DMT, Molecola dello spirito, Freebase, Businessman’s trip, Dimitri, Fantasia Stradale… Sono molti e spesso assai creativi i nomi della Dimetiltriptamina (o per i feticisti della nomenclatura IUPAC 2, (1H-indol-3-il)-N,N-dimetiletanammina), alcaloide endogeno ad azione psicotropa strutturalmente simile al neurotrasmettitore serotonina e all’ormone melatonina, che ha recentemente catturato l’interesse della comunità scientifica per le sue potenziali implicazioni nel trattamento dei disturbi psichiatrici e delle malattie neurodegenerative.
21 settembre 2023
2 gennaio 2023
Genio e follia: un connubio plausibile secondo la scienza
Il controverso rapporto tra disturbi psichici e creatività
È consuetudine del nostro tempo, e della cultura occidentale in generale, associare la genialità alla follia, o ad una più generica capacità di pensare fuori dagli schemi, di cogliere quanto sfugge all’occhio comune e tradurlo in arte ed intuizione. Secondo la psicanalista statunitense Nancy McWilliams il prototipo del genio creativo è quasi sempre affetto da tratti della personalità di carattere schizoide, tratti che si manifestano con una serie di sintomi riconoscibili sin dall’infanzia, quali ad esempio la tendenza all’isolamento, la difficoltà nell’adattamento al contesto sociale, la spiccata sensibilità e la predisposizione ad un frequente ritiro nel mondo dell’immaginazione. Secondo l’analista, docente presso la Rutgers University, sono proprio questi tratti schizoidi ad alimentare la genialità creativa, nella misura in cui consentono al soggetto in questione di emanciparsi dalle convenzioni sociali ed esprimere la propria innovativa, spesso rivoluzionaria, prospettiva sulla realtà. L’unicità che alberga in una personalità non perfettamente allineata alle norme e convenzioni sociali sarebbe dunque la cifra di quell’originalità creativa che definisce la genialità.


26 gennaio 2021
"Alcune riflessioni sulla sincronicità" di Marie-Louise von Franz
In questa pagina riportiamo la nostra traduzione dal francese di un articolo (inedito in Italia) di Marie-Louise von Franz contenuto nel libro a più mani La synchronicité, l’âme et la science. L’argomento, come è noto, è stato affrontato da Carl Gustav Jung per essere poi ulteriormente sviscerato dalla sua allieva. La von Franz infatti utilizzando le nuove scoperte della scienza nei campi della meccanica quantistica e persino della tradizione orientale dei I Ching passando persino dalle teorie della matematica, sembra voler dare una sponda scientifica ad un argomento altrimenti relegato a mere credenze o ipotesi astratte. L’autrice formulando abili parallelismi, avvicina l’interpretazione junghiana dell’Unus Mundus unendo psiche e materia nella cosiddetta “indivisibilità del Tutto” nel mondo particellare. Nella microfisica infatti gli eventi esistono in correlazione ad altri rendendo necessaria una visione d’insieme espressa in teorie come la Teoria della matrice S o le interpretazioni di David Bohm. Ne emerge così un quadro di plausibilità in cui i fenomeni di sincronicità sembrano evidenziare un’interpretazione attuale fisico-matematica non più adeguata, rendendo necessaria in un prossimo futuro, una scienza e probabilmente una coscienza umana su basi filosofiche totalmente diverse da oggi.


1 maggio 2020
Il dogmatismo dei virologi, della scienza e dei media
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9 aprile 2020
Microbiologia del Coronavirus: i meccanismi dell’infezione e la risposta immunitaria
Lavarsi di frequente le mani, mantenere la distanza di almeno un metro, limitare gli spostamenti… Sono le regole e i consigli a cui ci siamo ormai abituati, così come è divenuto familiare il nome Coronavirus o il suo nome scientifico SARS-CoV-2, e poi c’è la malattia che è denominata COVID19 (acronimo dall’inglese COronaVIrus Disease 19). Queste nozioni generali sono state acquisite un po’ da tutti, a cui si aggiungono le attenzioni riguardo alle sintomatologie che accompagnano l’insorgenza della malattia. Ciò che è più complesso da comprendere è come il virus tecnicamente agisca nel nostro corpo e come il nostro sistema immunitario provi a contrastarlo. Questo articolo prova a spiegare nel dettaglio i complessi meccanismi microbiologici che avvengono nel corpo umano infetto.


20 maggio 2019
Planck e l’origine (inconsapevole) della meccanica quantistica
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Max Planck |


10 aprile 2014
Le forme della natura nella teoria dei Campi morfici


5 gennaio 2014
I Campi Morfici e l'Ordine Implicato
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David Bohm
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Rupert Sheldrake
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24 agosto 2013
Il ritardo della coscienza e i suoi risvolti morali
Immaginate d’essere alla guida di un’auto, d’essere sufficientemente concentrati a ciò che state facendo quando d'improvviso appare uno scooter che vi taglia la strada; senza neanche pensarci piantate una brusca frenata, fermate l’auto ed evitate l’incidente. La rapidità del vostro gesto è un atto istintivo che vi ha salvato la vita non certo un qualcosa di ragionato preventivamente e dunque assolutamente inconscio. Questo breve esempio è alla base di uno studio condotto da Benjamin Libet (1916-2007) sul ritardo della coscienza, un ritardo misurato mediamente in appena mezzo secondo ma sufficiente per innescare una serie di interrogativi etici e morali su cui riflettere.


26 marzo 2013
La luce della vita: i biofotoni


4 settembre 2012
Dall'effetto DNA fantasma ai campi morfici, le ultime incredibili ipotesi della scienza



27 aprile 2011
Menti entangled ovvero la fisica dei fenomeni psichici


7 febbraio 2010
L’uomo che ha inventato il ventesimo secolo
Lasciamo che il futuro dica la Verità, e giudichiamo ciascuno secondo la propria opera e gli obiettivi.
Nikola Tesla

