26 ottobre 2021

Interstellar. Le origini di uno dei più grandi film di fantascienza del XXI secolo

interstellar

L’amore è l’unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio

Interstellar è senza dubbio un grande film di fantascienza, apprezzato molto dal pubblico, la sua storia ci porta in un futuro imprecisato, un mondo distopico dove il pianeta Terra è sempre più inabitabile. Un agricoltore, ex pilota, di nome Cooper decide di abbandonare la sua famiglia per intraprendere un viaggio nello spazio con la speranza di salvare il genere umano. Il regista Christopher Nolan ha saputo girare un film introspettivo e sentimentale, ma anche visivamente spettacolare e complesso, in grado di lasciare lo spettatore incollato allo schermo. Nolan e il suo team, insieme alla consulenza del fisico premio Nobel Kip Thorne, sono riusciti a creare la più accurata rappresentazione di un buco nero mai vista sullo schermo. Ma come è nato Interstellar? Ripercorriamo insieme, grazie alle parole dell’astrofisico  Kip Thorne, le prime fasi della produzione di uno dei film di fantascienza più ambiziosi del XXI secolo. 

Tutto ebbe inizio nel 2005 quando Lynda Obst, una delle produttrici di maggior successo di Hollywood (aveva prodotto Flashdance, La leggenda del re pescatore e Contact) incontrò ad una cena il fisico Kip Thorne. L’idea era di sviluppare insieme un film di fantascienza che parlava di buchi neri e wormhole (un cunicolo spazio-temporale). Kip Thorne ne rimase subito entusiasta, in quanto erano temi che lui aveva contribuito a sviluppare. Nel  febbraio 2006 il progetto fu letto dal regista Steven Spielberg che rimase molto interessato e decise di firmare la regia con la Paramount Pictures. 

Lynda mi telefonò per dirmi che Spielberg stava firmando per dirigere il nostro Interstellar. Eravamo tutti e due al settimo cielo. Mi disse che a Hollywood non accadono mai cose di questo genere, eppure era successo”, racconta il fisico Kip Thorne.

Kip Thorne
Kip Thorne

Kip non aveva mai aspirato a entrare a Hollywood, il suo unico rapporto con il mondo del cinema era attraverso Lynda, tuttavia la prospettiva di lavorare con lei lo affascinava. In seguito Lynda e Steven Spielberg si misero a lavoro per trovare uno sceneggiatore per il film. La scelta fu Jonathan Nolan (il fratello del regista Christopher Nolan). Jonathan, per gli amici Jonah, iniziò a scrivere la storia a patto che non violasse le leggi della fisica, come richiesto da Kip e Lynda. 

Interstellar sarebbe stata una pellicola fondata sulle conoscenze della scienza attuale, seppure con la presenza di alcuni elementi del film che provengono da semplici congetture. Jonathan Nolan inserì nella trama un mondo distopico, un futuro lontano dove l’umanità era sull’orlo dell’estinzione a causa di un patogeno letale chiamato “la piaga”. Kip Thorne dovette confrontarsi con un gruppo di scienziati tra cui Elliot Meyerowitz, esperto di piante; Jared Leadbetter, esperto di microbi; e il premio Nobel per la medicina David Baltimore. Alla fine conclusero che l’idea di Nolan era scientificamente possibile, ma una situazione del genere era piuttosto improbabile. Baltimore spiegò che se si è alla ricerca di qualcosa che stermini l’umanità, non ci potrebbe essere nulla di meglio di una piaga che colpisca le piante.  Il 5 Novembre del 2007 la Writers Guild of America proclamò uno sciopero dei sceneggiatori americani che durò per tre mesi. Fino al mese di febbraio la produzione rimase senza sceneggiatore. Il tempo passò e nel  giugno del 2009 Jonah consegnò la terza stesura della sceneggiatura a Spielberg, dopodiché Jonah rimase impegnato a scrivere la sceneggiatura del Cavaliere Oscuro - Il ritorno, inoltre suo padre era gravemente malato, e dovette stare lontano per molti mesi dalla produzione. 

Kip scrisse: “Durante questa lunga interruzione, ebbi il timore che Steven avrebbe finito per perdere interesse. Ma Spielberg rimase con noi ad attendere il ritorno di Jonah. Lui e Lynda avrebbero potuto assumere qualcun altro per completare la sceneggiatura, ma la stima che avevano per il talento di Jonah li indusse ad aspettare”. Nel febbraio 2010 Jonathan ritornò al lavoro e nel mese di giugno, mentre era impegnato per la quarta bozza, Spielberg e la Paramount non riuscirono a trovare un accordo per la fase successiva del film. Lynda Obst e Kip Thorne  rimasero senza regista. 

“Mi immaginai Interstellar sospeso in un limbo, destinato a una morte lenta. Ero devastato. E all’inizio lo era anche Lynda, che però è sempre stata bravissima a risolvere problemi” spiega Kip. La Paramount Pictures avrebbe affidato a pochissimi registi un film molto costoso come Interstellar. Passarono poche settimane e arrivarono buone notizie: Lynda Obst fece un bel colloquio con la produttrice Emma Thomas (la moglie del regista Christopher Nolan) che rimase interessata al loro progetto.  Dopo due anni e mezzo di attesa Christopher Nolan comunicò che avrebbe girato il film a condizione che la Paramount lo avesse condiviso con la Warner Bros. 

Spiega Kip: “Il 18 Dicembre 2012 mi arrivò una mail da Lynda, la Par e la Warner Bros si erano messi d’accordo! Da quel momento in poi con Interstellar in mano a Christopher Nolan l’attività procedette a gonfie vele. Finalmente! Un lavoro chiaro, divertente e rinvigorente”. 

Emma Thomas e Christopher Nolan
Emma Thomas e Christopher Nolan

Le linee guida di Kip Thorne si basavano sulle equazioni della relatività generale di Einstein che per nessuna ragione dovevano essere violate nel film. Kip non ha avuto grossi problemi al riguardo, a parte una volta che dovette discutere due settimane per far abbandonare al regista l’idea di un personaggio che viaggiasse più veloce della luce. Come spiega Kip Thorne la storia di Interstellar cambiò profondamente dal trattamento iniziale, ma il risultato fu comunque soddisfacente, anzi migliore. La pellicola fu apprezzata da alcuni fisici, come  per esempio il fisico teorico Michio Kaku che la elogiò affermando che Interstellar potrebbe impostare lo standard per i prossimi film di fantascienza. Il sito di recensioni cinematografiche Rotten Tomatoes riassume Interstellar come uno spettacolo visivamente stimolante ed elettrizzante, tuttavia a volte la pellicola si perde in soluzioni narrative incongruenti. Dal punto di vista artistico è un po’ distante dai capolavori filosofici di Kubrick e Tarkovskij, ma rimane comunque un ottimo film da vedere assolutamente sul più grande schermo possibile.

                                                               Andrea Angelucci

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