24 aprile 2021

Armenia, 24 aprile

Daniel Varoujan

Daniel Varoujan 20 aprile 1884 - 26 agosto 1915 è un poeta armeno. All'età di 31 anni, quando stava raggiungendo la statura internazionale, fu deportato e assassinato dal governo dei Giovani Turchi. Prima di morire, in un bosco ai piedi di un ruscello, fu torturato a lungo con dei coltelli su tutto il corpo. Dicono che le urla si sentissero da molto lontano. Dopo la morte si divisero i vestiti e le sue spoglie.

La raccolta di poesie sopravvisse grazie alla corruzione di un funzionario turco.

Più lontano sono andate le grida della sua poesia.

Nella vita semplice degli armeni contadini lui ed altri poeti vedevano il riscatto della libertà dall’oppressione ed una nuova visione del popolo.

24 aprile 1915: ricordare il Metz Yeghern, il Grande Male degli Armeni

Negli ultimi decenni dell’Ottocento, dopo quasi sei secoli di dominio indiscusso su un territorio appartenente a tre distinti continenti, l’Impero ottomano entrò definitivamente in crisi, iniziando pian piano a disgregarsi. Esso cedette alle spinte indipendentistiche dei popoli sottomessi e alle mire espansionistiche delle maggiori potenze europee. Anche l’autorità del sultano perse gradualmente vigore; questo permise l’affermarsi dei Giovani turchi, un movimento nazionalista composto per lo più da funzionari e militari. Nel 1908 con un colpo di stato i Giovani turchi riuscirono a imporsi sul sultano. Assunto il potere, essi cominciarono a lavorare con l’intento di rendere l’Impero ottomano uno Stato moderno, forte e soprattutto coeso, ben più di quanto lo fosse stato in passato. 

19 aprile 2021

Le piccole città da Guccini ad Appino: due testi a confronto

«Piccola città, bastardo posto» è l’epiteto che Francesco Guccini dedica a Modena, teatro della sua adolescenza e di scene che riporta alla memoria sempre rivestite di una malinconia amara. Chiunque abbia avuto l’occasione di sentir parlare il cantautore avrà notato il disprezzo con cui è solito rievocare l’atmosfera della fiera di San Geminiano, patrono della suddetta città, il freddo e quella convivialità fatta di tombole e calzoni corti a cui lui stesso non riusciva ad adattarsi. Il fatto che la canzone Piccola città sia stata scritta nel lieto periodo “bolognese” di Guccini dà alle sue parole un impatto ancor più tagliente, rendendo questo brano un’apostrofe dell’autore a un passato che rinnega. 

16 aprile 2021

Domani nella battaglia pensa a me - Javier Marías (Romanzo 1994)

Domani nella battaglia pensa a me

Domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale, e lascia cadere la tua lancia rugginosa. Che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia. Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori

Questa è la maledizione che il fantasma della regina Anna, del Riccardo III di Shakespeare, scaglia sul re che l’ha fatta uccidere e apre, l’omonimo romanzo dello scrittore spagnolo Javier Marías

13 aprile 2021

Borges - Sabati (audiolettura)

Borges

Scrittore di poesie, oltre che celebre per la sua raffinata prosa, Jorge Luis Borges in questa dedica d’amore, Sabati, si rivolge ad una fidanzata di gioventù, Musa della poesia.