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8 aprile 2023

Dirk De Keyzer e la sua scultura godibile e leggera


Nato il 19 dicembre 1958, De Keyzer ha studiato alla Koninklijke Academie voor Schone Kunsten, Eeklo in Belgio, sotto la guida dello scultore professionista Leo De Buysere. Affascinato da grandi scultori come George Minne, Constantin Meunier e Auguste Rodin, reinventò ed esplorò le possibilità dell'arte allora quasi perduta del metodo della cera persa. La più importante fonte di ispirazione per De Keyzer è nientemeno che la vita stessa. In questi tempi frenetici, le sculture di De Keyzer fanno riflettere lo spettatore sulla sua insostenibile leggerezza dell'essere.
Il metodo a cera persa che usa è un metodo laborioso e ingombrante per lavorare il bronzo La modellazione è la sfida più grande per lui, il tutto con un occhio per i minimi dettagli. La speciale patina è anche una parte caratteristica del suo stile. Grazie al suo stile personale unico, è riuscito a ritagliarsi un posto esclusivo nel mondo dell'arte, che lo ha portato a vincere il premio Galerie et Artistes alla fine degli anni '80. Nel suo percorso troviamo numerose esposizioni in gallerie e fiere d’arte in Belgio, Paesi Bassi, Francia, Svizzera, Libano e Stati Uniti d'America.

29 ottobre 2022

Omaggio a Grazia Varisco

Grazia Varisco

E’ con somma sorpresa che mi ritrovo nelle stanze di Palazzo Reale per la mostra dedicata all’artista Grazia Varisco. Lei è il quinto elemento e l’unica donna del Gruppo T (dove T sta per “tempo”), formatosi agli inizi degli anni Sessanta a Milano.

3 ottobre 2022

L’uomo con la macchina da presa – il cinema che parla di sé

David Abelevič Kaufman, meglio conosciuto come Dziga Vertov, è stato una delle stelle più lucenti del cinema sovietico degli albori, prima che il giogo della censura pesasse sulla libertà artistica. Il suo capolavoro del 1929, L’uomo con la macchina da presa (Čelovek s kino-apparatom), mantiene ancora oggi l’originalità e l’intensità di un tempo, qualità che gli hanno fatto guadagnare un posto tra i migliori film di sempre. Il seguente articolo si propone di rilevare i tratti più rivoluzionari della pellicola, con particolare attenzione all’aspetto metacinematografico che la contraddistingue sin dal titolo. 

18 giugno 2022

Edouard Manet e la "Musique aux Tuileries". La nascita dell’arte moderna (seconda parte)

Le Déjeuner sur l’herbe e l’Olympia costituiscono una preistoria nell’evoluzione stilistica e intellettuale dell’arte del secolo XIX, senza le quali il trapasso verso le nuove forme della figurazione non sarebbe stato possibile. Resta il fatto che esse rappresentano solamente le necessarie premesse di un ragionamento espressivo che si dovette sviluppare in un denouement (un risultato finale), ovvero nella straordinaria opera intitolata La Musique aux Tuileries.

15 giugno 2022

Edouard Manet e la "Musique aux Tuileries". La nascita dell’arte moderna (prima parte)


Viresque acquirit eundo
Eneide, IV, 175

J’ai toujours pensé que les premières places ne se donnent pas, qu’elles se prennnent.
Edouard Manet

Il lungo e travagliato percorso della pittura moderna inizia con Edouard Manet (1832 – 1883), il primo e affascinante interprete del rinnovamento sociale e culturale del XIX secolo, e si concretizza sostanzialmente in tre opere di quell’insolito artista parigino, borghese e reazionario ma spiritualmente aperto verso i nuovi destini dell’arte: Le dejeuner sur l’Herbe, Olympia, La musique aux Tuileries. Una trilogia, in rapida successione, che consacra l’autore alla gratitudine perenne dei posteri, databile al 1863.
La loro funzione documentaria è esplicita; l’artista coscientemente rifiuta l’idealizzazione e la lusinga degli occhi, compiacendosi di mettere a nudo gli aspetti quotidiani della realtà borghese, in cui le piccole liturgie del bon ton, i vizi privati, le pruderie e le pubbliche virtù spesso assumono una fisionomia contraddittoria, rivelando “tutta la spettrale commedia che si cela dietro il loro decoro”. Manet è un narratore obiettivo che osserva, con sguardo clinico, i fatti e li registra sulla tela senza clamori ma con incisiva fermezza. La sua dissacrazione procede lenta ma inesorabile sebbene non premeditata.

