2 maggio 2012

L’arte di AsAbaroK: i confini fisici e virtuali si confondono


Lucenti lastre di cristallo su cui si condensano misteriose figure femminili, sacre e profane, madonne e pornostar virtuali, configurate come icone della lussuria e del potere, ieratiche dee della perversione e della voluttà. Un linguaggio sconosciuto ammantato dall’enigma e intriso di magia. Si tratta di AsAbaroK, la personale dell’artista Christian Zanotto, a cura di Sonia Arata, che ha inaugurato con successo venerdì 20 aprile alla Red Stamp Art Gallery di Amsterdam.

29 aprile 2012

Niente niente Camilleri s’è montato la testa?

camilleri

Leggendo un’intervista rilasciata dallo scrittore siciliano al trimestrale «21, arte, cultura, società» parlando di premio Nobel Camilleri dice: «[…] va detto che questi accademici di Svezia hanno fatto una tale quantità di errori che capace che me lo danno». Davvero Camilleri pensa di potervi concorrere? Certo, parliamo di un signore che nel mondo ha venduto più di dieci milioni di libri – d-i-e-c-i m-i-l-i-o-n-i! – significa che, per volergli fare due conti in tasca, se anche avesse ricevuto solo un euro per ogni libro – ma saranno di più – negli ultimi quindici anni circa ha intascato dieci milioni di euro. Ma lasciamo perdere queste considerazioni. Subito dopo Camilleri ammette: «Invece, scherzi a parte, avrebbero dovuto darlo a Luzi, dovrebbero darlo a Roth».

27 aprile 2012

Minima moralia - Theodor Wiesengrund Adorno (Saggio - 1951)

Minima moralia

La negazione della verità oggettiva attraverso il ricorso al soggetto include la negazione di quest'ultimo: non resta più nessuna misura per la misura di tutte le cose, che cade in balìa della contingenza e si trasforma in falsità. Ma tutto ciò rinvia al processo reale di vita della società.
Scritto tra il '44 e il '47 del secolo scorso, è un libro di pensieri e aforismi (153 per l'esattezza) sull'etica e sull'estetica. Già il sottotitolo, Meditazioni della vita offesa, ci annuncia il disagio dell'uomo che ha subito la guerra, che subisce la tecnologia e il brutto. Se vogliamo, possiamo pensare al libro come a un invito alla riflessione sull'impegno politico, più nello specifico al ruolo che l'arte potrebbe avere sull'etica: l'estetica al servizio, a guida della politica. Ma nel prendere sul serio l'assoluto, il bello, l'arte, occorre prima di ogni cosa riconoscere che Hegel si sbagliava (e ciò non è difficile) e ribaltarlo considerando il tutto come falsità. Quindi è la critica delle apparenze, il rovesciamento di tesi e antitesi per una sintesi nell'idea della falsità, che ci dà il fondamento di tutto. Ecco perché credo sia un libro, oggi contraddittoriamente dal forte sapore reazionario, sul dovrebbe essere. L'incipit di tutto dovrebbe essere l'individuo, ma la cultura di massa e il kitsch non permettono una piena realizzazione dell'uomo.

22 aprile 2012

Cipro ovvero la Berlino del Mediterraneo

Nicosia

C’è un’isola in Europa dove si confrontano le anime diverse del Mediterraneo, dove l’Oriente e l’Occidente si incontrano vis à vis ma senza amarsi troppo. In quest’isola infatti la differenza tra culture oppone una cesura inconciliabile, un pastiche di storia e politica che erge anacronistiche barriere. Cipro è l’ultimo avamposto d’Europa in cui sussiste un muro che taglia l’isola in due e che rende la capitale Nicosia una sorta di Berlino post bellica: a nord territorio turco a sud greco-cipriota.


14 aprile 2012

Andrea Camilleri omaggia Edoardo Persico

Casabella
Una copertina di Casabella del 1935, progetto grafico di Persico

Lo so, leggendo il titolo di questo post vi starete chiedendo: «chi diavolo è Edoardo Persico?» – e probabilmente, al posto della parola «diavolo», ne avete adoperata una che identifica un preciso “dettaglio” anatomico maschile.
Edoardo Persico è stata una meteora nella cultura italiana degli anni trenta. Critico d’arte che ha sostenuto e lanciato il Gruppo Sei di Torino si è poi, via via, dedicato prevalentemente all’attività di critico d’architettura, arrivando a dirigere con Giuseppe Pagano la rivista «Casabella». Grafico raffinatissimo, autore di memorabili progetti espositivi e di interni, multiforme animatore culturale, amante della letteratura, Persico ha segnato un’epoca della critica d’architettura italiana.