Sembra che la rivoluzione tanto agognata e desiderata stia per realizzarsi. Non dobbiamo, però, immaginare forconi e bastoni davanti a palazzi simbolo di una politica al collasso, bensì, questa rivoluzione, il cui cuore pure palpita dal basso, ha da farsi nel modo più democratico e umano possibile. È composta di esseri umani fuori della cerchia politica, che fanno la spesa e pagano le tasse e che, come la media più comune, ha un accesso ad internet. I forconi di ferro si sono trasformati in moderni pc o tablet, la violenza del fuoco sostituita dal cospicuo e interessante dibattito sui social network. Il furore del popolo è sempre lo stesso ma visto lo stato democratico in una società che non viene rappresentata con gli stessi ideali, si è optati per la libera espressione à la crowdsourcing. Questa rivoluzione è la versione moderna della famigerata “rivoluzione francese” e per più di un motivo. Le ragioni possono essere comprese attuando una chiave di lettura moderna a valori etici vecchi come il mondo, ma che l´uomo, per motivi sconosciuti, fatica a realizzare. Innanzitutto è una rivoluzione “egualitaria” perché ad essa tutti possono prendere parte, senza distinzione di classe sociale o di reddito. È “fraterna” perché poggia su basi appunto “democratiche” tout-court, ossia è una rivoluzione “aperta”, nella quale il giudizio di ogni singolo individuo è un punto di vista fondamentale per la riuscita e il miglioramento del sistema. “Liberté” gridavano ancora i francesi e di libertà soprattutto si tratta in una rivoluzione la cui arma principale è la connessione ad internet.