Chi non ha mai usato Google Street View per curiosare, per guardare la propria casa, il proprio quartiere o una città che vorrebbe visitare? Michael Wolf, un fotografo tedesco, però, ha usato questo servizio per scattare delle fotografie senza mai spostarsi dal proprio appartamento. Ha passando ore ed ore su Google alla ricerca di particolari curiosi o significativi. Quello che ha ottenuto è la raffigurazione un giorno di straordinaria quotidianità in un mondo che scorre fluviale nella sua normalità.
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1 marzo 2011
24 novembre 2010
Esistenza, mistero e femminilità nell’arte di Gabriel von Max
Scheletro dal sito glaubenssache-online.ch |
15 ottobre 2010
L’esperienza mistica di Godard: dalla fenomenologia alla vita
Copertina del film di Godard Due o tre cose che so di lei
La parola che non ha più degno riscontro nella società dell’immagine, la parola che perde la sua funzione descrittiva in favore della preminenza visiva, immediata delle sigle che appaiono sui palazzi di una Parigi in piena crisi socio-culturale silenziosa, espressione della catastrofe mondiale – maggiormente europea – del nichilismo è ciò che Jean-Luc Godard, a distanza di tempo, ha saputo evidenziare nelle sue fattezze originarie.
26 settembre 2010
Cattivi maestri: Giuseppe Terragni
Facciata della Casa del Fascio di Como_Foto di Stefano C. Manservisi (Flickr) |
Se l’architetto è Giuseppe Terragni rimarranno svariati capolavori e il privilegio d’essere stato il primo (e il più rappresentativo) razionalista italiano.
21 settembre 2010
Andrea G. Pinketts ricorda Claude Chabrol
Andrea G. Pinketts, Nonostante Clizia
Rien ne va plus. Fine dei giochi. Il maestro è morto.
Claude Chabrol si è spento il 12 settembre, a 80 anni. Per ricordarlo abbiamo intervistato Andrea G. Pinketts, autore che condivideva col regista francese stima, amicizia e interessi.
23 maggio 2010
La Video art di Bill Viola
Oggi viviamo in un’ epoca in cui l’importanza e il riconoscimento di un’artista deriva sempre più spesso dal giudizio esclusivo di un ristretto gruppo di esperti.
C’è un’artista invece che con i suoi video e le sue installazioni riesce a coinvolgere un ampio pubblico: Bill Viola. Newyorkese classe ’51, artista unico e geniale, esponente della visual art, lavora con il pubblico e non contro di esso, la sua arte è per tutti, per l’uomo comune più che per gli intenditori.
La video arte si afferma nel contesto artistico degli ultimi anni ’60, in una fase di slancio creativo e sperimentale; ed è proprio in questi anni che Bill Viola inizia la sua carriera artistica affiancando i padri fondatori della visual art: Bruce Nauman e Nam June Paik.
C’è un’artista invece che con i suoi video e le sue installazioni riesce a coinvolgere un ampio pubblico: Bill Viola. Newyorkese classe ’51, artista unico e geniale, esponente della visual art, lavora con il pubblico e non contro di esso, la sua arte è per tutti, per l’uomo comune più che per gli intenditori.
La video arte si afferma nel contesto artistico degli ultimi anni ’60, in una fase di slancio creativo e sperimentale; ed è proprio in questi anni che Bill Viola inizia la sua carriera artistica affiancando i padri fondatori della visual art: Bruce Nauman e Nam June Paik.
31 marzo 2010
La Morte: quattro quadri a confronto
Il tema della morte è stato utilizzato nell’arte per rappresentare, sotto forme diverse, il trapasso verso un’altra dimensione ma anche per diffondere messaggi sociali, religiosi o politici. Dalla tipica iconografia medievale del memento mori, l’interpretazione di questo soggetto è mutato radicalmente assieme alla società e ai costumi, attraverso una pittura fatta di stilemi ora realistici, ora romantici, ora astratti...
20 marzo 2010
L’architettura italiana e la “sindrome di Manganelli”
Giorgio Manganelli |
Leggete questo:
Se ogni discorso muove da un presupposto, un postulato indimostrabile e indimostrando, in quello chiuso come embrione in tuorlo e tuorlo in ovo, sia, di quel che ora si inaugura, prenatale assioma il seguente: CHE L'UOMO HA NATURA DISCENDITIVA. Intendo e chioso: l'omo è agito da forza non umana, da voglia, o amore, o occulta intenzione, che si inlàtebra in muscolo e nerbo, che egli non sceglie, né intende; che egli disama e disvuole, che gli instà, lo adopera, invade e governa; la quale abbia nome potestà o volontà discenditiva.
Tra il 1964 e il 1990 un pazzo s'è aggirato per gli anditi oscuri della letteratura italiana, l'autore di questo e d'altri manicomi verbali: Giorgio Manganelli.
8 gennaio 2010
L’arte (proto)pop di Walter Sickert
Walter Sickert, foto di George Beresford |
«Tutto è rappresentazione. Se reciti bene inganni gli altri, se reciti male inganni te stesso».
Sarebbe piaciuta a Walter Sickert questa frase che Zhang Yimou mette in bocca ad una sua attrice in Lanterne rosse - se avesse potuto udirla, cinquant'anni dopo la sua morte.
5 settembre 2009
L’arte della follia: Filippo Bentivegna
Negli anni Cinquanta un pittore svedese scelse Sciacca per soggiornare assieme alla moglie in Sicilia. Trovando il paesaggio incantevole preparò tele e pennelli per immortalare i volti contadini e i paesaggi bruciati dal sole. Lavorò alacremente, finché soddisfatto dei risultati decise di organizzare una mostra personale in un ex albergo del paese; l’iniziativa rese il pittore piuttosto famoso, tanto da attirare l’attenzione di artisti e uomini di cultura saccensi. Dopo aver stretto amicizia con essi ebbe modo di parlare delle tradizioni siciliane, della leggendaria Isola Ferdinandea, ma anche di un saccense ritenuto da tutti un folle: un folle che ossessivamente scolpiva teste in pietra…
22 aprile 2009
Futurismo = Velocità+Arte+Azione
È stato relegato ingiustamente in un angolo per molti anni, bistrattato come fosse un movimento secondario: eppure il Futurismo era la prima avanguardia artistica italiana, un movimento che ha influenzato il Raggismo e il Costruttivismo Russo nonché le successive arti del novecento. La “colpa” risiede forse in quell’adesione fin troppo evidente alle euforie belliciste e a quel fascismo che, per giusta causa, resta fin troppo scomodo.
Ad un secolo di distanza da quella nascita, una valutazione oggettiva del movimento è ormai possibile. Per questa ragione Milano, capitale del futurismo oggi come ieri, sceglie di celebrare il centenario con una grande esposizione a Palazzo Reale: Futurismo 1909-2009 Velocità+Arte+Azione.
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