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26 settembre 2010

Cattivi maestri: Giuseppe Terragni

Casa del Fascio di Como
Facciata della Casa del Fascio di Como_Foto di Stefano C. Manservisi (Flickr)
Immaginate una forma di governo particolarmente oppressiva, diciamo una dittatura; immaginatela retorica e reazionaria. Immaginate la maggiore crisi economica mondiale che l’occidente abbia mai avuto. Immaginate ora un architetto dalle stravaganti idee che operi nel suddetto regime e alle suddette angustie economiche. Cosa resterà di questo architetto, della sua “ricerca” se, come se non bastasse, interrompa la sua carriera professionale a soli 39 anni? 
Se l’architetto è Giuseppe Terragni rimarranno svariati capolavori e il privilegio d’essere stato il primo (e il più rappresentativo) razionalista italiano.

21 settembre 2010

Andrea G. Pinketts ricorda Claude Chabrol

La vita è un cortometraggio. Hai voglia di fare un kolossal ma non basta la pellicola.
Andrea G. Pinketts, Nonostante Clizia

Claude Chabrol


Rien ne va plus. Fine dei giochi. Il maestro è morto. 

Claude Chabrol si è spento il 12 settembre, a 80 anni. Per ricordarlo abbiamo intervistato Andrea G. Pinketts, autore che condivideva col regista francese stima, amicizia e interessi.

23 maggio 2010

La Video art di Bill Viola

Bill Viola

Oggi viviamo in un’ epoca in cui l’importanza e il riconoscimento di un’artista deriva sempre più spesso dal giudizio esclusivo di un ristretto gruppo di esperti.
C’è un’artista invece che con i suoi video e le sue installazioni riesce a coinvolgere un ampio pubblico: Bill Viola. Newyorkese classe ’51, artista unico e geniale, esponente della visual art, lavora con il pubblico e non contro di esso, la sua arte è per tutti, per l’uomo comune più che per gli intenditori.
La video arte si afferma nel contesto artistico degli ultimi anni ’60, in una fase di slancio creativo e sperimentale; ed è proprio in questi anni che Bill Viola inizia la sua carriera artistica affiancando i padri fondatori della visual art: Bruce Nauman e Nam June Paik.



31 marzo 2010

La Morte: quattro quadri a confronto

Il 3 di maggio 1808 a Madrid goya

Il tema della morte è stato utilizzato nell’arte per rappresentare, sotto forme diverse, il trapasso verso un’altra dimensione ma anche per diffondere messaggi sociali, religiosi o politici. Dalla tipica iconografia medievale del memento mori, l’interpretazione di questo soggetto è mutato radicalmente assieme alla società e ai costumi, attraverso una pittura fatta di stilemi ora realistici, ora romantici, ora astratti...

20 marzo 2010

L’architettura italiana e la “sindrome di Manganelli”

Giorgio Manganelli
Giorgio Manganelli

Leggete questo:
 
Se ogni discorso muove da un presupposto, un postulato indimostrabile e indimostrando, in quello chiuso come embrione in tuorlo e tuorlo in ovo, sia, di quel che ora si inaugura, prenatale assioma il seguente: CHE L'UOMO HA NATURA DISCENDITIVA. Intendo e chioso: l'omo è agito da forza non umana, da voglia, o amore, o occulta intenzione, che si inlàtebra in muscolo e nerbo, che egli non sceglie, né intende; che egli disama e disvuole, che gli instà, lo adopera, invade e governa; la quale abbia nome potestà o volontà discenditiva.

Tra il 1964 e il 1990 un pazzo s'è aggirato per gli anditi oscuri della letteratura italiana, l'autore di questo e d'altri manicomi verbali: Giorgio Manganelli.

8 gennaio 2010

L’arte (proto)pop di Walter Sickert

Walter Sickert
Walter Sickert, foto di George Beresford

«Tutto è rappresentazione. Se reciti bene inganni gli altri, se reciti male inganni te stesso».
Sarebbe piaciuta a Walter Sickert questa frase che Zhang Yimou mette in bocca ad una sua attrice in Lanterne rosse - se avesse potuto udirla, cinquant'anni dopo la sua morte.


5 settembre 2009

L’arte della follia: Filippo Bentivegna

Filippo Bentivegna

Negli anni Cinquanta un pittore svedese scelse Sciacca per soggiornare assieme alla moglie in Sicilia. Trovando il paesaggio incantevole preparò tele e pennelli per immortalare i volti contadini e i paesaggi bruciati dal sole. Lavorò alacremente, finché soddisfatto dei risultati decise di organizzare una mostra personale in un ex albergo del paese; l’iniziativa rese il pittore piuttosto famoso, tanto da attirare l’attenzione di artisti e uomini di cultura saccensi. Dopo aver stretto amicizia con essi ebbe modo di parlare delle tradizioni siciliane, della leggendaria Isola Ferdinandea, ma anche di un saccense ritenuto da tutti un folle: un folle che ossessivamente scolpiva teste in pietra…


22 aprile 2009

Futurismo = Velocità+Arte+Azione

Balla

È stato relegato ingiustamente in un angolo per molti anni, bistrattato come fosse un movimento secondario: eppure il Futurismo era la prima avanguardia artistica italiana, un movimento che ha influenzato il Raggismo e il Costruttivismo Russo nonché le successive arti del novecento. La “colpa” risiede forse in quell’adesione fin troppo evidente alle euforie belliciste e a quel fascismo che, per giusta causa, resta fin troppo scomodo.
Ad un secolo di distanza da quella nascita, una valutazione oggettiva del movimento è ormai possibile. Per questa ragione Milano, capitale del futurismo oggi come ieri, sceglie di celebrare il centenario con una grande esposizione a Palazzo Reale: Futurismo 1909-2009 Velocità+Arte+Azione.