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1 marzo 2011

Michael Wolf e la Google Street Photography


Google Street View

Chi non ha mai usato Google Street View per curiosare, per guardare la propria casa, il proprio quartiere o una città che vorrebbe visitare? Michael Wolf, un fotografo tedesco, però, ha usato questo servizio per scattare delle fotografie senza mai spostarsi dal proprio appartamento. Ha passando ore ed ore su Google alla ricerca di particolari curiosi o significativi. Quello che ha ottenuto è la raffigurazione un giorno di straordinaria quotidianità in un mondo che scorre fluviale nella sua normalità.


24 novembre 2010

Esistenza, mistero e femminilità nell’arte di Gabriel von Max

Scheletro von max
Scheletro dal sito glaubenssache-online.ch
Se fossero musica le opere di Gabriel von Max sarebbero accompagnate dalla melodia struggente e mistica della sinfonia n. 3 di Mahler, da quella tiepida sicurezza che le note a tratte calme del compositore, regalano a chi le ascolta. Non è però solo così. Dopo aver calmato l’orizzonte passionale dell’uomo, riducendolo nelle note meno tristi, il momento tragico impiega poco a tornare attraverso le note agghiaccianti e a tratti fastidiose della oscillazione musicale. La musica, come l’arte, rappresenta l’infinita parabola umana, con i suoi colori scuri accanto ai pastelli chiari, con le ombre generate dalla luce, in un gioco di contrasti che spiega nel suo ossimoro l’intera esistenza umana. E’ in questo gioco che l’uomo si muove nella sua pesantezza, nella impossibilità di dominare l’immenso, nella incapacità di comprendere persino se stesso. A tratti così poeticamente leopardiane, le scene di von Max rimandano al paesaggio infinito, la scena dello sconfinato vuoto che la natura impone all’uomo, sobbarcando su di lui l’onere di essere più di una scimmia pensante. Manca in lui, però, la presenza dell’elemento naturale, della forza anche distruttrice e non solo benevola della natura che riprende ciò che una volta ha donato; il triste annuncio del ritorno alla terra suggellato dalla magnificenza del mistero della vita, è tutto presente nell’uomo stesso, come a dire che la natura nella sua indecente crudeltà vive e alberga nell’uomo stesso, non ha bisogno di palesarsi. Von Max, infatti, ai paesaggi naturali preferisce le immagini degli uomini, dei corpi di bellissime donne morte, distrutte dopo una notte in cui la lascivia ha preso il sopravvento dopo un ballo praghese; preferisce lo studio delle sagome delle scimmie attraverso il Mittel artistico.

15 ottobre 2010

L’esperienza mistica di Godard: dalla fenomenologia alla vita

Due o tre cose che so di lei
Copertina del film di Godard Due o tre cose che so di lei

La parola che non ha più degno riscontro nella società dell’immagine, la parola che perde la sua funzione descrittiva in favore della preminenza visiva, immediata delle sigle che appaiono sui palazzi di una Parigi in piena crisi socio-culturale silenziosa, espressione della catastrofe mondiale – maggiormente europea – del nichilismo è ciò che Jean-Luc Godard, a distanza di tempo, ha saputo evidenziare nelle sue fattezze originarie.

26 settembre 2010

Cattivi maestri: Giuseppe Terragni

Casa del Fascio di Como
Facciata della Casa del Fascio di Como_Foto di Stefano C. Manservisi (Flickr)
Immaginate una forma di governo particolarmente oppressiva, diciamo una dittatura; immaginatela retorica e reazionaria. Immaginate la maggiore crisi economica mondiale che l’occidente abbia mai avuto. Immaginate ora un architetto dalle stravaganti idee che operi nel suddetto regime e alle suddette angustie economiche. Cosa resterà di questo architetto, della sua “ricerca” se, come se non bastasse, interrompa la sua carriera professionale a soli 39 anni? 
Se l’architetto è Giuseppe Terragni rimarranno svariati capolavori e il privilegio d’essere stato il primo (e il più rappresentativo) razionalista italiano.

21 settembre 2010

Andrea G. Pinketts ricorda Claude Chabrol

La vita è un cortometraggio. Hai voglia di fare un kolossal ma non basta la pellicola.
Andrea G. Pinketts, Nonostante Clizia

Claude Chabrol


Rien ne va plus. Fine dei giochi. Il maestro è morto. 

Claude Chabrol si è spento il 12 settembre, a 80 anni. Per ricordarlo abbiamo intervistato Andrea G. Pinketts, autore che condivideva col regista francese stima, amicizia e interessi.

