Cambiare l’acqua ai fiori, dell’autrice francese Valérie Perrin, vincitrice di numerosi riconoscimenti letterari, è un libro che emoziona, che va letto tutto d’un fiato per non perdere il filo nell’intricato labirinto di storie e sentimenti che si sfiorano senza mai toccarsi realmente. La struttura narrativa si insinua decisa nelle pagine che vorticano e indugiano, con copiosa generosità, sulla descrizione di situazioni drammatiche, diverse, remote e presenti, ma tutte protese ad alimentare il dualismo antitetico tra senso di colpa e speranza. È un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi, come si legge sul retro della copertina rosa, che ho comprato alla Stazione Centrale di Napoli, nel negozio Feltrinelli, quest’estate, mentre tornavo a casa per le vacanze…
Vi ho persuasi a leggerlo?
E mentre qualcuno di voi, magari, sta già pensando di acquistarlo… rileggo e… No, non è questa la mia recensione-analisi del libro: troppo semplice, troppo sbrigativa, troppo approssimativa…