Abbiamo visto tutti le immagini che ci giungono dal Giappone, il terremoto prima e la devastante onda che travolgeva tutto e cancellava in pochi istanti intere città. Siamo rimasti basiti di fronte alla potenza della natura ma anche consci che la nostra civiltà, per quanto organizzata, sia del tutto fragile, appesa ad un cavo elettrico che ci mantenga in vita. Sicché eliminate le certezze, persi gli affetti, tutto si svuota di senso e la vita appare diversa...
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20 marzo 2011
Voci dal Giappone
Abbiamo visto tutti le immagini che ci giungono dal Giappone, il terremoto prima e la devastante onda che travolgeva tutto e cancellava in pochi istanti intere città. Siamo rimasti basiti di fronte alla potenza della natura ma anche consci che la nostra civiltà, per quanto organizzata, sia del tutto fragile, appesa ad un cavo elettrico che ci mantenga in vita. Sicché eliminate le certezze, persi gli affetti, tutto si svuota di senso e la vita appare diversa...
9 febbraio 2011
Patria ferita a morte
Mi chiedo quanti ancora sorrisi falsi,
passi di sasso, gesti mafiosi,
parole vuote,
sguardi pigri,
dignità calpestate,
27 gennaio 2011
Per non dimenticare - [27 gennaio: giorno della memoria]
"...più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente..."
23 dicembre 2010
"Bianco" Natale
Macchina da cucire,
Macchina del caffé,
Macchina.
Persino il vocabolario ha dovuto piegarsi all'indebolimento umano a causa della sua meccanicizzazione. Indifeso e debole, l´uomo non puó che affidare il suo stesso Essere alla macchina che lui stesso ha creato e che a lui appartiene piú del suo sé.
9 novembre 2010
Dov'è l'Italia?
Si è appena conclusa l'Expo Universale di Shanghai con un bilancio soddisfacente per l'Italia. In nostro padiglione è risultato essere tra i più visitati dai turisti di tutto il mondo, ma soprattutto da quelli cinesi. Per chi volesse eseguire una visita virtuale del padiglione, che mette in mostra il meglio del nostro paese può cliccare su questo link.
31 ottobre 2010
Scurati a Parla con me
Lo scomodo divano di Parla con me – scomodo per i vertici Rai e i loro “mandanti” – anche quest’anno ospita personaggi interessanti e poco “televisivi”. Ma ospita pure gli interventi asciutti e misurati dello scrittore Antonio Scurati, che con le sue “lettere dal nord” – Scurati è napoletano ma vive e insegna a Bergamo – riflette (e invita a riflettere) sui temi dell’attualità.
24 ottobre 2010
Ciò che non siamo ciò che non vogliamo
E' comparsa oggi un'interessante intervista sul «Corriere» all'ex leader politico Walter Veltroni. Cito questa intervista non per simpatie specifiche verso l'uomo politico, quanto per i contenuti e l'attenta analisi del nostro paese. Un'analisi che si sofferma sui disvalori di un'Italia smarrita dietro i fatti di Avetrana e la crisi di identità nazionale. Ma anche il ruolo fondamentale che la cultura dovrebbe avere e il superamento di un'atavico individualismo che attanaglia il nostro carattere nazionale.
2 ottobre 2010
Dalla disalfabetizzazione alla democrazia
Si parla da tempo (forse da troppo) di disalfabetizzazione degli italiani, di mancanza di cultura e di una cronica incapacità logica per un crescente numero di persone. I dati suggeriti dal noto linguista Tullio de Mauro sono davvero scoraggianti: il 12% dei laureati ha difficoltà a leggere e comprendere bene un testo, solo il 21% degli italiani possiede più di cinquanta libri a casa. Questi dati uniti ald altre cattive abitudini favoriscono una perdita di competenze linguistiche e culturali subito dopo l'età scolare.
26 marzo 2010
«La speranza è una trappola»
La puntata speciale che ieri sera, con lo staff di Annozero, Michele Santoro ha condotto al Paladozza di Bologna ha riservato non poche sorprese. Tra le tante cose che potrebbero dirsi e i tanti spunti di riflessione che ha suggerito - non tanto sui (prevedibili ma sempre utili) contenuti, quanto piuttosto su quello che ha rappresentato questo spettacolo dal punto di vista della comunicazione - io vorrei soffermarmi sulla breve intervista che Stefano Bianchi ha fatto a Mario Monicelli. Il regista, con la sua solita lucidità - per nulla scalfita dai suoi novantaquattro anni - è spietato: «La speranza è una trappola. È una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni». L'unica soluzione è, secondo lui, la rivoluzione, «la rivoluzione non c'è mai stata in Italia. C'è stata in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania. Dappertutto meno che in Italia. Ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto».
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