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9 novembre 2010

Dov'è l'Italia?


Si è appena conclusa l'Expo Universale di Shanghai con un bilancio soddisfacente per l'Italia. In nostro padiglione è risultato essere tra i più visitati dai turisti di tutto il mondo, ma soprattutto da quelli cinesi. Per chi volesse eseguire una visita virtuale del padiglione, che mette in mostra il meglio del nostro paese può cliccare su questo link.

31 ottobre 2010

Scurati a Parla con me


Lo scomodo divano di Parla con me – scomodo per i vertici Rai e i loro “mandanti” – anche quest’anno ospita personaggi interessanti e poco “televisivi”. Ma ospita pure gli interventi asciutti e misurati dello scrittore Antonio Scurati, che con le sue “lettere dal nord” – Scurati è napoletano ma vive e insegna a Bergamo – riflette (e invita a riflettere) sui temi dell’attualità.

24 ottobre 2010

Ciò che non siamo ciò che non vogliamo

Walter Veltroni

E' comparsa oggi un'interessante intervista sul «Corriere» all'ex leader politico Walter Veltroni. Cito questa intervista non per simpatie specifiche verso l'uomo politico, quanto per i contenuti e l'attenta analisi del nostro paese. Un'analisi che si sofferma sui disvalori di un'Italia smarrita dietro i fatti di Avetrana e la crisi di identità nazionale. Ma anche il ruolo fondamentale che la cultura dovrebbe avere e il superamento di un'atavico individualismo che attanaglia il nostro carattere nazionale.

2 ottobre 2010

Dalla disalfabetizzazione alla democrazia


Si parla da tempo (forse da troppo) di disalfabetizzazione degli italiani, di mancanza di cultura e di una cronica incapacità logica per un crescente numero di persone. I dati suggeriti dal noto linguista Tullio de Mauro sono davvero scoraggianti: il 12% dei laureati ha difficoltà a leggere e comprendere bene un testo, solo il 21% degli italiani possiede più di cinquanta libri a casa. Questi dati uniti ald altre cattive abitudini favoriscono una perdita di competenze linguistiche e culturali subito dopo l'età scolare.

26 marzo 2010

«La speranza è una trappola»


La puntata speciale che ieri sera, con lo staff di Annozero, Michele Santoro ha condotto al Paladozza di Bologna ha riservato non poche sorprese. Tra le tante cose che potrebbero dirsi e i tanti spunti di riflessione che ha suggerito - non tanto sui (prevedibili ma sempre utili) contenuti, quanto piuttosto su quello che ha rappresentato questo spettacolo dal punto di vista della comunicazione - io vorrei soffermarmi sulla breve intervista che Stefano Bianchi ha fatto a Mario Monicelli. Il regista, con la sua solita lucidità - per nulla scalfita dai suoi novantaquattro anni - è spietato: «La speranza è una trappola. È una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni». L'unica soluzione è, secondo lui, la rivoluzione, «la rivoluzione non c'è mai stata in Italia. C'è stata in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania. Dappertutto meno che in Italia. Ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto».