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19 settembre 2012

Nietzsche - Così parlò Zarathustra (audiolettura)


Nietzsche

Quest’uomo nato fanciullo e puro, una volta divenuto adulto tramonta così come il sole si spegne verso l’Occidente. Anche Zarathustra, dopo anni di solitudine col cielo pieno della luce chiara dell’alba, decide di “scendere” e di “ridiventare” uomo.

13 settembre 2012

L'anno della vittoria - Mario Rigoni Stern (Romanzo - 1985)

trilogia dell'altipiano


Si avvicinò al focolare, aprì la cenere e mise a nudo alcune braci, ravvivò il fuoco e si fermò immobile, in piedi, a guardare le fiamme e le faville che salivano su per la cappa nera. Silenziosamente incominciò a piangere, sentiva che con quel fuoco e con quelle lacrime finiva anche la sua giovinezza.
Il secondo capitolo della Trilogia dell'altipiano, che possiamo dividere in due parti, inizia con una veloce descrizione dell'ultimo bombardamento sui monti del '18, con un delizioso richiamo a Tönle, con il ricordo della fuga dei civili verso la pianura nel '16. Tönle, il cui richiamo lungo tutto il romanzo evoca tenerezza e affetto, è appena morto, ma il suo spirito rinasce in Matteo. È quest'ultimo, infatti, il protagonista della storia, un adolescente cresciuto in fretta, segnato dalla guerra, che ha lo stesso animo di Tönle, la sua stessa forza, la stessa passione per la vita. Di ritorno nel suo Altipiano, il giovane si misura con la distruzione che la stupidità umana ha prodotto, ma si confronta anche con la malattia e la morte che l'epidemia di spagnola porterà nella sua famiglia. La straziante pagina della morte di Orsola colpita dalla febbre, la sorella più piccola di Matteo, una nuova Cecilia di manzoniana memoria, è tra le più belle dell'intero romanzo. Straordinario nella sua fugacità anche il ricordo ovattato di Caterina, una bambina anch'essa rapita dalla febbre.

7 settembre 2012

Morte nel pomeriggio - Ernest Hemingway

Hemingway

La prima volta che andai a una corrida mi aspettavo di rimanere inorridito e forse nauseato da ciò che mi avevano detto sarebbe accaduto ai cavalli. Tutto quello che avevo letto intorno all'arena insisteva su questo punto; la maggior parte di coloro che ne scrivevano condannavano le corride come una stupida faccenda brutale, ma anche coloro che ne parlavano bene, considerandole dal punto di vista spettacolare e come esibizione di abilità, deploravano l'uso dei cavalli con tono di scusa. L'uccisione dei cavalli nell'arena era considerata insostenibile. Ritengo che da un moderno punto di vista morale, vale a dire da un punto di vista cristiano, l'intera corrida sia insostenibile; c'è senza dubbio molta crudeltà, c'è sempre morte e non intendo tentare di sostenerla ora, ma soltanto di raccontare onestamente la verità che ho scoperto a questo proposito.
Per far questo devo essere assolutamente sincero, o tentare di esserlo, e se coloro che leggeranno questo libro decideranno con disgusto che è scritto da qualcuno che è privo della loro finezza di sensibilità, non mi resta altro da fare che ammetterlo per vero. Ma chiunque legge queste pagine può formulare con fondatezza un giudizio soltanto quando, sia uomo che donna, abbia visto le cose di cui si parla e conosca veramente quali sarebbero le sue reazioni ad esse.


30 agosto 2012

Donna Mimma - Luigi Pirandello (Racconti - 1925)

novelle per un anno

E ve ne liberate, voi, almeno di quest'orribile ingombro materiale, andando a lasciare i vostri morti al camposanto. Sarà una pena, sarà un fastidio; ma poi vedete sciogliersi il mortorio, calare il feretro nella fossa; là, e addio. Finito.
Vi sembra poca fortuna?
 
