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23 giugno 2013

Horror pleni - Gillo Dorfles (Saggio - 2008)

Horror pleni
Il tempo di un Paese e dei suoi abitanti, dunque - nonostante la presunta globalizzazione e gli scambi incessanti tra i popoli - rimane ancora ancorato a quello che è lo stadio evolutivo, piuttosto che alla sua peculiarità etnica. Per cui la concezione temporale non potrà uniformarsi a quella dominante sul pianeta se anche il linguaggio non avrà compiuto una sua lenta, ma inesorabile, evoluzione (o involuzione).
Non esiste uno spazio vuoto. Etere, muri di città, strade: nulla respira. Nella nostra società del consumismo siamo saturi di messaggi, siamo bersagliati da informazioni che spesso non hanno consapevolezza in noi. È un bene tutto ciò? Ecco una delle domande che si pone l'autore di questa raccolta di articoli rielaborati e già pubblicati dal «Corriere della Sera». Viviamo in una società in cui 'la (in)civiltà del rumore', come recita il sottotitolo, è pregnante, assuefacente. Politica, letteratura, arte, moda, siamo assuefatti dalle novità, dall'originalità a tutti i costi e non c'è più spazio per lo stupore. Una pioggia battente e costante che scivola sulla nostra pelle di plastica. L'inquinamento prodotto da notizie-proiettili che non riusciamo a schivare e che ormai ci vedono impermeabili, il rumore fastidioso quanto orripilante che coinvolge tutti i nostri sensi, ecco cosa ci resta di questo bombardamento. 

14 giugno 2013

Piccolo – Allegro occidentale (audiolettura)

Francesco Piccolo

Allegro occidentale, come quasi tutta la produzione letteraria di Francesco Piccolo, è un libro singolare. Una raccolta di testi intorno al concetto di viaggio, sia fisico che mentale, e al comportamento dell'occidentale di fronte alle realtà a lui più esotiche: dalle differenze culturali riscontrate ad Hong Kong, ai paesaggi dello Sri Lanka e dell'Australia, fino alla realtà organizzativa dell'Ikea («L'Ikea non è un mobilificio: è una filosofia; qui non immaginano di penetrare nelle case, ma nelle teste») o al brano che segue: la dettagliata descrizione di un'occidentale, tra rimorso e malizia, alle prese con una prostituta nigeriana...

3 giugno 2013

Il sorriso dell'ignoto marinaio - Vincenzo Consolo


Antonello da Messina

E ora si scorgeva la grande isola. I fani sulle torri della costa erano rossi e verdi, vacillavano e languivano, riapparivano vivaci. Il bastimento aveva smesso di rullare man mano che s'inoltrava dentro il golfo. Nel canale, tra Tìndari e Vulcano, le onde sollevate dal vento di scirocco l'avevano squassato d'ogni parte. Per tutta la notte il Mandralisca, in piedi vicino alla murata di prora, non aveva sentito che fragore d'acque, cigolii, vele sferzate e un rantolo che si avvicinava e allontanava a seconda del vento.

8 maggio 2013

La volontà di essere felici - Thomas Mann (Racconti - 1896/1905)


La volontà di essere felici
Credere, poter credere al dolore... Ma egli credeva al dolore, così intimamente che, qualsiasi cosa gli accadesse nel dolore, non poteva ritenerla né dannosa né cattiva. Il suo sguardo si posò sul manoscritto e strinse ancora di più le braccia al petto. Il talento stesso non era forse sofferenza?

Quattro racconti in cui l'Italia, la bellezza, la malattia, lo scetticismo sembrano sfondo comune che si interseca con i temi dell'arte come etica, sacrificio, fatica, sudore.