23 maggio 2010

La Video art di Bill Viola

Bill Viola

Oggi viviamo in un’ epoca in cui l’importanza e il riconoscimento di un’artista deriva sempre più spesso dal giudizio esclusivo di un ristretto gruppo di esperti.
C’è un’artista invece che con i suoi video e le sue installazioni riesce a coinvolgere un ampio pubblico: Bill Viola. Newyorkese classe ’51, artista unico e geniale, esponente della visual art, lavora con il pubblico e non contro di esso, la sua arte è per tutti, per l’uomo comune più che per gli intenditori.
La video arte si afferma nel contesto artistico degli ultimi anni ’60, in una fase di slancio creativo e sperimentale; ed è proprio in questi anni che Bill Viola inizia la sua carriera artistica affiancando i padri fondatori della visual art: Bruce Nauman e Nam June Paik.



31 marzo 2010

La Morte: quattro quadri a confronto

Il 3 di maggio 1808 a Madrid goya

Il tema della morte è stato utilizzato nell’arte per rappresentare, sotto forme diverse, il trapasso verso un’altra dimensione ma anche per diffondere messaggi sociali, religiosi o politici. Dalla tipica iconografia medievale del memento mori, l’interpretazione di questo soggetto è mutato radicalmente assieme alla società e ai costumi, attraverso una pittura fatta di stilemi ora realistici, ora romantici, ora astratti...

20 marzo 2010

L’architettura italiana e la “sindrome di Manganelli”

Giorgio Manganelli
Giorgio Manganelli

Leggete questo:
 
Se ogni discorso muove da un presupposto, un postulato indimostrabile e indimostrando, in quello chiuso come embrione in tuorlo e tuorlo in ovo, sia, di quel che ora si inaugura, prenatale assioma il seguente: CHE L'UOMO HA NATURA DISCENDITIVA. Intendo e chioso: l'omo è agito da forza non umana, da voglia, o amore, o occulta intenzione, che si inlàtebra in muscolo e nerbo, che egli non sceglie, né intende; che egli disama e disvuole, che gli instà, lo adopera, invade e governa; la quale abbia nome potestà o volontà discenditiva.

Tra il 1964 e il 1990 un pazzo s'è aggirato per gli anditi oscuri della letteratura italiana, l'autore di questo e d'altri manicomi verbali: Giorgio Manganelli.

8 gennaio 2010

L’arte (proto)pop di Walter Sickert

Walter Sickert
Walter Sickert, foto di George Beresford

«Tutto è rappresentazione. Se reciti bene inganni gli altri, se reciti male inganni te stesso».
Sarebbe piaciuta a Walter Sickert questa frase che Zhang Yimou mette in bocca ad una sua attrice in Lanterne rosse - se avesse potuto udirla, cinquant'anni dopo la sua morte.


5 settembre 2009

L’arte della follia: Filippo Bentivegna

Filippo Bentivegna

Negli anni Cinquanta un pittore svedese scelse Sciacca per soggiornare assieme alla moglie in Sicilia. Trovando il paesaggio incantevole preparò tele e pennelli per immortalare i volti contadini e i paesaggi bruciati dal sole. Lavorò alacremente, finché soddisfatto dei risultati decise di organizzare una mostra personale in un ex albergo del paese; l’iniziativa rese il pittore piuttosto famoso, tanto da attirare l’attenzione di artisti e uomini di cultura saccensi. Dopo aver stretto amicizia con essi ebbe modo di parlare delle tradizioni siciliane, della leggendaria Isola Ferdinandea, ma anche di un saccense ritenuto da tutti un folle: un folle che ossessivamente scolpiva teste in pietra…


22 aprile 2009

Futurismo = Velocità+Arte+Azione

Balla

È stato relegato ingiustamente in un angolo per molti anni, bistrattato come fosse un movimento secondario: eppure il Futurismo era la prima avanguardia artistica italiana, un movimento che ha influenzato il Raggismo e il Costruttivismo Russo nonché le successive arti del novecento. La “colpa” risiede forse in quell’adesione fin troppo evidente alle euforie belliciste e a quel fascismo che, per giusta causa, resta fin troppo scomodo.
Ad un secolo di distanza da quella nascita, una valutazione oggettiva del movimento è ormai possibile. Per questa ragione Milano, capitale del futurismo oggi come ieri, sceglie di celebrare il centenario con una grande esposizione a Palazzo Reale: Futurismo 1909-2009 Velocità+Arte+Azione.