Non pochi dei racconti di questa raccolta hanno le sembianze della favola, della storia con una morale di fondo. Morale amara però, con un retrogusto di pessimismo e relativismo che desola, che rattrista. L'invidia, il contrasto tra l'antico e il moderno, le astuzie della ragione che sbriciolano le maschere e le ipocrisie fissate da false certezze, l'assurdità che spesso riesce a vincere, sono i temi portanti che si possono cogliere. I personaggi sono tutti sofferenti, che si dolgono per i dolori dell'esistenza generati dall'invidia, dalla gelosia, dalla relatività dei punti di vista.

26 agosto 2012

Burgess - Arancia Meccanica (audiolettura)




Alex, in fondo, non è nient'altro che il nostro inconscio, la nostra parte che è libera da qualsiasi condizionamento e pretende ciò che vuole a ogni costo. Incarna il principio del piacere freudiano che mal sopporta schemi e imposizioni, ma che vuole essere unicamente libero. Una libertà sconfinata però, che, vecchio discorso, sconfina nelle libertà degli altri. È l'emblema dell'homo homini lupus! In tutto questo, Alex è anche l'emblema della contraddizione. È aggressivo, gratuitamente violento ma, al contempo ama la bellezza, ama la musica, ama la filosofica sinfonia n. 9 di Beethoven con il suo messaggio di gioia e fratellanza...


20 agosto 2012

Memorie del sottosuolo - Fedor Dostoevskij

Memorie del sottosuolo
Sono un uomo malato... Sono un uomo cattivo. Un uomo sgradevole. Credo di avere mal di fegato. Del resto, non capisco un accidente del mio male e probabilmente non so di cosa soffro. Non mi curo e non mi sono mai curato, anche se rispetto la medicina e i dottori. Oltretutto sono anche estremamente superstizioso; beh, almeno abbastanza da rispettare la medicina. (Sono abbastanza colto per non essere superstizioso, ma lo sono.)Nossignori, non voglio curarmi per cattiveria. Ecco, probabilmente voi questo non lo capirete. Be', io invece lo capisco. Io, s'intende, non saprei spiegarvi a chi esattamente faccia dispetto in questo caso con la mia cattiveria; so perfettamente che neppure ai medici potrò farla non curandomi da loro; so meglio di chiunque altro che con tutto ciò nuocerò unicamente a me stesso e a nessun altro. E tuttavia, se non mi curo, è per cattiveria. Il fegato mi fa male, e allora avanti, che faccia ancor più male!

«Ci sono autori per cui non servono introduzioni. La lettura delle loro opere è un rischio che ogni lettore deve correre in modo individuale, autonomo: troverà sempre una risposta, che nessun altro gli potrà mai suggerire.» (Fausto Malcovati, introduzione alle “Memorie del sottosuolo“ di Fedor Dostoevskij).

12 luglio 2012

Il giorno della civetta - Leonardo Sciascia

Il giorno della civetta

L'autobus stava per partire, rombava sordo con improvvisi raschi e singulti. La piazza era silenziosa nel grigio dell'alba, sfilacce di nebbia ai campanili della Matrice: solo il rombo dell'autobus e la voce del venditore di panelle, panelle calde panelle, implorante ed ironica. Il bigliettaio chiuse lo sportello, l'autobus si mosse con un rumore di sfasciume.