26 febbraio 2013

L'amante - Marguerite Duras (Romanzo - 1984)

L'amante - Marguerite Duras
E la ragazza si era alzata come per andare a uccidersi a sua volta, a buttarsi a sua volta in mare e poi aveva pianto, perché aveva pensato all'uomo di Cholen e tutto a un tratto non era più sicura di non averlo amato, solo che quell'amore non l'aveva visto perché si era perso nella storia come acqua nella sabbia e lei lo ritrovava soltanto ora, nell'istante della musica sul mare.
Romanzo autobiografico, un romanzo di ricordi, una pennellata amara dell'Indocina francese degli anni Trenta. Racconta la passione di un intenso rapporto erotico e d'amore che rivelerà, alla quindicenne protagonista, un distacco dalla famiglia quasi connaturato, dalla madre soprattutto e le consentirà di capire quanto amore e soprattutto quanto odio covava in lei.

23 febbraio 2013

Coca: la foglia sacra degli Inca

coca

La pianta di coca ha una stretta relazione culturale-religiosa con le popolazioni andine da tempo immemorabile. Sono state ritrovate decorazioni raffiguranti la foglia di coca nelle ceramiche pre-incaiche, risalenti addirittura a 5000 anni prima di Cristo. Da sempre la coca è stata considerata una pianta sacra, capace di realizzare una connessione tra le divinità extraterrene  e  le popolazioni che abitavano gli altipiani della catena andina, dove attualmente si estendono parte della Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia e nord del Cile. Dovuta alla sua caratteristica religiosa e sacra, la pianta di coca rappresentava un simbolo di prestigio tra le comunità indigene, considerata oggetto di scambio pregiato, fino ad essere considerata una “quasi moneta” durante l’Impero Inca.

15 febbraio 2013

Schopenhauer - Il mondo come Volontà e Rappresentazione (audiolettura)


Arthur Schopenhauer
Il testo filosofico più famoso di Arthur Schopenhauer fu pubblicato per la prima volta nel 1819. Esso è il testo più importante del filosofo tedesco, quello in cui espone la propria visione pessimista della vita ("Al mondo non si ha altra alternativa se non quella tra la solitudine e la volgarità" scriveva) attraverso l'esposizione del fenomeno della Volontà, ma anche nella spiegazione di come la nostra mente rappresenti il mondo attraverso i sensi.

9 febbraio 2013

Benvenuti in tempi interessanti - Slavoj Žižek

Benvenuti in tempi interessanti

Dicono che in Cina, se si odia veramente qualcuno, lo si maledice così: «Che tu possa vivere in tempi interessanti!» Storicamente i "tempi interessanti" sono stati degli obiettivi irrequietezza, guerra e lotte per il potere che hanno portato sofferenze a milioni di innocenti. Oggi ci stiamo chiaramente avvicinando a una nuova epoca di tempi interessanti. Decenni di Stato sociale, in cui tagli finanziari erano limitati a brevi periodi ed erano sostenuti dalla promessa che le cose sarebbero ben presto tornate alla normalità, stiamo entrando in un nuovo periodo in cui la crisi economica è diventata permanente, è ormai un semplice modo di vita. Inoltre oggi le crisi interessano entrambi gli estremi della vita economica - l'ecologia (l'esternalità naturale) e la speculazione finanziaria pura - e non il cuore del processo produttivo. E' per questo che è cruciale evitare la semplice e ovvia soluzione: «dobbiamo liberarci degli speculatori, mettere ordine, la produzione reale potrà continuare.» La lezione del capitalismo e che queste speculazioni "irreali" sono il reale; se eliminiamo, ne soffre la realtà della produzione.

15 gennaio 2013

Il ballo - Irène Némirovsky (Racconto - 1930)


Quattordici anni, i seni che premono sotto l'abito stretto da scolara, che feriscono e impacciano il corpo debole, infantile... I piedi grandi e quelle lunghe bacchette con all'estremità due mani arrossate, dalle dita sporche d'inchiostro, che magari un giorno diventeranno le più belle braccia del mondo... Una nuca fragile, capelli corti, incolori, secchi e leggeri...
In questo incalzante e raffinatissimo racconto lungo, Antoinette, una quattordicenne che sin dalle prime pagine si presenta insofferente, si sente soffocata dalla presenza dei genitori. E, nonostante la giovane età, ricorda con ardore i severi rimproveri, seppur lontani nel tempo, impartiti dai genitori alla presenza di altri. Cresce quindi nella giovane, piano piano, ma caricandosi sempre più ferocemente, un sentimento di fastidio, di irrequietezza, che quasi sfocia nell'odio. Antoinette è sognatrice, dall'intelligenza affilata; i genitori invece, diventati ricchi improvvisamente, preoccupati di apparire opulenti più che ricchi di esperienza e di fatica, non riescono a cogliere la sensibilità e i desideri della figlia adolescente. La madre sopratutto, la vera antagonista.