22 maggio 2022

Le nuove strade della profezia. Dal Messico di Siqueiros alla Londra di Banksy


A wall is a very big weapon.
It is one of the natiest things
you can hit someone with
Bansky

Passeggiando per i vicoli di Brick Lane e Shoreditch, calpestando le loro strade ciottolate che sfociano in parchi o sottopassi lontani dall’occhio indiscreto di Dio, nel silenzio di un pale afternoon londinese, non possono non tornare in mente i versi finali della celebre canzone di Paul Simon e Art Garfunkel The Sound of Silence: «And the sign said the words of the prophets / are written on the subway walls and tenement halls / and whispered in the sounds of silence». Credo che tra questi versi e l’impatto visivo che queste opere trasmettono, ci sia un collegamento quasi automatico, un’associazione tra suono e immagine che mi lascia spiare tra le fronde di palazzi, strade e sottopassi, per ritrovarmi poi in un vero e proprio campo d’addestramento per futuri profeti che parlano non esattamente una nuova lingua ma esprimono un linguaggio e un’arte non ancora cristallizzata nel tempo, seppur con una notevole storia alle spalle.

11 marzo 2022

L'importante è non oltrepassare la «Sottile linea rossa»

La sottile linea rossa

Tratto dall’omonimo romanzo del veterano James Jones e candidato nel 1999 a sette premi Oscar, la Sottile linea rossa del regista statunitense Terrence Malick è una riflessione filosofica sui danni morali e psicologici causati dalla guerra ma, soprattutto, è un invito affinché l’essere umano recuperi la comunione persa con la propria parte spirituale

10 febbraio 2022

Le donne scandalose di Degas


Io sto morendo, ma quella puttana di Emma Bovary vivrà in eterno
Gustave Flaubert

Un occhio spietato, un po’ crudele ma solo quel tanto che basta per distruggere il falso mito, degradarne la presunta leggiadrìa, sopprimerne ogni inopportuna e leziosa sensualità. Un impietoso iconoclasta che non ha scrupoli nel trascinare le donne per i capelli (come un uomo primitivo), mai indulgente ma incisivo amante della verità. Un leale innamorato della vita naturale e della femminilità, questo era, in sintesi, Edgar Degas, artista geniale e senza falsi pudori.

23 gennaio 2022

Giovanni Boldini, il piccolo principe

Boldini

La vanità mi spinse verso l'amore; no, verso la voluttà; neppure, verso la carne.
(Gustave Flaubert, Memorie di un pazzo)

Si dice che la fortuna aiuti gli audaci e che la passione per le donne e il denaro li guidi verso il consenso sociale e il successo. Il che ci induce a ritenere quanto sia utile, nella vita, fare di necessità virtù, magari tradendo un poco il proprio talento, come fece Giovanni Boldini; piccolo uomo, grande ambizioso, notevole artista e instancabile amatore; innamorato della gloria (non per nulla una donna) e del denaro. Uomo camaleontico, tombeur de femmes nonostante il fisico, sfacciato adulatore del beau monde parigino, impenitente viveur tra eleganti salotti e belle donne. Fascinoso pittore di fama internazionale, spesso troppo indulgente verso l’aristocrazia del denaro, senz’altro: “nato sotto una buona stella”.          

13 dicembre 2021

Miss you Warhol?

Andy Warhol 

Se vuoi sapere tutto di Warhol non hai che da guardare la superficie dei miei quadri, dei miei film, di me stesso. Io sono lì. Dietro non c’è niente. 