11 luglio 2012

Storia di Tönle - Mario Rigoni Stern (Romanzo - 1978)

Trilogia dell'altipiano

Ma Tönle Bintarn pascolava le sue pecore fuori da tutto ciò; sovente, nella sua solitudine, gli veniva da pensare a quanto gli aveva raccontato il carbonaio e a quanto gli aveva insegnato la vita; e forse riusciva a vedere le cose e i fatti che stavano accadendo in un vasto panorama storico - la solitudine, la montagna? - che ai più forse sfuggiva perché immersi dentro.
Primo capitolo della Trilogia dell'altipiano, è la storia di Tönle Bintarn, bracconiere e pastore, che, ferito una guardia regia, è costretto a fuggire tra le montagne dell'Altipiano di Asiago. Siamo dunque nel 1866, quando il Veneto fu coinvolto nel terzo conflitto d'indipendenza del Regno d'Italia. Le vicende si susseguono tra viaggi in cerca di lavoro, incontri nascosti con i familiari, gli anni che passano, la neve e il freddo che si fanno coprotagoniste, un'amnistia che arriva solo una quarantina d'anni dopo, una solitudine vissuta nell'anonimato. Gli eventi si accavallano, si addensano velocemente, novecentescamente; non c'è troppa meditazione sugli episodi, sono essi stessi che comandano il racconto. Tönle non disprezza la solitudine, ama il suo gregge (ed è spontaneo che venga in mente il pastore leopardiano), il distacco dalle necessità, e, seppur informato, non ha alcuna intenzione di essere coinvolto dai fatti che la storia umana ci consegna. Vuole essere solo uno spettatore. Però, per futili motivi, è considerato un traditore e la Grande Guerra lo coinvolgerà nella sua stupidità. Ormai anziano è catturato dagli austriaci, ma riesce a ottenere la libertà. Inizia allora il lungo viaggio del ritorno nella sua terra, nella sua casa. Una terra e una casa che troverà distrutte e che, nella rassegnazione, porteranno Tönle, una sera di Natale, a pensare alle tranquillità del passato, mentre la morte improvvisa lo coglie subitanea.

24 giugno 2012

Lo straniero - Albert Camus

lo straniero

Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so. Ho ricevuto un telegramma dall'ospizio: «Madre deceduta. Funerali domani. Distinti saluti». Questo non dice nulla: è stato forse ieri. L'ospizio dei vecchi è a Marengo, a ottanta chilometri da Algeri. Prenderò l'autobus delle due e arriverò ancora nel pomeriggio. Così potrò vegliarla e essere di ritorno domani sera.

16 giugno 2012

Critica della tolleranza - Herbert Marcuse (Saggio - 1967)

Critica della tolleranza

Ma la società non può esser priva di discriminazioni dove la pacificazione dell'esistenza, la libertà e la felicità stesse sono in pericolo: qui, alcune cose non possono venir dette, alcune idee non possono venire espresse, alcune politiche non possono esser proposte, alcuni comportamenti non possono esser permessi senza fare della tolleranza uno strumento per la continuazione della schiavitù.
La tolleranza: ormai da qualche secolo tema sempre attuale.

6 giugno 2012

Il fallimento della società consumista

consumismo

Uno dei principali dogmi che ci hanno inculcato è che tutto ciò che proviene dagli Stati Uniti sia più bello, più moderno e migliore. L’America come ben sappiamo incarna il perfetto modello di società consumista, molto più dell’Europa e di altre nazioni sparse nei vari continenti. La way of life americana ha pervaso il nostro immaginario collettivo facendoci ritenere quello stile di vita come il più giusto, ma anche quello che garantisce la maggiore felicità. Ricchezza, benessere e successo sono tra gli aspetti che caratterizzano il paradigma dell’occidente; e seppure negli ultimi anni il mondo sia cambiato e abbia attinto anche da altre latitudini tale modello è ancora forte e incisivo. Ma se guardiamo più da vicino la realtà americana confrontandola con quella europea, ancora parzialmente distante da questa onta di omologazione, ci accorgiamo come la nostra “spersonalizzazione” culturale sia un profondo errore.


