Ha ragione Ezio Mauro quando parla della vicenda dell'ancora Papa Ratzinger definendola una vicenda moderna: “la modernità irrompe nelle stanze vaticane”. Il rifiuto del papa tedesco a proseguire il suo ruolo di pastore potrebbe avere diverse chiavi di letture, non ultima una chiave “debole” del pensiero dominante, ove l'individuo sfinito da un sé che non ha modo di sbocciare perché schiacciato dalla “forza” di regole alle quali piegarsi, decide di imporsi ad ogni costo, in ogni modo. Mettendo da parte le parole che hanno servito da scudo a una patata bollente di queste dimensioni e che richiamerebbero una stanchezza fisica del papa, che non si intende qui mettere in discussione, vi è una nota stonata, qualcosa che non torna.
Visualizzazione post con etichetta riflessioni esistenziali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta riflessioni esistenziali. Mostra tutti i post
12 febbraio 2013
Il papa moderno
Ha ragione Ezio Mauro quando parla della vicenda dell'ancora Papa Ratzinger definendola una vicenda moderna: “la modernità irrompe nelle stanze vaticane”. Il rifiuto del papa tedesco a proseguire il suo ruolo di pastore potrebbe avere diverse chiavi di letture, non ultima una chiave “debole” del pensiero dominante, ove l'individuo sfinito da un sé che non ha modo di sbocciare perché schiacciato dalla “forza” di regole alle quali piegarsi, decide di imporsi ad ogni costo, in ogni modo. Mettendo da parte le parole che hanno servito da scudo a una patata bollente di queste dimensioni e che richiamerebbero una stanchezza fisica del papa, che non si intende qui mettere in discussione, vi è una nota stonata, qualcosa che non torna.
7 dicembre 2012
Pensi alla ancora alla Destra e alla Sinistra?
Ho appena terminato la lunga lettura dei Viceré di Federico De Roberto, ovvero le vicende e le lotte della famiglia Uzeda a cavallo tra una Sicilia Borbonica e il Regno d'Italia. Consalvo è giunto al Parlamento Italiano e i discorsi sono fortemente legati al mantenimento del potere all'interno dello stesso onde perpetuare il ruolo di comando della famiglia.
15 ottobre 2012
Senza Parole
Ho scovato questa vignetta di Altan “cazzeggiando” per i siti, una attività che, col passare del tempo, occupa brandelli sempre maggiori della mia libertà. Proviene molto probabilmente da «L’Espresso», settimanale per il quale Altan lavora da sempre, ma non conosco la data della sua pubblicazione.
Che dire, quando l'ho vista sono rimasto senza parole...
9 ottobre 2012
Per chi suona la campanella
Abbiamo fatto dei passi avanti e abbiamo imparato tanto in questi anni.
Era un lontano 1992 quando per gli italiani suonò la campanella e per alcuni politici iniziarono lunghi processi e per altri si aprirono le sbarre delle carceri. Con l’inizio dell’indagine Mani pulite e l’era tangentopoli la vita dell’italiano è subito caratterizzata da un’ondata di indignazione e decadimento etico, culturale, sociale e quasi economico. La parabola discendente potremmo farla idealmente partire da qui, da Craxi e soci, da una politica dalle leggi tutte speciali, ma che è sempre legge e dunque noi a lei sempre tendiamo e impariamo.
10 settembre 2012
Chi siamo noi oggi? Il dopo Hitler e la stagione della colpa perpetua
Günter Grass
Non sono i 6 milioni di ebrei che mi preoccupano, è che i record sono fatti per essere battuti.
Woody Allen
In questa storia c'è un colpevole e un innocente, un carnefice e una vittima, l'uno legato all'altro irreversibilmente da un senso di colpa che prima fu senso di rivalsa di un solo uomo. Questa storia la conosciamo tutti è la storia per eccellenza perché è ciò che avvenne durante la seconda guerra mondiale ma, a ben vedere, la storia che andremo a raccontare ha radici molto più antiche. Si svolge all'interno di una identità culturale che della diaspora fece il suo punto di forza, ma anche la sua più grande disperazione. La figura dell'ebreo errante nell'immaginario letterario evidenzia bene il dramma umano di una comunità che si è evoluta, però, nella vicenda drammatica stessa. Sono gli ebrei, infatti, ad essere per antonomasia il popolo delle arti e del commercio, di spiccata intelligenza e di grande umore. Al contempo si svolge da secoli l'altra storia, quella dei grandi e forti teutonici che, dopo l'avvento della dittatura di Adolf Hitler, sarà ricordato con il solo epiteto di popolo nazista, i nazisti.
17 gennaio 2012
Il film già vissuto del Concordia
È assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione.
Woody Allen
Woody Allen
L’affondamento del Concordia non è un dramma reale, semmai è un film già visto in TV particolarmente emozionate. Dalle interviste ai passeggeri smarriti infatti il copione era unico: «sembrava di essere sul Titanic.» Ma perché una tragedia avvenuta proprio un secolo fa, è così vivido nella mente dei passeggeri? E perché la percezione del pericolo in ognuno d’essi era maggiore di quanto non fosse realmente?
25 dicembre 2011
Il giorno dei morti
Mi hanno sempre affascinato gli astuti nascondigli della malinconia. Come poche cose la malinconia sa acquattarsi, silente e immota, nei paradossi: le sere d’estate, i giorni di vacanza, e soprattutto le festività natalizie: un classico.
5 dicembre 2011
La maschera di V per Vendetta eletta a simbolo di tutte le contestazioni
Finzione e realtà spesso si compenetrano e non c'è da stupirsi se orde immani di esasperati fanno di una semplice maschera il proprio vessillo di potere e protezione. Questo è ciò che da un anno a questa parte sta accadendo in tutto il mondo. Indignados, Occupy Wall Street, i ragazzi della Primavera Araba, i militanti anti G8 e G20, gli hacker di Anonymous, tutti indossano la stessa maschera, quella di V per Vendetta.
