4 settembre 2018

Il Conte di Montecristo - Alexandre Dumas

Alexandre Dumas

Anch’io, come è accaduto a ogni uomo una volta nella vita, sono stato trasportato da Satana sulla montagna più alta della terra; da lassù mi mostrò il mondo intero e, come aveva detto a Cristo, mi disse: «Allora, figlio degli uomini, che cosa vuoi per adorarmi?». Riflettei a lungo, perché da molto tempo il mio cuore era divorato da una terribile ambizione; poi gli risposi: «Ascolta, ho sempre sentito parlare della Provvidenza, ma non l’ho mai vista né ho mai visto qualcosa che le somigli, il che mi fa pensare che non esista. Voglio essere la Provvidenza perché so che al mondo non c’è niente di più bello, di più grande e di più sublime che ricompensare e punire». Ma Satana abbassò la testa e sospirò: «Ti sbagli – disse – la Provvidenza esiste; ma non la vedi perché, essendo figlia di Dio, è invisibile come suo padre. Non hai visto niente che le somigli perché agisce in segreto e per vie oscure; tutto quello che posso fare per te è di farti diventare uno degli emissari della Provvidenza». Il patto fu concluso: «Forse ci perderò la mia anima, ma non importa – aggiunse Montecristo – quel patto lo rifarei».


Il personaggio capolavoro di Alexandre Dumas dichiara in questo incipit sotto forma di parabola la sua storia.
Edmond Dantès è una persona onesta, rispettata, felice ed innamorata. L’invidia e l’ingiustizia soggiogando il corso delle cose hanno incatenato la sua buona fede tra le mura di una prigione. Ma la speranza di rivedere la luce del sole, di sentire il vento sulle guance, non lo abbandona, nonostante il delirio, nonostante lo sciopero della fame, torna nel suo cuore e lui ci si aggrappa con le unghie e con i denti. Per fortuna il corso delle cose a volte prende una piega diversa, favorevole, ed Edmond, grazie ad una buona dose di astuzia e fortuna riesce ad uscire. Nel suo cuore albergano tanti sentimenti che si alternano e si scontrano: rabbia, vendetta, tristezza, gioia. Fa quindi una promessa a se stesso: ognuno avrà ciò che si merita. 

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