Sono parole di Andy Warhol, pronunciate nel corso di un’intervista rilasciata al critico d’arte e filosofo Gillo Dorfles, parole inquietanti come le famose muse di De Chirico, nelle quali Warhol trovava un’ideale corrispondenza con il proprio carattere. Ed è probabile che dietro questa affermazione si nascondesse la  “veritàˮ della sua arte (sulla quale si sono sempre addensate nubi e contraddizioni). Una verità affidata ad un codice segreto che racchiude la summa di tutti gli espedienti di cui l’artista si serviva per apparire originale e trasgressivo, pur dissimulandone il significato nella naturale ambiguità dello stile e nella reticenza dei suoi atteggiamenti. 

2 dicembre 2021

Giovanni Fattori, un artista senza macchia



Il Fattori fu tra i primi a darsi alla ricerca del tono, per impadronirsi della macchia ma solo di quel tanto che gli importava, poiché non si ordinò precisamente sulle basi tecniche assolute della forma-colore, in quanto nelle sue opere il disegno traccia i contorni e innerva sempre atteggiamenti suggestivi.
Mario Borgiotti, critico

Giovanni Fattori, nato a Livorno il 06 settembre 1825, in una famiglia di modeste condizioni economiche, venne definito dalla critica malevola del suo tempo un ingegno incolto per la totale assenza, all’interno della sua pittura, di teorie estetiche, filosofie o intellettualismi di sorta, ma non se ne preoccupò affatto anzi, con estremo candore, disse spesso di sé (rincarando la dose): “Io per conto mio, tolto il sapere scrivere un pochino, ero perfettamente ignorante e mi sono, grazie a Dio, conservato…” 

22 novembre 2021

"La Pescatora" di Lucia Loré: «Te paro una fimmina come tutte le autre?»


LA PESCATORA

Candidato a Miglior Corto al Tallinn Black Nights Film Festival, La Pescatora, fiaba cruda e sincera di Lucia Loré, canta del coraggio di Lea e della sua lotta quotidiana contro una realtà sempre più misogina e violenta

29 ottobre 2021

Modì, il figlio delle stelle

 

Ho ben conosciuto Modigliani; l'ho conosciuto affamato, l'ho visto ubriaco e l'ho visto abbastanza ricco. Mai l'ho visto mancare di grandezza… Mai ho sorpreso in lui il minimo sentimento basso… Ora che tutto è imbellettato e azzimato, ora che si crede di potere sorpassare la vita, dove tutto è super, da supertassa a surrealismo, alcune parole perdono il loro vero senso. lo non so più usare le parole "arte", "artista". Ma supponiamo per un istante che questa parola riprenda il suo colore, il suo senso, il suo sesso… Allora Modigliani era un grande artista
Maurice de Vlaminck

21 gennaio 1906, stazione ferroviaria della Gare de Lyon, nel XII arrondissement parigino; sono le otto di una mattina grigia e fredda, che prelude a una giornata uggiosa; un bel giovane di ventidue anni, con il cuore in tumulto per l’emozione e pochi soldi in tasca, scende lentamente dal treno appena giunto da Livorno, dopo ben ventisei ore di viaggio, guardandosi intorno esitante e un po’ stordito… poi, come se fosse stato improvvisamente rianimato da un impercettibile raggio di sole, trascinandosi dietro il suo scarno bagaglio, il sorriso sornione che gli sfiora appena le labbra, attraversa la banchina con passo sicuro e baldanzoso, impaziente di farsi coinvolgere dall’esaltante avventura che lo attende. Inizia così per Amedeo Clemente Modigliani, detto Dedo, il viaggio verso l’immortalità e la leggenda. Modigliani nello studio

26 ottobre 2021

Interstellar. Le origini di uno dei più grandi film di fantascienza del XXI secolo