27 maggio 2012

La marchesa di O..., Michael Kohlhaas - Heinrich Wilhelm von Kleist (Racconti - 1808/1810)

La marchesa di O..., Michael Kohlhaas
Sulle rive della Havel, verso la metà del sedicesimo secolo, viveva un mercante di cavalli di nome Michael Kohlhaas, figlio di un maestro di scuola, uno degli uomini più giusti e insieme più terribili del suo tempo.
Iniziamo col dire che quest'ultima è stata una lettura lagnosa, quasi irritante direi. Del romantico tedesco, e in particolare del romanticismo tedesco in generale - filosofico e letterario -, non ho molta stima. La mia ammirazione nei loro riguardi è pressoché trascurabile. E questi racconti, di certo, non hanno contribuito ad aumentarla.

7 maggio 2012

Stoker - Dracula (audiolettura)

Bram Stoker

Il romanzo epistolare Dracula non è solo da considerarsi un esempio di opera letteraria ben riuscita ma un vero e proprio mito. La capacità descrittiva di Bram Stoker sa coglier le corde dell'emotività calibrando il realismo alla finzione narrativa di un personaggio di fantasia come Dracula.

27 aprile 2012

Minima moralia - Theodor Wiesengrund Adorno (Saggio - 1951)

Minima moralia

La negazione della verità oggettiva attraverso il ricorso al soggetto include la negazione di quest'ultimo: non resta più nessuna misura per la misura di tutte le cose, che cade in balìa della contingenza e si trasforma in falsità. Ma tutto ciò rinvia al processo reale di vita della società.
Scritto tra il '44 e il '47 del secolo scorso, è un libro di pensieri e aforismi (153 per l'esattezza) sull'etica e sull'estetica. Già il sottotitolo, Meditazioni della vita offesa, ci annuncia il disagio dell'uomo che ha subito la guerra, che subisce la tecnologia e il brutto. Se vogliamo, possiamo pensare al libro come a un invito alla riflessione sull'impegno politico, più nello specifico al ruolo che l'arte potrebbe avere sull'etica: l'estetica al servizio, a guida della politica. Ma nel prendere sul serio l'assoluto, il bello, l'arte, occorre prima di ogni cosa riconoscere che Hegel si sbagliava (e ciò non è difficile) e ribaltarlo considerando il tutto come falsità. Quindi è la critica delle apparenze, il rovesciamento di tesi e antitesi per una sintesi nell'idea della falsità, che ci dà il fondamento di tutto. Ecco perché credo sia un libro, oggi contraddittoriamente dal forte sapore reazionario, sul dovrebbe essere. L'incipit di tutto dovrebbe essere l'individuo, ma la cultura di massa e il kitsch non permettono una piena realizzazione dell'uomo.

22 aprile 2012

Cipro ovvero la Berlino del Mediterraneo

Nicosia

C’è un’isola in Europa dove si confrontano le anime diverse del Mediterraneo, dove l’Oriente e l’Occidente si incontrano vis à vis ma senza amarsi troppo. In quest’isola infatti la differenza tra culture oppone una cesura inconciliabile, un pastiche di storia e politica che erge anacronistiche barriere. Cipro è l’ultimo avamposto d’Europa in cui sussiste un muro che taglia l’isola in due e che rende la capitale Nicosia una sorta di Berlino post bellica: a nord territorio turco a sud greco-cipriota.


3 aprile 2012

La caduta nel tempo - Emil Michel Cioran (Saggio - 1964)

La caduta nel tempo - Emil Michel Cioran

Non esistere più per nessuno, vivere come se non si fosse mai vissuti, bandire l'evento, non avvalersi più di alcun momento né di alcun luogo, svincolarsi per sempre da ogni assoggettamento! Essere liberi significa emanciparsi dalla ricerca di un destino, rinunciare a far parte sia degli eletti sia dei reprobi; essere liberi significa esercitarsi a non essere niente.
Di fronte a un pensatore come Cioran possiamo solo inchinarci e al contempo godere amaramente. Sprofondato dentro se stesso, alla maniera di un mistico laico, il filosofo rumeno scopre un uomo innaturale, paradossale, illogico; un fallimento della creazione. Vittima di Dio e dopo della conoscenza, l'uomo è un insulto al senso. L'uomo viene sempre dopo, non è mai principio e principe. E se Dio invece lo è (principio e principe) è solo un sobillatore, un mostruoso tiranno che si diverte e si crogiola nella sua incapacità. Eppure è sempre l'uomo (in una ribaltata prospettiva pascaliana) che più conosce e più assume il carattere della singolarità e diventa la nota stonata, la dissonanza della natura, dell'universo. Grazie alla conoscenza coglie la vastità del cosmo e in essa riconosce la sua inutilità, l'assurdità del proprio essere esistente.

