
È un ritratto lucido, poetico quello offerto dalla scrittrice Dacia Maraini, una autobiografia asciutta, che ripercorre le voci, i gesti, le abitudini delle persone che l'hanno accompagnata fino a lasciarle la mano, fino a quando sono andate via. É una storia che dentro di sé ha altre storie, vite di altri come quella dell'amata sorella appassionata di musiche popolari alla quale, caso della sorte, la vita la priva proprio del dono più speciale, la sua voce. Resta non solo il ricordo caro di una donna particolare, ma si aprono per la Maraini riflessioni esistenziali, è come entrare in una tana troppo stretta per noi che ancora viviamo.