22 novembre 2020

Intervista a Ginevra Roberta Cardinaletti autrice del libro "Il sorriso è dei forti"

Ginevra Roberta Cardinaletti

In un periodo di difficoltà e di ansia come quello che stiamo vivendo, sorridere sembra essere diventato un lusso. Per Ginevra Roberta Cardinaletti, invece, è l'unica (o quasi) forza a cui aggrapparsi. Proprio come recita il titolo del suo nuovo libro, Il Sorriso è dei Forti (Edizioni Aloha). Autrice che negli ultimi anni, con le sue precedenti opere letterarie (Il Peggio è Passato e gli ho Sorriso, Undici Donne e Ci Vediamo Fuori Luogo) ci ha abituato ad uno stile frizzante, fresco, romantico, ma al tempo stesso profondo e ricco di personale introspettiva. Come personale è Il Sorriso è dei Forti, un tuffo nel mondo di Ginevra Roberta Cardinaletti, dove i protagonisti sono le tante persone che incontrate nel suo percorso e che tanto l'hanno arricchita in termini di sentimenti ed esperienze umane. Un nuovo capitolo nell'attività letteraria di Ginevra Roberta Cardinaletti, un volume pronto ad affascinare e, perché no, a strappare un sorriso. Ma sentiamo cosa ci ha raccontato di se stessa, e del suo più recente lavoro, la brava Ginevra Roberta Cardinaletti...


Quali sono state le prime reazioni, quelle a caldo, di coloro che hanno letto il tuo libro?
Sono rimasti molto coinvolti: è un libro che va nel profondo delle nostre paure, sogni, debolezze e chi lo ha letto ha colto in modo molto forte questo messaggio. Mi ripetevano i passaggi che li avevano maggiormente colpiti, mi sottolineavano come si fossero ritrovati nelle mie esperienze e nelle mie parole.

Questo è il tuo quarto libro. Pensi di essere arrivata ad un punto "strategico" della tua attività di scrittrice?
Sì, sono arrivata al punto di non voler più smettere. Mi rendo conto che più vado avanti e più ho qualcosa da dire e quindi di cui scrivere. Si è innescato un bellissimo circolo virtuoso tra ciò che scrivo e ciò che ho ancora da scrivere.

Quale era il tuo stato d'animo mentre scrivevi Il Sorriso è dei Forti? Ci sono stati dei momenti in cui ti sei sentita in crisi, indecisa su come andare avanti oppure tutto è filato liscio?
Dopo averlo iniziato, ho dovuto metterlo da parte per diverso tempo per motivi di salute. Avevo voglia di scrivere, ma non ne avevo le energie, soprattutto mentali. Appena sono stata meglio, riprendere la scrittura è stata la prima cosa che ho fatto, ero molto ansiosa.

Quando hai deciso che per te la scrittura era qualcosa di più di un semplice hobby?
Quando ho iniziato a scrivere il mio primo libro, Il peggio è passato e gli ho sorriso. Erano già tanti anni che scrivevo sia per me stessa che per lavoro, con articoli e pubblicazioni. Quel giorno ho deciso che avrei scritto la prima pagina del mio primo libro e così è stato.

Sono molti i giovani e meno giovani che sognano una carriera da scrittori. Tu a tutti loro quali consigli daresti per intraprendere questa attività?
Di leggere tantissimo. Ci sono tante persone che vogliono scrivere senza aver letto e questo per me impedisce di creare qualcosa di buono. E’ come voler correre senza saper camminare.

Qual è il proverbio, il detto, che preferisci e che hai fatto tuo?
Gli aforismi mi piace crearmeli da sola, è una delle mie grandi passioni. Nei miei libri ce ne sono molti. Uno di quelli che mi sta più a cuore è: “Se mi tagliano i rami, fiorisco più in là”.

Qual è stato il complimento più grande che un tuo lettore o lettrice ti abbia fatto?
Molte volte mi è stato detto: “Sei un esempio per me”. Questo mi riempie sempre di gioia e di voglia di continuare.

Quando non scrivi o non leggi, cosa ti piace fare?
Mi piace dipingere, è una delle mie grandi passioni. E inoltre adoro camminare. Sono due attività che mi mettono in pace con il mondo.

Qual è il tuo attore e la tua attrice preferita?
Adoro Meryl Streep, la trovo un’artista estremamente espressiva e completa. Allo stesso tempo ho un debole per Hugh Grant perché mi fa ridere, sorridere e divertire, tutte cose di cui si ha sempre bisogno.

Segui molto i social e quali credi che siano i lati negativi di questo modo di comunicare?
Purtroppo vengono spessi usati in modo distorto per dare il peggio di sé, ma io preferisco pensare ai lati positivi: si può entrare in contatto con tante persone, punti di vista, esperienze e mondi che altrimenti non avremmo l’opportunità di incontrare.

In previsione delle feste di Natale, consiglieresti Il Sorriso è dei Forti come regalo di Natale?
Tra le frasi che mi sono state dette da chi ha letto il libro, una ricorrente è stata: “Lo regalerò per Natale!”. C’è tanto bisogno di sorrisi e credo sia bello poterli regalare alle persone care.

Susanna Marinelli

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