18 dicembre 2011

Taccuino di un vecchio sporcaccione - Charles Bukowski (Racconti - 1969)

Taccuino di un vecchio sporcaccione

Quel che sto cercando di dirvi è che la ragione per cui la gente va alle corse è perché è in agonia, eggià, ed è così disperata che preferisce correre il rischio di prolungare l'agonia piuttosto che affrontare la sua condizione attuale. e i giovani non sono così scemi come si pensa. stan seduti in cima ai monti a studiare il moto vorticoso delle formiche.
Nati come pezzi per un giornale, Bukowski si sente libero di sfogare la sua rabbia. Una libertà che si trasfigura e si rivela nella sintassi: i periodi sono spesso lunghissimi e tantissimi, allo stesso modo i periodi nominali, dopo il punto non esiste la maiuscola e le frasi sono cariche di turpiloqui e imprecazioni. Lo conosciamo già questo scrittore. Ci ha deliziato con libri sorprendenti per indipendenza e riflessione; questo però un po' delude. Sfrontato, forse un po' troppo, un tocco di disorientante visionarietà, ci sono troppi fatti (molti nemmeno densi e ricchi) e poco spazio al pensiero. I racconti senza titolo, come per gli altri letti in passato, si concludono spesso con finali spiazzanti, persino poetici. Ma a differenza degli altri, nonostante le stesse tematiche, lo stesso genere di storie, sono più sporadici.

12 dicembre 2011

Natale al cinema?


Eccoci arrivati al periodo dell’anno preferito dai cine-deficienti: l’appuntamento col film di Natale. «Che male c’è? Ci facciamo due risate» pensa il buon uomo. E no! L’uomo ha sviluppato la vergogna come deterrente dell’immoralità, del dilagare di cattive abitudini deleterie per il genere umano – e non sto assolutamente parlando di cattolicesimo – per cui è bene imparare a vergognarsi, e possibilmente a sottrarsi, a questa (ennesima) infausta tradizione natalizia.


Dario Argento premiato con il "Carrubo d'oro" al Costaiblea Film Festival

Dario Argento
L'attrice Chiara Caselli premia Dario Argento (foto di Emiliano E. Zammitti)

 «...adoro la macchina da presa, è un modo per esprimermi, io sono la macchina da presa»
(Dario Argento)

Il Maestro di cinema Dario Argento, in occasione della XV edizione del Costaiblea Film Festival di Ragusa, è stato premiato con il Carrubo d'oro, un premio alla carriera che sottolinea la straordinarietà autorale del nostro cineasta, cui andar fieri e che tutto il mondo ci invidia. Un appuntamento ghiotto per gli amanti dell'arte cinematografica, non solo per i cultori del cinema terrifico, ma per i cinefili più esigenti. Un'occasione ad altissimo tasso di emozione, garantita dalla proiezione di Profondo Rosso sul grande schermo (cosa più che rara), anche se il cartellone ben nutrito comprendeva altri titoli fondamentali della filmografia argentiana, con la possibilità di poter incontrare di persona il Maestro e provare la gioia di sentirlo parlare del suo cinema; di espedienti tecnici; di talune sue caratteristiche artistiche; del rapporto con gli attori; dell'uso stereoscopico adottato per il suo nuovo film... etc.


9 dicembre 2011

Meneghello - I piccoli maestri (audiolettura)

Meneghello

Romanzo rivisto nel 1976, frutto di una decantazione della memoria e dunque di una riflessione scevra da eccessive pulsioni emotive. È il racconto disincantato di un gruppo di amici, con le idee dietro la nuca e l'arditezza sotto il cuore, che si organizzano e si improvvisano agguerriti combattenti per affrontare e resistere al fascismo e ai tedeschi occupanti. L'io narrante, lo stesso autore, incantato dalle suadenze della memoria e al contempo disincantato dal tempo trascorso, ricorda quasi con malinconia i fatti di guerra successivi all'8 settembre fino alla liberazione. Dunque un romanzo resistenziale, tuttavia senza quella patina abietta di eroismo e retorica che in qualche modo ha falsato verità e riflessioni.
I protagonisti, per lo più giovani studenti universitari e di vita, sono ragazzi improvvisati eroi (perché la storia così l'ha definiti) ma che di guerra, guerriglia e imboscate sapevano solo dai libri di storia e da brevi e inadeguati corsi addestrativi. Sono sbandati alla ricerca di una nuova strada, però attenti a snidare, tra le insidie di una coscienza che si trova di fronte gli orrori dell'odio e della guerra, la costruzione di una nuova Italia. Un romanzo di formazione se vogliamo; il racconto dell'evoluzione delle coscienze, ma, come si scriveva, senza retorica, senza esaltazione.

6 dicembre 2011

Quando Teresa si arrabbiò con Dio - Alejandro Jodorowsky (Romanzo - 1992)


Quando Teresa si arrabbiò con Dio

Con lentezza, delicatezza e tenerezza, l'uomo entrò nella donna che andò aprendosi sempre più fino a perdere i limiti e a confondersi con la terra interna. Il seme scese verso il fondo del pianeta e cadde in un abisso oscuro dove danzavano le galassie. L'universo assorbì la pioggia di fuoco. Felicità era incinta. Ivan poteva scomparire.


Visionario (come i libri della Torah, più volte citati nel romanzo), lo scrittore cileno ci racconta, in un’eclettica quanto fantastica autobiografia, la saga della sua famiglia di origine ebraica. Dalla parte paterna racconta di un nonno pazzo e votato alla fede, di una nonna sorella di una ragazza nata nella fossa di un cimitero per sfuggire alla Morte innamorata e gelosa del padre, di quest'ultimo sempre circondato da un nugolo protettivo di api, di rapporti incestuosi, di sereni suicidi, del cognome ebraico cambiato nel polacco Jodorowsky, del viaggio in Cile. Dalla parte della madre, invece, i racconti genealogici sembrano meno fantasiosi ma pur sempre particolari. Viaggi della memoria nella Spagna del XV secolo, violenze carnali, castrazioni, leoni che sanno leggere i testi sacri, zoofilia, scarpe millenarie, scioperi operai…
E la storia, tra avventure e disavventure, tra realtà e fantasia, sembra avere un fine, uno scopo, una redenzione: la ricerca di una terra promessa, di un discendente che fosse in grado di raccontare la storia dei suoi avi.