2 ottobre 2021

"Simili e dissimili" poesie di Eloisa Ticozzi

Eloisa Ticozzi

Eloisa Ticozzi è nata a Milano nel 1984, è laureata in Medicina e Chirurgia, ma la sua passione sono gli studi umanistici. Ha scritto per il giornale on-line Milanofree nella categoria mostre e arte, ed attualmente scrive recensioni per un blog. Non è alla sua prima pubblicazione, è già uscita in un'antologia con altri autori, nel 2013, ha partecipato a due ebook dedicati ad Alda Merini, nel 2014-2015, ed a un ebook a sfondo sociale. Ha inoltre pubblicato un libro con la casa editrice Kolibris, Figli segreti nel 2019. Ha partecipato anche alla pubblicazione di due ebook in lingua straniera: uno in spagnolo curato da Chiara De Luca ed Emilio Paz; uno in inglese curato da Gray Sutherland, entrambi casa editrice Kolibris. Ha inoltre pubblicato in un’antologia Besio Premi Speciali  (fuori commercio) nel gennaio 2021 ed ha avuto riconoscimenti e premi in diversi concorsi.

La sua poetica

Eloisa è molto conscia del suo femminino, che tuttavia sente ancora inespresso, pertanto la sua poetica risente di un’aspettativa di pienezza femminile, che manifesta con alcune ridondanze che spesso ricorrono in questa silloge: il ricordo del passato di bambina o addirittura neonata, che attende di addivenire ad un’età adulta. Il passaggio tra il giorno e la notte. Il passaggio tra la vita e la morte. Il mistero universale della vita.
Vi sono alcune immagini che incontriamo spesso nella lettura della sua poetica: le mani, frequentemente espresse nei versi, e spesso associate alla maternità nella sua accezione di fecondità, perciò mani generatrici di vita. L’aria e l’acqua sono gli elementi in cui ama far viaggiare la sua anima, la natura istintuale e selvaggia, sempre foriera di fecondità femminile, e una stagione in particolare, l’inverno, che compare spesso. Assieme al tempo notturno. Due elementi temporali che richiamano l’introspezione, lo stare chiusi nel silenzio per pensare, per sentire, per capire, maturare, crescere. Fra le sensazioni corporee, il freddo, l’aria fredda, quasi a voler momentaneamente congelare le aspettative.
Questa attesa di crescita traspare con forza dalle poesie. Tuttavia non una crescita del tempo, ma una crescita dell’anima e soprattutto del femminile. Molte sono le domande che pone sul futuro, con uno sguardo non solo al suo passato ma all’universale che ci appartiene.
Una consapevolezza di sé matura ed attenta, aperta verso il futuro, che tuttavia non conosce e che classifica come mistero speranzoso.
Altra analogia frequente, quella della parola e del suono come creatori dell’Universo: ritrovo in questa concezione la filosofia degli antichi libri, a partire dai Veda Indiani per arrivare alla Bibbia, nei quali l’origine dell’Universo deriva sempre dal suono, e dal suono della parola avente significato in particolare. Suono come creatore, parola come affermazione. Per Eloisa parola, suono ed origine sono etimi uniti.
Ultima nota, l’affidamento a Dio, che viene citato in alcune poesie senza mascheramenti o deviazioni: un credo certo, una consapevolezza sotterranea, non esibita, ma sicura.

Analisi di alcune poesie

C’era un gioco infantile

Una poesia che mi è piaciuta molto, il racconto del bambino che diventa adolescente, giorno dopo giorno, grazie a dei piccoli affanni, le intercapedini dell’io, io amo pensarle così, ed Eloisa ha reso benissimo questa immagine dove “piccoli trambusti” assumono sfumature indefinite. Ogni notte il bambino diventa pensiero che risorge come “la sua ombra di sole”. Molto bello l’ossimoro utilizzato per rivelare la natura del bambino nella sua purezza. 


Dormo anch'io come altri

Ecco ritornare l’archetipo del bambino infante che rinasce dal liquido amniotico, dal seme. L’urgenza di crescere alimentata da un liquido non qualsiasi, ma quello del grembo materno, rivissuto come un caldo ed accogliente giaciglio: “il letto diventa liquido amniotico asciutto che raccoglie pezzi del mio mondo”.


Un gioco di bambina

Ritroviamo la poetica del “Fanciullino” del Pascoli. La capacità tutta infantile di vedere la purezza della realtà, scevra da impurità e distorsioni, con la generosità dei puri, che appartiene solo al mondo dei fanciulli: “è correre nei gemiti primordiali”.


Ogni donna è simile all'uomo

Il femminino in tutta la sua implosa grandezza, che si esprime attraverso l’uso di mani feconde, che entrano dentro il sangue vitale. Altra bellissima allegoria, il paragone della donna al tronco dell’albero, esposto, vulnerabile ma forte, resistente al trascorrere del tempo. In altra poesia le mani della donna vengono paragonate ai rami degli alberi. E’ evidente in Eloisa l’idea della somiglianza fra la donna e l’albero, figura potente della natura, “la pelle nuda degli alberi assomiglia al femmineo così esposta e vulnerabile al tempo ma forte di vita e robustezza”.


Ogni persona è simile a me

In questa poesia vi è un richiamo ad un’aspettativa verso l’altro e la relazione. Pensare alle mani come a un letto nuziale rivela infatti l’attesa dell’amore e dell’eros “mentre l’universo si è depositato nel letto nuziale delle mie mani”.


Il mare ha qualcosa di vivace

Ecco il mare, uno dei due elementi preferiti di Eloisa, delineato ancora nella sua capacità generatrice. Il mare come grembo infinito, dove cullarsi come pensiero nascente, prima di divenire essere vero e vitale. Mi piace particolarmente questa immagine: “ed io dormivo nel letto di un temporale ma senza bagnarmi”.


Non dubito della promessa – Sono nata qui – La noia scava dentro il mio sorriso

Questa silloge non è prodiga di immagini e miti femminili forti e definiti, tutt’altro. Ma nella poesia Non dubito della promessa compare la visione archetipica femminile classica: l’amazzone, il mito della donna vincente e dominante. Inoltre appare, per la prima ed unica volta, l’immagine di una fiamma associata alla femminilità “femminilità ardente delle fontane che nutrono”.
In un’altra poesia, Sono nata qui Eloisa paragona il femminile ad un altra immagine che ricorre spesso nell’immaginario collettivo della donna, quella della Dea. Ed infine nella poesia La noia scava dentro Eloisa vede un futuro di sé come lupa, un altro archetipo tipicamente femminile.

Elois, come preferisco chiamarla io quando ci sentiamo, nuova poetessa del femminile.

Il libro esce per i tipi di Oèdipus e si intitola Simili e dissimili, nelle librerie dal mese di settembre 2021.

Margherita Zoni

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