L’amore è l’unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio

Interstellar è senza dubbio un grande film di fantascienza, apprezzato molto dal pubblico, la sua storia ci porta in un futuro imprecisato, un mondo distopico dove il pianeta Terra è sempre più inabitabile. Un agricoltore, ex pilota, di nome Cooper decide di abbandonare la sua famiglia per intraprendere un viaggio nello spazio con la speranza di salvare il genere umano. Il regista Christopher Nolan ha saputo girare un film introspettivo e sentimentale, ma anche visivamente spettacolare e complesso, in grado di lasciare lo spettatore incollato allo schermo. Nolan e il suo team, insieme alla consulenza del fisico premio Nobel Kip Thorne, sono riusciti a creare la più accurata rappresentazione di un buco nero mai vista sullo schermo. Ma come è nato Interstellar? Ripercorriamo insieme, grazie alle parole dell’astrofisico  Kip Thorne, le prime fasi della produzione di uno dei film di fantascienza più ambiziosi del XXI secolo. 

11 settembre 2021

Degas e il sesso


È quasi impossibile conciliare le esigenze dell’istinto sessuale con quelle della civiltà.
Sigmund Freud

Malum est mulier sed necessarium malum
(La donna è una disgrazia ma una disgrazia necessaria)                           

Edgar Degas, nel 1854, all’età di vent’anni, soggiornò a Napoli dove viveva il nonno paterno René-Hilaire de Gas con parte della famiglia, in un palazzo tardo barocco (di circa cento stanze) di sua proprietà, ubicato in salita Trinità Maggiore, a due passi da piazza del Gesù e dal Monastero di Santa Chiara, oggi chiamato palazzo Degas ma all’epoca noto come palazzo Pignatelli di Monteleone. Una targa apposta sulla facciata ne ricorda l’illustre retaggio. 

6 luglio 2021

Il cinema della diaspora: fenomenologia di un tema

Alì ha gli occhi azzurri

A cavallo tra il XX e il XXI secolo, quel fenomeno di scambio economico/commerciale meglio conosciuto come “globalizzazione”, coincise con lo spostamento di masse che, provenendo soprattutto dalle regioni più povere, erano dirette verso altri paesi in cerca di opportunità. Osservando chi abbandonava la propria patria, cercando di mettere radici altrove, molti registi iniziarono a considerare la centralità della migrazione sul grande schermo, nonché la sensazione di sentirsi sospesi tra due culture, il disagio di parlare la lingua di una minoranza e per molti aspetti il vedersi tagliati fuori dalla vita sociale. 

28 giugno 2021

I gatti nella storia e nell'arte

Gatto Pawel Kuczynski

"Il gatto, la più elegante, cocciuta e scaltra delle creature"
"Il gatto è l’animale tra i più amati e perseguitati dall’uomo e dalla storia"

21 maggio 2021

Soledad Miranda: tragica storia di una diva mancata

Soledad Miranda

Qualcuno avrà in mente il collo di Lucy Westenra per le scene del film Il conte Dracula nelle quali l’attrice spagnola Soledad Miranda compare nei panni della giovane morsa e trasformata in vampira dallo stesso conte Vlad. La difficoltà nel parlare di personaggi diventati delle vere e proprie icone nella storia del cinema è sempre quella di sacrificarne passato e futuro per concentrarsi su un eterno presente. Tuttavia, ricordando Soledad Miranda a cinquant’anni dalla sua morte, si deve, per forza di cose, partire dal ruolo interpretato in Il conte Dracula, ruolo che la consacrò musa del regista Jesús Franco. Ma Soledad Miranda non è solo la vorace predatrice sessuale presente nei film diretti da Franco, in cui l’erotismo e l’horror si mescolano, è molto altro.

27 aprile 2021

"L'oro di famiglia" di Emanuele Pisano: la necessità di preservare i ricordi

L'oro di famiglia
In concorso alla 66iesima edizione dei David di Donatello, come miglior cortometraggio dell’anno, L’oro di famiglia di Emanuele Pisano è una lucida riflessione sul bisogno di preservare quanto di più prezioso noi possediamo: i ricordi.

17 febbraio 2021

Dalla prospettiva a Otto e mezzo: l'arte e l'abbraccio del caos

 

Otto e mezzo

Ordine. Forse è questo che più ci affascina in un’opera d’arte. Forse è questa la differenza tra la vita vera, quella di tutti i giorni, e un’opera d’arte: l’ordine.