28 settembre 2020

Amelia Cuni: cantante, performer, viaggiatrice della voce


Amelia Cuni è forse la performer più conosciuta al mondo che è riuscita a coniugare la sua occidentalità con la vocalità della musica indostana. Quella che vi racconto, è una piccola parte della sua storia.

Breve biografia 

Amelia Cuni ha studiato in India per un decennio la musica Dhrupad da alcuni fra i più noti maestri nel genere indostano, fra i quali: Rahim Fahimuddin Dagar, Bidur Mallik e Dilip Chandra Vedi
Inoltre ha appreso la danza kathak, una danza classica del nord dell’india, e le percussioni.

22 settembre 2020

Quando si fa sera



Mi sono innamorato.
Mi sono innamorato per la prima volta, adesso. A cinquantadue anni.
Ero lontanissimo dal pensare che potesse accadermi una cosa del genere, così violenta, così improvvisa.
Mi ha squassato dentro, stravolto le giornate, ottenebrato la mente, cancellato ogni desiderio.
Perché, ovvio, il mio amore non è stato ricambiato. Mai, nemmeno per un attimo.

18 settembre 2020

Maria e gli “ultimi”: libertà e abusi di potere nella Buona novella di Fabrizio De André

Fabrizio De André

Nella Buona Novella Fabrizio De André dà voce agli umili e agli oppressi; tra questi c’è anche Maria, la madre di Cristo: tutto questo per svelare gli abusi di un potere spietato che priva gli “ultimi” della propria libertà. 



La storia


Siamo nel 1970 e il cantautore genovese pubblicò il suo quarto album in studio, La Buona Novella. Fonte di ispirazione fu la lettura di alcuni vangeli apocrifi, cioè scritti giudicati non ispirati da Dio da parte della Chiesa e quindi esclusi dal canone biblico. 

La lettura di questi scritti – tra i quali Il protovangelo di Giacomo e il Vangelo arabo dell’infanzia – entusiasmarono Fabrizio De André, soprattutto per l’immagine che offrono di Gesù Cristo. 


11 settembre 2020

Bufalo Bill: i “vinti” di Francesco De Gregori

De Gregori
Il quinto album in studio del cantautore romano è una fiabesca quanto straziante raccolta di microstorie che hanno per protagonisti i “vinti”.

 

La storia e lo stile

Siamo nel 1976, l’anno precedente De Gregori aveva pubblicato quel piccolo gioiello, massacrato ingiustamente da qualche critico, che è Rimmel. Bufalo Bill, anche titolo della canzone che apre l’album, nacque, stando a quanto dichiarato dallo stesso cantautore, come una specie di “punizione” per il grandissimo successo di vendite dell’album precedente; questa punizione si concretizzò attraverso l’uso di uno stile scarno e soprattutto essenziale

Sì, perché De Gregori raccoglie in questo album delle brevissime storie, raccontate senza dilungarsi in troppi, e forse inutili, particolari.

Bufalo Bill è una collana di microstorie che catturano, come in una fotografia, i determinati momenti e i momenti determinanti della vita dei vari protagonisti creati dalla fantasia di Francesco De Gregori.


4 settembre 2020

Per un’introduzione sugli Emaki - Marco Milone (saggio - 2020)

Per un’introduzione sugli Emaki
L’emakimono assume, quindi, un carattere particolare nel contesto artistico: per la prima volta il pubblico non ha una singola tavola, o immagine, da osservare, ma si ritrova a srotolare lentamente queste lunghe strisce, e osservare così le scene l’una dopo l’altra. Come un libro, l’emaki viene apprezzato maggiormente da chi lo tiene e lo srotola con le proprie mani, e in un certo senso richiama la relazione intima spettatore/oggetto, tipica dei manoscritti medievali europei – questo richiamo si fa più evidente innanzi alle delicate e dettagliate scene del Genji monogatari emaki e dell’Ise monogatari.