8 settembre 2025
Anna Lora e l’ArtScience: dove arte e scienza si fondono in una visione sinestetica del futuro
5 settembre 2025
Il sapere che sembra sapere
C’è un paradosso che attraversa la nostra epoca: non è che stiamo diventando più ignoranti, è che non sappiamo più distinguere quando lo siamo. L’informazione non manca, anzi: scorre in abbondanza, sotto forma di testi ben scritti, fluidi, rassicuranti. Il punto è che questa abbondanza produce un effetto ottico: confonde il sembrare con l’essere, la forma con la sostanza.
2 settembre 2025
Il caso Dreyfus e il contributo della grafologia francese
30 agosto 2025
Il leitmotiv tra letteratura, arte e cinema
C’è un filo rosso che unisce una grande quantità di opere; il leitmotiv. Il termine è di origine tedesca è composto da leiten che significa guidare o condurre e motiv ovvero "motivo" o "tema" e vuol dire letteralmente “filo conduttore” o “motivo conduttore”, un elemento che guida, orienta, che attraversa. Non si tratta solo di una ricorrenza, ma di una direzione, una trama invisibile che accompagna il corso dell’opera tenendo insieme le parti, come dei fili che cuciono un tessuto complesso e vivo. Trova la sua genesi nella musica romantica di fine ottocento, specialmente nelle opere di Richard Wagner, dove diventa una tecnica narrativa musicale: una breve melodia o frase musicale associata ad un personaggio, a un’emozione un concetto che ritorna nel tempo, modificandosi e trasformandosi con l’evolversi delle emozioni e dei sentimenti. Celebre è la Cavalcata delle valchirie, un motivo potente, riconoscibile che si innesta come firma sonora carica di significato.
26 agosto 2025
"La vita davanti a sé": una faccenda complicata
Vi siete mai chiesti che odore abbia la morte per un ragazzo di quattordici anni? Vi siete mai chiesti che colori abbia la morte per un ragazzo di quattordici anni? Erano anni che non mi struggevo così per il finale di un romanzo… Eppure, stanotte, mentre il paesello era immerso nella quiete del sonno, mentre un lampione proiettava una fioca luce gialla disegnando sagome note sui mattoncini sconnessi di un vicolo popolare, ho chiuso il libro dopo averne succhiato con ingordigia le ultime pagine. Avevo gli occhi bagnati e sono rimasta in silenzio, pensando – come sempre mi accade – a quella meravigliosa penna che nel 1975 ha dato vita a La vita davanti a sé.
