G. Courbet, Funerale a Ornans, 1849 |
«Come il classicismo è la caricatura del classico il realismo è spesso il contrario del reale».
Parole sante, queste di Marcel Gromaire, perché in cosa esattamente consista il realismo nessuno lo sa. Tanto è ambigua questa etichetta che nel tempo, per specificare meglio ed evitare confusioni, il termine realismo è stato seviziato e costretto ad accoppiamenti degni delle più acrobatiche composizioni del Kamasutra. Il realismo è stato dunque: «capitalistico», «critico», «esistenziale», «espressivo», «fenomenico», «magico», «patetico», «popolare», «proletario», «prosaico», «simbolico», «sociale» e «socialista», fin nelle più note varianti di «neo», «iper» e «infra».