6 agosto 2012

È morto Camões

Saramago
José Saramago e il suo cane Camões (dal sito del «Diario de Noticias», dn.pt)


I più attenti di voi avranno già storto il naso: Camões è morto nel sedicesimo secolo. Luís Vaz de Camões è stato, infatti, probabilmente il più grande poeta portoghese di sempre. Ma è stato anche un cane.

4 agosto 2012

Gore Vidal, la voce libera dell'America

Gore Vidal

La recente morte dello scrittore americano Gore Vidal, passata come una delle tante notizie da terza pagina, porta con sé un importante uomo che tanto ha amato l'Italia. Non a caso era amico di Fellini e proprio per lui ha recitato in un breve cammeo sulla città eterna nel film Roma. Nell'essere se stesso non smentisce il suo senso critico e la sua visione "alternativa" della società.

13 luglio 2012

Il canto del computer

Alan Turing
Alan Turing

Cosa c'entrano il padre dell'informatica, il film 2001 Odissea nello spazio, la canzone Daisy Bell e un computer IBM? Beh, una qualche connessione viene in mente, ma certamente la risposta richiede un discorso più esteso...


12 luglio 2012

Il giorno della civetta - Leonardo Sciascia

Il giorno della civetta

L'autobus stava per partire, rombava sordo con improvvisi raschi e singulti. La piazza era silenziosa nel grigio dell'alba, sfilacce di nebbia ai campanili della Matrice: solo il rombo dell'autobus e la voce del venditore di panelle, panelle calde panelle, implorante ed ironica. Il bigliettaio chiuse lo sportello, l'autobus si mosse con un rumore di sfasciume.

11 luglio 2012

Storia di Tönle - Mario Rigoni Stern (Romanzo - 1978)

Trilogia dell'altipiano

Ma Tönle Bintarn pascolava le sue pecore fuori da tutto ciò; sovente, nella sua solitudine, gli veniva da pensare a quanto gli aveva raccontato il carbonaio e a quanto gli aveva insegnato la vita; e forse riusciva a vedere le cose e i fatti che stavano accadendo in un vasto panorama storico - la solitudine, la montagna? - che ai più forse sfuggiva perché immersi dentro.
Primo capitolo della Trilogia dell'altipiano, è la storia di Tönle Bintarn, bracconiere e pastore, che, ferito una guardia regia, è costretto a fuggire tra le montagne dell'Altipiano di Asiago. Siamo dunque nel 1866, quando il Veneto fu coinvolto nel terzo conflitto d'indipendenza del Regno d'Italia. Le vicende si susseguono tra viaggi in cerca di lavoro, incontri nascosti con i familiari, gli anni che passano, la neve e il freddo che si fanno coprotagoniste, un'amnistia che arriva solo una quarantina d'anni dopo, una solitudine vissuta nell'anonimato. Gli eventi si accavallano, si addensano velocemente, novecentescamente; non c'è troppa meditazione sugli episodi, sono essi stessi che comandano il racconto. Tönle non disprezza la solitudine, ama il suo gregge (ed è spontaneo che venga in mente il pastore leopardiano), il distacco dalle necessità, e, seppur informato, non ha alcuna intenzione di essere coinvolto dai fatti che la storia umana ci consegna. Vuole essere solo uno spettatore. Però, per futili motivi, è considerato un traditore e la Grande Guerra lo coinvolgerà nella sua stupidità. Ormai anziano è catturato dagli austriaci, ma riesce a ottenere la libertà. Inizia allora il lungo viaggio del ritorno nella sua terra, nella sua casa. Una terra e una casa che troverà distrutte e che, nella rassegnazione, porteranno Tönle, una sera di Natale, a pensare alle tranquillità del passato, mentre la morte improvvisa lo coglie subitanea.