11 febbraio 2018

"Non mi avete fatto niente", un testo che va oltre le banalità

Ermal Meta e Fabrizio Moro

A dire il vero non seguo il Festival di Sanremo e sono sempre molto distaccato rispetto alle produzioni artistiche contemporanee. Per questa ragione non sono molto aggiornato su nomi e canzoni, così fino a poche ore fa non conoscevo la canzone vincitrice dell'edizione 2018. Ma un amico stamane mi ha invitato ad ascoltare con attenzione Non mi avete fatto niente di Ermal Meta e Fabrizio Moro.

8 febbraio 2018

Un archetipo eterno

Pisside skyphoide pittore di Lipari

Poco tempo fa sono stato a Lipari a visitare il Museo archeologico eoliano, che a dispetto del fatto che si trovi su un'isola e quindi possiede una cerchia di visitatori limitata, espone dei reperti di assoluto valore. A parte l'interessante sezione dedicata alla preistoria delle Eolie, in diverse sale sono esposti dei reperti di epoca greca ritrovati nelle varie Eolie. Tra le tante ceramiche di pregio, testimonianza di un passato dell'arcipelago non marginale come oggi, sono stato colpito da questa Pisside skyphoide.

3 febbraio 2018

Lettera ad Attico

Elogio di tito Pomponio Attico

Durante gli ultimi anni di vita della Repubblica romana uno dei deus ex machina e ago della bilancia nella vita politica di quel tempo fu sicuramente Marco Tullio Cicerone detto anche “il greco” per la sua indole che lo portava a studiare i filosofi greci dell’epoca e non solo. Di Cicerone oltre alle svariate opere politiche e filosofiche ci rimangono una grande porzione di epistole che furono poi suddivise per argomenti: Ad familiares, Ad Marcum Brutum, Ad Quintum fratrem e infine Ad Atticum. Proprio in queste ultime lettere all’amico Attico Cicerone tendeva ad una apertura umana e fragile quasi stesse parlando con se stesso ad esporre i problemi dell’animo umano conseguenza di una società già all’epoca fortemente corrotta. Tito Pomponio Attico fu uno dei migliori amici se non il migliore amico di Cicerone, nasce nel 110 a.C. da un ricco cavaliere romano ma dopo la morte dei genitori fu adottato da uno zio molto facoltoso, si stabili dunque ad Atene dove visse per 30 anni ricevendo le migliaia di lettere del suo amico fraterno. Questa non vuole essere altro che una riproposizione attuale di quelle lettere con cui “il greco” amava parlare prima che con Attico forse anche con se stesso.

30 gennaio 2018

Woody Allen tra autobiografismo e (auto)plagio

Woody Allen

"Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene."
Nell’inverno del 1997 Woody Allen è morto. Almeno per me.
Dopo aver terminato Harry a pezzi nient’altro che il prolifico regista americano puntualmente ogni anno, ci propina, sembra essere all’altezza della stagione d’oro che ha vissuto tra la fine degli anni settanta (da Io e Annie) e quella fatidica data. Quella della sua morte, appunto. Ma siccome la morte, notoriamente, «nobilita l’uomo» e ancor di più l’artista, ecco i critici europei non mancare mai al puntuale appuntamento – a Cannes o a Venezia – con lo sperticato elogio del maestro.

«Segnali d’imperfetta morte», per dirla con le parole d’un grande scrittore, s’erano visti da tempo, per la verità, ma dopo quell’ultima testamentaria opera che racchiude tutte le ossessioni cinematografiche di Allen – autobiografismo, comicità brillante e surreale, analisi psicologica, folgoranti ‘trovate’ a servizio d’una tecnica a volte inefficace – il nostro sembra vagolare, sperduto, nella notte della senilità.

So già che state pensando a Match Point (2005), che lo stesso Allen ha definito il suo miglior film, ma si stratta di un (auto)plagio, certo non privo di geniali intuizioni, o a Vicky Cristina Barcelona (2008) che non aggiunge niente alla sua carriera, ma che s’è beccato la denuncia dello scrittore Alexis de Vilar che lo ritiene un plagio del suo Goodbye, Barcelona.

In realtà certe caratteristiche i suoi film le hanno sempre avute – e parlo anche del plagio – solo che l’icastica che allora – quando era in vita – trasbordava potente dai suoi film, rendeva queste caratteristiche dei “marchi di fabbrica”. Eccone alcuni:

21 gennaio 2018

Blok - poesie (audiolettura)

Aleksandr Aleksandrovič Blok

Aleksandr Aleksandrovič Blok è uno dei più importati poeti russi nei primi anni del novecento, esponente di una poesia simbolista con influenze cristiano ortodosse.