20 dicembre 2012

Modernismo urbanistico: la città a misura di era

Paul Klee, Angelus Novus
Paul Klee, Angelus Novus

C'è un uomo solo, o meglio, un uomo in compagnia di una massa di uomini che si muove nelle sicure maglie di una società fragile e liquida, come dice Bauman, ma la cui mancanza di solidità stessa ha rappresentato il traguardo-premio di una volontà generale votata alla tecnica e al progresso über Alles.


16 dicembre 2012

Neruda - Se tu mi dimentichi (audiolettura)


Pablo Neruda
Non c'è alcun bisogno di presentare il poeta Pablo Neruda, perché la bellezza dei suoi versi e la passione delle sue parole sono un patrimonio comune per tutte le latitudini e tutte le età. 
L'audiolettura che proponiamo è in lingua originale, abbiamo evitato la lettura in italiano perché in questo caso ciò che deve percepire il lettore è il suono delle parole senza il setaccio della traduzione. Se tu mi dimentichi è una poesia contenuta nella raccolta I versi del Capitano del 1952. La voce di questa audiolettura è di Córdova Morales Edgar Damián.

4 dicembre 2012

Fiori italiani - Luigi Meneghello (Romanzo - 1976)



E' stata una lotta, interrotta soltanto per esaurimento di classi scolastiche, una fatica a tratti lacerante, che non ha dato frutti proporzionati. L'Italia è oggi un paese di quaranta o cinquanta anni più recente, più giovane: strano, invece di invecchiare il paese sembra ringiovanire. Ma come ringiovanisce male...

Un libro sull'educazione dunque. Un libro il cui scopo è definire i limiti dell'educazione scolastica, il ruolo dell'educatore e dell'allievo, di ieri e di oggi. Per farlo il testo diventa un romanzo che nella memoria, tema centralissimo dell'autore veneto, raccoglie ricordi e pensieri, e come fiori del passato li trapianta in nuovi vasi. Quelli raccontati sono gli anni delle medie, del liceo, dell'università negli anni Trenta, assorbiti in un sistema ideologicamente ben definito.

24 novembre 2012

I delitti della Rue Morgue - Edgar Allan Poe

Edgar Allan Poe

Le facoltà mentali che si definiscono analitiche non sono in se stesse molto facilmente analizzabili. Le possiamo apprezzare soltanto dai loro risultati. Quello che ne sappiamo è che per chi possegga al massimo sono una delle più vive fonti di piacere. Come l’uomo forte gode della sua forza fisica e si compiace durante gli esercizi che mettono in azione i muscoli, così l’analitico coglie il suo momento di gloria in questa attività mentale la cui funzione è risolvere. Trae godimento anche dalle più banali occasioni in cui possa impegnare il proprio talento. Va pazzo per gli enigmi, i rebus i geroglifici; in ogni soluzione dispiega una capacità di acume che per la gente comune assume le proporzioni del miracolo. I risultati ricavati genialmente dallo spirito e dall’assenza del metodo , hanno, in realtà, tutto l’aspetto dell’intuizione.

11 novembre 2012

Maraini - La grande festa (audiolettura)


Dacia Maraini

È un ritratto lucido, poetico quello offerto dalla scrittrice Dacia Maraini, una autobiografia asciutta, che ripercorre le voci, i gesti, le abitudini delle persone che l'hanno accompagnata fino a lasciarle la mano, fino a quando sono andate via. É una storia che dentro di sé ha altre storie, vite di altri come quella dell'amata sorella appassionata di musiche popolari alla quale, caso della sorte, la vita la priva proprio del dono più speciale, la sua voce. Resta non solo il ricordo caro di una donna particolare, ma si aprono per la Maraini riflessioni esistenziali, è come entrare in una tana troppo stretta per noi che ancora viviamo.

