La società occidentale con le sue frenesie, le sue paure e la sua crisi può essere interpretata secondo diverse chiavi. Ma un concetto calzante è senza dubbio quello taoista dello Yin e dello Yang; i due opposti rappresentati dal simbolo del Tao, dove il bianco e il nero, complementari tra loro, sembrano ruotare inglobandosi. I due aspetti presentano molteplici significati ma accostandoli al discorso che stiamo per intraprendere lo Yang rappresenta il: maschile, attivo, espansivo, aggressivo, razionale, competitivo, estroverso; mentre lo Yin il: femminile, passivo, contrattivo, responsivo, cooperativo, intuitivo, introverso. Così risulta facile intuire come la società odierna sia senza dubbio paragonabile al concetto di Yang.
29 dicembre 2011
26 dicembre 2011
Sud: declino ed identità
Conosci tu la terra dove fioriscono i limoni,
gli aranci dorati rilucono fra le foglie scure,
una mite brezza spira dal cielo azzurro,
il mirto immoto resta e alto si erge l’alloro,
La conosci tu, forse?
J. W. Goethe, Conosci la terra dove fioriscono i limoni?
Che il Sud non lo si capisce se non te ne allontani né lo comprendi se in esso sei radicato, potrebbe forse essere una delle spiegazioni sul perché le immagini e descrizioni più belle e più reali del Sud siano state scritte da non appartenenti a questa cultura.


25 dicembre 2011
Il giorno dei morti
Mi hanno sempre affascinato gli astuti nascondigli della malinconia. Come poche cose la malinconia sa acquattarsi, silente e immota, nei paradossi: le sere d’estate, i giorni di vacanza, e soprattutto le festività natalizie: un classico.


21 dicembre 2011
Il Vincitore di Davide Labanti
Una società massificata, uomini spogliati da ogni determinazione individuale: nessuna particolarità, nemmeno un nome, solo numeri in serie. Persone che fungono da cabine telefoniche, secchi della spazzatura, cartelli stradali: sono le tutine bianche, uomini a cui non è concesso possedere un lavoro vero. È questa l’assurda –forse nemmeno troppo - società descritta da Davide Labanti ne Il vincitore, collocata in un luogo senza tempo. Unico biglietto di sola andata verso “una vita tutta pace” è affidato alla sorte. Parodiando uno dei meccanismi più subdoli della nostra società, il futuro delle tutine bianche è consegnato amaramente al gratta e lavora. Venduti da un ciarlatano dal fare ieratico, promettono un futuro certo incarnato dalla possibilità di avere un impiego sicuro.

20 dicembre 2011
La morte di Godot e il pensiero calcolante. L'impotenza del pensiero nei tempi moderni
Se vi è un grande assente nei nostri giorni, è proprio il caso di dirlo, è l'assenza stessa. Ogni silenzio è riempito da vuote chiacchiere, dal suono della musica o da quello della televisione. Se oggi noi dobbiamo fare i conti un «ospite inquietante», per citare Heidegger, mancante al banchetto della cultura occidentale degli ultimi anni, é proprio l'assenza. Ogni posto vuoto è prontamente riempito, ogni silenzio stroncato, ogni necessità assecondata, ogni disturbo violentemente sradicato per non sentirne il dolore, l'impressione di un vuoto nello stomaco.


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