. Quali sono stati i momenti più difficili durante la fase di registrazione? 
Al di là di qualche brano che ha presentato delle difficoltà in fase di scrittura, possiamo dirti che troviamo molto divertente fare il nostro “lavoro”. Anche la fase di registrazione è stata molto stimolante, abbiamo dato davvero il massimo.

Il gruppo è composto da tre membri. Avete mai pensato di inserire altri membri/strumenti per arricchire il sound?
Probabilmente cominceremo a suonare con un tastierista. Sentiamo la necessità di ampliare la nostra gamma sonora, ed anzi vorremmo tuffarci nella modernità che strumenti come i sintetizzatori ti permettono di esplorare al meglio.

Parliamo di futuro. Quali sono i vostri progetti lavorativi? I vostri fan potranno assistere a concerti live e perché no, seguirvi in tour? 
Vogliamo definire maggiormente l’intera scaletta. Il tour estivo ci sarà senz’altro. Speriamo di suonare tanto e di aprire i concerti di band importanti, nazionali ed internazionali. Sarebbe bello inoltre cominciare a lavorare insieme anche sui testi ed espandere non solo la nostra musicalità, ma anche la nostra poetica.

Un ringraziamento speciale ai ragazzi, che salutano i lettori di Elapsus con questa videoclip.




                   


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