14 novembre 2011
Todo cambia
Ormai è una realtà il cambio di governo e il mutamento della situazione politica del nostro paese. Un cambio strano, curioso, una sorta di fine impero tra il grottesco e il tragico avvenuto il 12 novembre. Tra fischi, applausi, contestazioni e persino un originale orchestra di Allelujia, finisce l'esperienza del berlusconismo italiano cui più volte anche il nostro sito ha tirato in ballo.
11 novembre 2011
Quer pasticciaccio brutto de piazza Affari
Il tracollo della Borsa, dell’economia e della politica italiana preannuncia anni bui: la crisi dello sfarzo, il drammatico calo d’ascolti del Grande Fratello, una tragedia che si consuma sotto i nostri occhi.
9 aprile 2011
Uno scatto d'orgoglio
Nel vivere quotidianamente le inconcludenti vicende di casa nostra tutto ci appare ormai scontato e banale, come se certi atti o certe vicende fossero entrate nel novero dell'abitudinario. Sicché l'immagine stessa che da italiani percepiamo di noi stessi, così frustrati da un grave senso di inferiorità e sottostima, ci induce a palesare un pessimismo verso il presente e in misura maggiore verso il futuro.
20 marzo 2011
Voci dal Giappone
Abbiamo visto tutti le immagini che ci giungono dal Giappone, il terremoto prima e la devastante onda che travolgeva tutto e cancellava in pochi istanti intere città. Siamo rimasti basiti di fronte alla potenza della natura ma anche consci che la nostra civiltà, per quanto organizzata, sia del tutto fragile, appesa ad un cavo elettrico che ci mantenga in vita. Sicché eliminate le certezze, persi gli affetti, tutto si svuota di senso e la vita appare diversa...
9 febbraio 2011
Patria ferita a morte
Mi chiedo quanti ancora sorrisi falsi,
passi di sasso, gesti mafiosi,
parole vuote,
sguardi pigri,
dignità calpestate,
27 gennaio 2011
Per non dimenticare - [27 gennaio: giorno della memoria]
"...più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente..."
23 dicembre 2010
"Bianco" Natale
Macchina da cucire,
Macchina del caffé,
Macchina.
Persino il vocabolario ha dovuto piegarsi all'indebolimento umano a causa della sua meccanicizzazione. Indifeso e debole, l´uomo non puó che affidare il suo stesso Essere alla macchina che lui stesso ha creato e che a lui appartiene piú del suo sé.
9 novembre 2010
Dov'è l'Italia?
Si è appena conclusa l'Expo Universale di Shanghai con un bilancio soddisfacente per l'Italia. In nostro padiglione è risultato essere tra i più visitati dai turisti di tutto il mondo, ma soprattutto da quelli cinesi. Per chi volesse eseguire una visita virtuale del padiglione, che mette in mostra il meglio del nostro paese può cliccare su questo link.
31 ottobre 2010
Scurati a Parla con me
Lo scomodo divano di Parla con me – scomodo per i vertici Rai e i loro “mandanti” – anche quest’anno ospita personaggi interessanti e poco “televisivi”. Ma ospita pure gli interventi asciutti e misurati dello scrittore Antonio Scurati, che con le sue “lettere dal nord” – Scurati è napoletano ma vive e insegna a Bergamo – riflette (e invita a riflettere) sui temi dell’attualità.
24 ottobre 2010
Ciò che non siamo ciò che non vogliamo
E' comparsa oggi un'interessante intervista sul «Corriere» all'ex leader politico Walter Veltroni. Cito questa intervista non per simpatie specifiche verso l'uomo politico, quanto per i contenuti e l'attenta analisi del nostro paese. Un'analisi che si sofferma sui disvalori di un'Italia smarrita dietro i fatti di Avetrana e la crisi di identità nazionale. Ma anche il ruolo fondamentale che la cultura dovrebbe avere e il superamento di un'atavico individualismo che attanaglia il nostro carattere nazionale.
2 ottobre 2010
Dalla disalfabetizzazione alla democrazia
Si parla da tempo (forse da troppo) di disalfabetizzazione degli italiani, di mancanza di cultura e di una cronica incapacità logica per un crescente numero di persone. I dati suggeriti dal noto linguista Tullio de Mauro sono davvero scoraggianti: il 12% dei laureati ha difficoltà a leggere e comprendere bene un testo, solo il 21% degli italiani possiede più di cinquanta libri a casa. Questi dati uniti ald altre cattive abitudini favoriscono una perdita di competenze linguistiche e culturali subito dopo l'età scolare.
26 marzo 2010
«La speranza è una trappola»
La puntata speciale che ieri sera, con lo staff di Annozero, Michele Santoro ha condotto al Paladozza di Bologna ha riservato non poche sorprese. Tra le tante cose che potrebbero dirsi e i tanti spunti di riflessione che ha suggerito - non tanto sui (prevedibili ma sempre utili) contenuti, quanto piuttosto su quello che ha rappresentato questo spettacolo dal punto di vista della comunicazione - io vorrei soffermarmi sulla breve intervista che Stefano Bianchi ha fatto a Mario Monicelli. Il regista, con la sua solita lucidità - per nulla scalfita dai suoi novantaquattro anni - è spietato: «La speranza è una trappola. È una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni». L'unica soluzione è, secondo lui, la rivoluzione, «la rivoluzione non c'è mai stata in Italia. C'è stata in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania. Dappertutto meno che in Italia. Ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto».
Iscriviti a:
Post (Atom)