5 novembre 2012

Madame Edwarda - Georges Bataille (Racconto - 1941)

Madame Edwarda

I movimenti scomposti l'avevano denudata fino al pube: la sua nudità, ora, aveva l'assenza di senso e al tempo stesso l'eccesso di senso di un abito funebre. La cosa più strana - e la più angosciosa - era il silenzio in cui Madame Edwarda rimaneva chiusa: dalla sua sofferenza, non c'era più comunicazione possibile e io mi facevo risucchiare in quella mancanza di vie d'uscita - in quella notte del cuore, non meno deserta né meno ostile del cielo vuoto. Il suo corpo guizzante come un pesce, l'ignobile rabbia espressa dal suo viso cattivo, calcinavano in me la vita e la sbriciolavano fino alla nausea.

28 ottobre 2012

I quaderni di Serafino Gubbio operatore - Luigi Pirandello

Pirandello

Studio la gente nelle sue più ordinarie occupazioni, se mi riesca di scoprire negli altri quello che manca a me per ogni cosa ch'io faccia: la certezza che capiscano ciò che fanno.
In prima, sì, mi sembra che molti l'abbiano, dal modo come tra loro si guardano e si salutano, correndo di qua, di là, dietro alle loro faccende o ai loro capricci. Ma poi, se mi fermo a guardarli un po' addentro negli occhi con questi miei occhi intenti e silenziosi, ecco che subito s'adombrano. Taluni anzi si smarriscono in una perplessità così inquieta, che se per poco io seguitassi a scrutarli, m'ingiurierebbero o m'aggredirebbero.

22 ottobre 2012

Dostoevskij e l'uccisione del padre - Sigmund Freud (Saggio - 1928)

Dostoevskij e l'uccisione del padre


Ora tu sei il padre, ma il padre morto; il meccanismo abituale dei sintomi isterici. E dunque: ora il padre ti uccide. Per l'Io il sintomo di morte è un soddisfacimento della fantasia del desiderio maschile e, al tempo stesso, un soddisfacimento masochistico; per il Super-io un soddisfacimento punitivo, ovvero un soddisfacimento sadico. Entrambi, Io e Super-io, continuano a recitare la parte del padre.
In questo breve saggio Freud non discute sul Dostoevskij artista; lo paragona a Shakespeare ed è lampante che sia un autore che ama. L'analisi invece inizia quando Freud si concentra sul non apprezzato Dostoevskij moralista, l'uomo che aspira alla santità, che si sente vicino a Cristo e a un'idea di liberazione dell'uomo inumana. Lo scrittore peccherebbe, infatti, della mancata rinuncia del peccato in modo da non pentirsi un attimo dopo. Un moralista dunque che vive imbevuto di sensi di colpa; che è sadico e masochista al contempo. Ambivalenza quest'ultima che farebbe di Dostoevskij un nevrotico. E l'epilessia, manifestata violentemente quando morì il padre, ne sarebbe solo il sintomo. Freud vede, inoltre, una disposizione inaccettabilmente bisessuale che rafforzerebbe ancora di più la nevrosi. Ecco quindi spiegate le manie dello scrittore russo, le sue difficoltà relazionali, il vizio ossessivo e punitivo per il gioco.

12 ottobre 2012

Fuga nelle tenebre - Arthur Schnitzler

Arthur Schnitzler

Bussarono; il consigliere si destò e al suo involontario «Avanti!» comparve subito sulla soglia il cameriere con la colazione, ordinata come sempre per le otto. Il primo pensiero di Robert fu che la sera prima aveva di nuovo dimenticato di chiudere la porta a chiave; ma non ebbe quasi il tempo di cedere al disappunto per questo nuovo segno di sbadataggine, poiché la sua attenzione fu subito attratta dalla corrispondenza posata sul vassoio della colazione accanto a tè, burro e miele.