28 marzo 2012

L'identità liquida

Zygmunt Bauman

Quando Zygmunt Bauman alla richiesta di scegliere tra l'inno nazionale polacco e quello britannico per la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa all'Università Carlo di Praga optò per l'inno europeo, decise di non essere né vittima della città natale che lo allontanò, né di quella che lo adottò. Questo aneddoto, che lui stesso ha raccontato, apre infinite riflessioni che toccano certamente una parte importante della biografia del pensatore, ma che, d'altra parte, ispira un pensiero piú articolato ed esteso, una riflessione di piú ampio respiro: la questione dell'identitá. Nel caso di Bauman ci troviamo di fronte una soluzione umanissima, egli decide di annullare le differenze tra le due differenti identitá che lo hanno costituito in quanto uomo. Eppure nel superamento della differenza di identità si cela un tacito assenso all'assenza di identità stessa. Essere uomo e non appartenere né a questa né a quella società. Essere uomo e appartenere solo a se stessi, si potrebbe affermare secondo una chiave più spiritualista analizzando la situazione. Ma quanto é permesso oggi a noi uomini essere veramente uomini, situarci fuori dalle parti e giocare al contempo il ruolo di chi, sempre in movimento, - per scelta o per costrizione - é legato a se stesso senza, dunque, lamentare l'assenza di appartenere a qualsiasi classe, a qualsiasi denominazione geografica ed antropologica?

23 marzo 2012

Puskin - Poesie (audiolettura)

Puškin

Aleksandr Sergeevič Puškin è considerato il più grande poeta russo (l'equivalente di Dante per noi italiani), colui cioè che ha fondato la lingua letteraria russa e ne ha dato effettivo valore. Per questa ragione il suo volto e la sua poesia sono celebrati in ogni dove in Russia.
La sua produzione spazia dalle poesie, ai poemi, alle fiabe, teatro e saggi. In questo caso proponiamo l'audiolettura di due poesie Elegìa, una poesia scritta sette anni prima della morte in cui il poeta preclude la sua sensazione di morte e il suo ricordo del passato. La seconda Di voi mi innamorai è una vera e propria poesia d'amore.

14 marzo 2012

Un eroe del nostro tempo - Michaìl Jùr evič Lermontov (Romanzo - 1840)

Un eroe del nostro tempo - Michaìl Jùr evič Lermontov

A una prima occhiata il suo viso non rivelava più di ventitré anni, anche se dopo sarei stato pronto a dargliene trenta. Nel suo sorriso c'era qualcosa di infantile. La sua pelle aveva una certa morbidezza femminea; i capelli biondi, naturalmente ondulati, incorniciavano in modo assai pittoresco la fronte pallida e nobile su cui solo una lunga osservazione permetteva di notare le tracce di un reticolo di rughe che probabilmente diventavano molto più marcate nei momenti d'ira o d'inquietudine interiore.
L'ingegnosa e originale struttura del romanzo, che di volta in volta si tramuta in raccolta di racconti o in diario intimo, ha come protagonista Pečòrin, uno dei prototipi del romanzo moderno. Burattinaio, crudele, manipolatore psichico, sadico, stratega, Pečòrin è il seduttore che non riesce ad amare, l'uomo che non riesce a stabilire un'amicizia per la vita.