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28 ottobre 2010

How to disappear completely: L’enigma nella musica dei Radiohead

Radiohead

Tralasciando le storie di ordinaria follia che alimentano il successo delle più acclamate rock band - maggiormente di quelle britanniche e americane - qui nell’affrontare il discorso Radiohead, si parla di qualcosa di ben diverso, di una impressione che si pone al di là del mero “scandalo” inerente a droghe e simili. Credo, d’accordo con altre interpretazioni, che esista un enigma irrisolto nella musica dei Radiohead che abbisogna di essere indagato, scoperto, deve essere avvicinato e riconosciuto. Il segreto che si cela dietro le note di alcune musiche suggestive del gruppo, affascina e inquieta al contempo. La musica rende inquieti, quasi riecheggia una eco di immobilità della capacità comprensoria dell’individuo, la quale viene scandita dai diversi giri di chitarra che si mescolano, spesso, con il suono uniforme e monotono in sottofondo. Non somiglia alla cantilena da ascoltare sui tram, mentre si corre a lavoro; il sound della band britannica è piuttosto un lavoro poetico non scisso da messaggi cifrati, che ne rende difficile e affascinante il percorso uditivo-visivo.


3 ottobre 2010

La lunga vita di Alma Mahler, “musa del secolo”

Alma Maria Schindler

Alma Maria Schindler, figlia del pittore Emil Jakob Schindler e di Anna von Bergen, era considerata negli ambienti culturali della capitale austriaca “la più bella ragazza di Vienna”, un soprannome piuttosto banale ma che in realtà cela una personalità complessa ed intrigante; anche per questa ragione nel corso della sua vita verrà definita anche “Sposa del vento”, “Grande vedova” e persino “Musa del secolo”…
Dopo la prematura morte del padre, il pittore Carl Moll, divenuto il secondo marito della madre, introdusse la figliastra presso i migliori ambienti della capitale austriaca determinando così un’inevitabile ascendenza su alcuni artisti del XX secolo.


26 maggio 2010

Luigi Tenco. Il cantautorato di un angelo caduto

Luigi Tenco

Abbiamo avuto in Italia un artista che ha rappresentato lo squarcio tra il passato e il futuro musicale, la cui morte tragica proietta ancora oggi delle ombre non del tutto fugate. Questi è il cantautore Luigi Tenco, che col suo grido d’addio lasciò tutti sconvolti e più tristi, producendo un graffio nelle coscienze e disagi nel teatrino della canzonetta. A tutt’oggi ci si sente profondamente inadeguati rispetto al gesto di Tenco. Un colpo di pistola che, nel 1967 a Sanremo, a soli 29 anni, ce lo portò via; lasciando come testimonio un biglietto scritto di suo pugno che diceva: «Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.»

29 marzo 2010

Luca Prodan, l’italiano che ha cambiato il rock argentino


In Argentina ci si rende subito conto come la cultura italiana degli immigrati abbia lasciato un segno evidente, quasi un “marchio di fabbrica” nei costumi della gente. Si mangia pizza e pasta, si beve Fernet Branca e si produce ottimo vino rosso. Girando per le strade di Buenos Aires, in un contesto architettonico decisamente europeo, i ristoranti hanno il sapore delle nostre vecchie trattorie e non è difficile trovare un buon caffè espresso. Tutto questo si sapeva già, ma forse non è a tutti noto che il gruppo che ha cambiato il volto del rock argentino è nato dalla mente di un italiano: Luca Prodan. Forse l’ultimo vero e folle rocker che la nostra perbenista penisola abbia prodotto.

28 novembre 2009

Quando l’avanguardia fa spettacolo: il teatro musicale di Schittino

Joe Schittino

La musica, così come l’arte figurativa, ha rotto regole e schemi sin dalle sperimentazioni del primo Novecento determinando un’irreparabile frattura tra pubblico e compositore; così, salvo trovarsi davanti ad un pubblico di esperti, la musica contemporanea (ovviamente non parliamo di musica pop e simili) ha progressivamente perso il suo ruolo di “arte di massa”. Per questa ragione nell’esecuzione di un concerto di musica classica tornano sempre i nomi intramontabili, trascurando apparentemente le ultime innovazioni musicali: in questo contesto si inserisce la ricerca originale di un giovane artista siciliano…

24 novembre 2009

Lasciate spazio alla tristezza: la Dark Music



Parlare oggi della musica dark, alle soglie del 2010, sembra quasi voler riesumare un cadavere seppellito sotto tre metri di terra, dove al funerale hanno assistito i capostipiti del gothic rock attuale incentrato su sonorità più dure e spregiudicate, insieme al corteo di quelle persone che pensano che il dark abbia avuto come unici promotori del genere gli oramai intoccabili e sempreverdi The cure di Robert Smith. In realtà è importante fare un piccolo approfondimento di un genere che ha vissuto un percorso musicale che ha un inizio e una fine ben precisa, una longevità espressamente correlata al malessere sociale di cui ha fatto parte esprimendolo tramite la malinconia, la tristezza e la disperazione (anche con risvolti tragici come vedremo) trasformata in accordi e musica.

27 agosto 2009

Cantare la voce: Demetrio Stratos a trent’anni dalla sua scomparsa

Demetrio Stratos

Trent’anni fa, il 13 giugno del 1979, si spegneva in una clinica a New York, a soli 34 anni, l’artista rock sperimentale Efstratios Demetriou, italianizzato Demetrio Stratos. Il mondo musicale lo commemorò con una mobilitazione collettiva imponente, più di 60.000 spettatori e un centinaio di musicisti del panorama italiano riuniti in un mega-concerto programmato per il 14 dello stesso mese all’Arena di Milano, allo scopo di raccogliere fondi per la sua malattia. Ma la notizia inaspettata della sua scomparsa, si abbatteva come un fulmine lasciando il pubblico interdetto e commosso, un vuoto non più colmato per destrezza vocale, originalità delle performance, profondità nella ricerca musicale.