27 novembre 2010

Acqua in bocca di Camilleri-Lucarelli

Carlo Lucarelli Camilleri
Tempo addietro è andato in onda dopo la consueta puntata di Lucarelli racconta, per la seconda volta su Rai3, un documentario intervista del 2005, dal titolo: A quattro mani, prodotto da Minimum Fax media, i cui protagonisti sono due scrittori esimi esperti della letteratura poliziesca-gialla-noir: il siciliano Andrea Camilleri e il parmigiano Carlo Lucarelli.

Un curioso percorso per conoscere meglio il mondo in cui si muovono questi giallisti: uno, amaramente ironico, l’altro, «che volge  al noir»; narratori di se stessi, delle proprie prerogative letterarie, del proprio modus-operandi farcito di aneddoti, dei loro corrispettivi personaggi, un po’ alter-ego, un po' eroi: Salvo Montalbano per Camilleri, Grazia Negro per Lucarelli. Due scrittori di gialli a confronto che hanno dato vita da questo esperimento di immagini e parole, un libro: Acqua in bocca, dove si è vista venir alla luce abbastanza casualmente il proponimento d’una scena del crimine con un cadavere inzuppato, dentro una stanza, accanto al quale vengono rinvenuti tre pesciolini rossi. Idea, o seme d’un’idea suggerita dallo stesso Lucarelli che domanda con curiosità a Camilleri come potrebbe mai indagare Montalbano iniziando da questi pochi elementi, considerando pure l'interazione in un incrocio d’indagine con la bella Grazia.

Senonché dopo cinque anni di lavoro e varie interruzioni, manipolazioni, riflessioni sulla trama, è uscito l’estate scorsa nelle librerie questo nuovo approccio al giallo, un’incursione nel romanzo epistolare a intreccio fra autori in un’alternanza di vicende, scardinando la classica struttura giallistica, un ardimento di realtà a confronto fra Montalbano Cammilleri & Negro Lucarelli lungo una complessa indagine non autorizzata in un territorio del giallo che Lucarelli afferma di non avere regole, ma grammatiche precise.


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