L’imprevedibile Graziano Cecchini, classe 1953, ha un solo obiettivo: risvegliare le coscienze degli uomini verso l’azione e la critica.
I suoi primi gesti eclatanti risalgono all’ottobre del 2007 quando versa del colorante rosso nella Fontana di Trevi e nel gennaio del 2008 lasciando cadere 500mila palline colorate dalla scalinata di Trinità dei Monti verso Piazza di Spagna.
Pochi mesi fa il suo ultimo blitz futurista in Piazza della Repubblica, sempre a Roma, questa volta l’obiettivo è la Fontana delle Naiadi (fontana realizzata da Mario Rutelli bisnonno di Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma), ne tinge l’acqua di rosso, bianco e verde e posizionando un busto di donna in gesso con dei rubinetti al posto dei seni, grida: «IO NON CI STO perché la cultura, così come l’acqua, è di TUTTI e DI TUTTI deve restare!»
Cecchini, artista anticonvenzionale, come ama definirsi, è sempre in prima linea contro l’ arroganza del potere e in attesa di una sua nuova irriverente performance attraverso questa intervista cerchiamo di conoscere meglio chi è questo futurista del terzo millennio.
I suoi primi gesti eclatanti risalgono all’ottobre del 2007 quando versa del colorante rosso nella Fontana di Trevi e nel gennaio del 2008 lasciando cadere 500mila palline colorate dalla scalinata di Trinità dei Monti verso Piazza di Spagna.
Pochi mesi fa il suo ultimo blitz futurista in Piazza della Repubblica, sempre a Roma, questa volta l’obiettivo è la Fontana delle Naiadi (fontana realizzata da Mario Rutelli bisnonno di Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma), ne tinge l’acqua di rosso, bianco e verde e posizionando un busto di donna in gesso con dei rubinetti al posto dei seni, grida: «IO NON CI STO perché la cultura, così come l’acqua, è di TUTTI e DI TUTTI deve restare!»
Cecchini, artista anticonvenzionale, come ama definirsi, è sempre in prima linea contro l’ arroganza del potere e in attesa di una sua nuova irriverente performance attraverso questa intervista cerchiamo di conoscere meglio chi è questo futurista del terzo millennio.